A distanza di un anno – dal suo primo ”timido” ingresso sul palco del Google Cloud Italia lo scorso anno – Raffaele Gigantino, country manager Google Cloud Italia, apre il keynote del Summit 2025 a Milano davanti a clienti e partner italiani con la confidenza di chi ha visto quest’anno l’azienda accelerare sull’intero portfolio, spinto dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale.

Perché in questi mesi l’AI ha reso possibili applicazioni e novità che lo scorso anno erano inimmaginabili e che oggi rendono l’utilizzo dell’AI in azienda un elemento di valutazione. “Una quarantina di clienti testimonieranno oggi che il potenziale trasformativo dell’intelligenza artificiale generativa è una realtà: l’AI sta già ridefinendo settori, processi e modelli di business in tutta Italia ed è un concreto motore di innovazione. Abbiamo rilasciato 3mila funzionalità di prodotto nel 2024, che significa 8 nuovi annunci al giorno, su una infrastruttura mondiale di 42 region, di cui le due in Italia a Torino e a Milano realizzate in collaborazione con Tim, dove mettiamo a disposizione la nostra AI ai nostri clienti. Rispetto allo scorso anno, l’utilizzo della piattaforma è cresciuto di 40 volte e abbiamo 4 milioni di sviluppatori che usano Gemini confermando il processo di diffusione e democratizzazione dell’AI, in atto. L’impatto dell’intelligenza artificiale in Italia nei prossimi anni è misurato in 170 miliardi di euro all’anno, un valore pari all’8 per cento del Pil”.
Il caso Unicredit
Clienti di ambiti diversi, dal pubblico al privato. L’Arma dei Carabinieri che utilizza Google Workspace per innovare gli strumenti di comunicazione interna e favorire l’efficienza dei processi di lavoro, o Unicredit che ha firmato a maggio un memorandum di per modernizzare l’architettura tecnologica nei 13 mercati in cui opera.
“Si tratta di una partnership nell’ambito AI, con l’uso dei modelli Gemini, per la trasformazione tecnologica che consentirà di modernizzare infrastruttura, in termini di scalabilità e sicurezza nel mondo bancario – racconta Gabriele Chiesa, group Cto di Unicredit – con tre priorità. Riportare le nostre persone al centro con un programma di restiling avendo deciso di uscire dal modello di outsourcing (1). Ragionare su un concetto di platform, modernizzando il nostro parco applicativo e costruendo su Google Cloud la nostra piattaforma bancaria (2). Sviluppare un ecosistema di servizi grazie all’AI che ci sta offrendo possibilità di accelerare (3)”. Il mondo bancario è fortemente regolato e sicurezza e resilienza del dato sono una priorità. “Abbiamo lavorato molto con i regolatori per capire che muoverci. La scelta del cloud aumenta la resilienza, la capacità di disaster recovery garantendo la business continuity, con il controllo dei processi di business. Il percorso della trasformazione massiva di Unicredit inizia adesso ma da un po’ di anni ci stiamo allenando con Google per incremento sicurezza e resilienza”.
Una trasformazione che non sarà solo tecnologica ma il team guidato da Chiesa sta già lavorando a stretto contatto con il business, per accelerare nuove integrazioni, ottimizzare i costi, ridisegnare processi e personalizzare l’esperienza dei clienti. “Il cloud ci sta abilitando a ragionare in modo diverso” precisa Chiesa ricordando che la migrazione su Google Cloud riguarderà tutte le applicazioni chiave della banca, inclusi i sistemi legacy.

Uno sguardo alla tecnologia
La piattaforma tecnologia di Google Cloud ottimizzata con l’AI poggia su 4 livelli: gli Agenti AI che rappresentano l’evoluzione dell’AI generativa (1), la piattaforma Vertex AI (2), la ricerca e i modelli (anche opensource e di terze parti) (3) e infine la grande capacità computazionale legata all’architettura di AI Hypercomputing (4), un servizio di super computing che mette a disposizione risorse computazionali, soluzioni di storage per ottimizzare le esecuzioni degli algoritmi di AI evitando colli di bottiglia e soluzioni di networking. “La rete è fondamentale – incalza Paolo Spreafico, director customer engineering di Google Cloud Italia – e Google Cloud ha sviluppato negli anni una rete geografica tra le più pervasive sul mercato con milioni di cavi in fibra ottica e punti di accesso. Oggi con la cloud wide area network aiutiamo le aziende a modernizzare la propria rete con ottimizzazione di performance, grazie anche a collaborazioni con Sparkle sui cavi sottomarini che collegano l’Europa fino all’india. Il tutto reso fruibile attraverso una piattaforma di open software in una logica di flexible consumption, per l’ottimizzazione dei costi”.
Nel futuro ci sarà il lancio di Willow, il chipset di quantum computing che sta dimostrando di correggere errori per arrivare a una risoluzione di problemi che oggi sembravano irrisolvibili, il tutto in pochi minuti. Spreafico: “Willow renderà l’approccio all’AI ancora più democratico per tutti”.

Il caso BricoIo

L’affondo sulla nuova era degli Agenti AI invece spetta a Cristina Conti, customer engineering manager di Google Cloud . “Gli agenti sono sistemi intelligenti in grado di ragionare, pianificare, memorizzare e pensare in maniera contestualizzata e permettono di creare strumenti per facilitare azioni svolte con la supervisione della persona – precisa -. I Google AgentSpace permettono di entrare appieno nel mondo AI e di scalare gli agenti in tutta l’azienda. Abbiamo agenti per gli sviluppatori (Agent Development Kit) basati su un framewotk open source per gestire sistemi multi agenti con semplicità, abbiamo AgentSpace per la ricerca avanzata integrato con Chrome e agenti per creare report con estrema facilità. Gli ambiti più utilizzati sono la gestione dei clienti, la creatività, la gestione di dati, la scrittura di codice e sicurezza”.
Un caso su tutti è il progetto realizzato da BricoIo, una catena di 120 punti vendita di negozi per il “fai da te” per rivoluzionare l’esperienza retail.“Avevamo l’obiettivo di innovare il punto vendita fisico e supportare il clienti – precisa Agostino Russo, Cio BricoIo -. Volevamo uno strumento che aiutasse i clienti a trovare informazioni accurate e sempre disponibili: abbiamo creato un assistente di vendita virtuale che permette di far fronte alla carenza degli assistenti in negozio spesso sottodimensionati o ancora in formazione per aiutare i clienti a trovare i prodotti e nello stesso tempo i commessi reali a dare risposte puntuali. Avendo 120 negozi, era importante per noi inoltre definire i tempi di realizzazione, il percorso di replicabilità del progetto su tutte le sedi, il Roi e la sostenibilità”.
Alla base la customer engagement suite con Google AI che poggia su Vertex AI Search ma anche Google Unified Security per mettere in sicurezza il nuovo processo. La partnership introduce soluzioni di intelligenza artificiale, come l’assistente virtuale Tooli, e una strategia basata sui dati con BigQuery e Looker. Questo permette a BricoIo di ottimizzare le operazioni e focalizzarsi sul cliente, guidandolo fino allo scaffale dove prendere il prodotto da acquistare.

Google Meet supera le barriere linguistiche
E’ stato senza dubbio l’annuncio più “facile” da cogliere e più di “effetto” quello legato a Google Meet, che interessa al momento gli utenti consumer e che sarà successivamente esteso al mondo aziendale, per aumentare la collaborazione tra team internazionali nelle videochiamate.
Si tratta dell’introduzione della traduzione vocale in Google Meet, una funzionalità che nelle call traduce il parlato in tempo reale mantenendo la cadenza e il tono dell’interlocutore. Il risultato è una conversazione che risulta autentica e naturale, anche tra lingue diverse. Lanciata per inglese e spagnolo, sarà disponibile nelle prossime settimane per le traduzioni da inglese a italiano e viceversa.
I primi Google Cloud Italy AI Groundbreaker Award
Oltre all’impegno nello sviluppo di partnership in ambito AI, come l’hub triestino Agorai lanciato di recente insieme a Generali, Google Cloud ha deciso di amplificare l’innovazione legata all’AI premiando aziende, startup ed enti che stanno utilizzando l’AI per soluzioni a beneficio della collettività o con approccio visionario. Premiati da una giuria di esperti indipendenti: Bper per la categoria AI Transformation for Italy (per aver trasformato i processi interni tramite Agenti AI, modernizzando l’operatività e ottimizzando i flussi informativi e documentali), Ganiga per la categoria AI for Social Good (per avere realizzato Hooly, lo smart bin che usa l’AI per trasformare la gestione dei rifiuti in una risorsa strategica per l’ambiente e l’economia), Zendata per la categoria AI Startup of the Year (per il progetto BloomyLabs, che rivoluziona la formazione aziendale e accademica offrendo contenuti personalizzati, insight in tempo reale e tutela della proprietà intellettuale).
Il premio alla persona che ha saputo realzzare un progetto visionario (categoria AI Pioneer) è andato a Annarosa Farina, cio e chief data officer di Ieo -Monzino, che coordina l’implementazione dell’AI in ambito medico e di ricerca per analizzare dati clinici, accelerando ricerca e cura del paziente.

La sovranità, tema sotteso
Rimane latente in tutto il Summit il tema della sovranità dei dati soprattutto per le realtà dei settori più regolamentati e la pubblica amministrazione, che lavorano in contesti dove sicurezza, conformità e sovranità dei dati sono requisito imprescindibile. ”La nostre due cloud region italiane con Tim consentono di rispondere agli stringenti requisiti della sovranità per esercitare un controllo granulare sulla residenza dei dati – conclude Gigantino -. Per questo ci impegniamo a offrire soluzioni che aiutino le organizzazioni a rispondere a questi standard per abilitare un’adozione del cloud sicura, trasparente e affidabile”. Rientra in questo percorso l’ottenimento della certificazione di Livello 2 per i servizi cloud e per l’infrastruttura ottenuta da parte dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, garantendo il rispetto dei più alti standard di sicurezza e resilienza (i servizi sono disponibili sul cloud marketplace di Acn) .

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