E’ la crescente complessità a caratterizzare lo scenario economico e tecnologico globale e Ibm Partner Ecosystem Summit Italy rappresenta un momento di confronto su come l’innovazione, la collaborazione e la condivisione di competenze possano contribuire a sostenere la crescita del tessuto imprenditoriale italiano. Al centro dell’appuntamento milanese di inizio luglio con l’ecosistema Ibm, i temi legati all’intelligenza artificiale generativa e agentica, e all’ottimizzazione dei processi IT, esplorati attraverso testimonianze dirette, demo tecnologiche e la condivisione delle esperienze sul campo.
Il Summit, infatti, è momento di dialogo e co-creazione tra partner, clienti e team Ibm, per identificare soluzioni pronte all’uso e modelli di collaborazione scalabili in grado di rispondere alle sfide in atto: dalla transizione digitale alla sostenibilità operativa, fino alla gestione proattiva del “rischio IT”. Le tecnologie presentate e le esperienze condivise sono focalizzate su come valorizzare le potenzialità dell’AI generativa in chiave business, accelerare il time-to-market e promuovere una governance efficace nell’applicazione delle innovazioni digitali.
AI abilitatore della trasformazione digitale
Elemento trasversale a tutti i percorsi tecnologici proposti è l’adozione dell’AI generativa e agentica come componente essenziale dei processi aziendali e il portafoglio Watsonx, progettato per un utilizzo enterprise-ready e fondato su un approccio aperto e responsabile, rappresenta anche il fulcro delle dimostrazioni applicative.
Nell’area esperienziale, con casi d’uso e demo, Watsonx Orchestrate ha evidenziato la capacità di supportare la creazione di agenti intelligenti in grado di automatizzare e velocizzare i flussi di lavoro. L’integrazione con l’AI generativa consente agli utenti di interagire in linguaggio naturale, ottimizzando l’interazione tra persone e sistemi e abilitando un nuovo paradigma nella gestione delle attività operative. Parallelamente, l’attenzione si è focalizzata sull’importanza della AI Governance, tema di una sessione dedicata in cui si è sottolineato come la gestione trasparente, tracciabile e monitorata dei modelli di intelligenza artificiale possa costituire un asset strategico. Perché una governance efficace non si limita a garantire conformità normativa, ma introduce un modello decisionale basato sulla responsabilità diffusa e sul controllo continuo del ciclo di vita dei modelli.

Efficienza operativa, il contributo dell’automazione
Area di approfondimento strategica anche l’automazione potenziata dall’AI per la gestione delle infrastrutture IT. In particolare, le soluzioni Ibm presentate nel percorso esperienziale hanno evidenziato come sia possibile ottimizzare risorse, ridurre costi e garantire prestazioni affidabili in ambienti sempre più complessi, distribuiti tra cloud e on-premise. Ne ripercorriamo funzione e vantaggi in relazione alla possibilità di ottimizzare la gestione delle infrastrutture IT. Per esempio, Ibm Instana consente un monitoraggio continuo e dettagliato delle transazioni, offrendo metriche aggiornate ogni secondo per una visibilità in tempo reale sull’intero sistema, mentre Ibm Turbonomic sfrutta un approccio predittivo per la gestione delle risorse, intervenendo dinamicamente sui parametri infrastrutturali per prevenire i colli di bottiglia e garantire la continuità operativa. Per valutare la resilienza applicativa, aggregando e interpretando dati provenienti da diversi strumenti impiegati nel ciclo di vita delle applicazioni, l’azienda propone Ibm Concert. E sul fronte del controllo dei costi, Ibm Apptio è in grado di fornire una visione analitica e dettagliata delle spese IT, con una suddivisione per reparto, servizio o progetto, a supporto di decisioni finanziarie più consapevoli. Infine, Ibm Cloudability si propone come strumento per il cloud cost management secondo i principi del modello FinOps, promuovendo un utilizzo efficiente e proattivo delle risorse cloud e contribuendo alla riduzione degli sprechi. In particolare, il valore delle soluzioni è stato messo nel corso dell’evento in relazione alla necessità di affrontare in modo efficace la pressione crescente su costi e prestazioni IT, specialmente in contesti dove l’affidabilità del servizio rappresenta un fattore critico per il business.
Conformità normativa, soluzioni per i contesti regolamentati
L’evento ha ospitato anche un’area esperienziale dedicata alla cyber resilience. Le attività proposte hanno permesso ai partecipanti di valutare in modo pratico e personalizzato come rafforzare la propria postura di sicurezza, con riferimento diretto alle normative europee Nis2 e Dora. In questo ambito, il valore dell’ecosistema si esprime nella capacità di fornire approcci integrati, dove la protezione dei dati e la continuità operativa sono affrontate sin dalla progettazione delle architetture tecnologiche. La condivisione di esperienze progettuali da parte dei partner Ibm ha avuto quindi un ruolo centrale nel dare concretezza agli scenari descritti. Sono tre i progetti rappresentativi della co-creazione applicata al contesto italiano: BlueIT con Quanta System, per l’ottimizzazione dei processi industriali con approccio data-driven; Deloitte con Cse, nell’ambito dei servizi finanziari e Protiviti con Safety21, per la gestione e l’analisi dei dati a supporto della sicurezza urbana. Tutti i casi mostrano come la capacità di personalizzazione, la flessibilità delle piattaforme e la collaborazione tra attori diversi siano requisiti indispensabili per affrontare con efficacia le esigenze dei clienti.

“La transizione digitale può essere affrontata solo includendo l’intelligenza artificiale generativa e agentica nei processi aziendali – ha spiegato Roberta Bavaro, direttrice Ecosistema Ibm Italia -. È fondamentale investire in programmi di formazione e acquisire velocemente nuove competenze per riuscire a trasmettere tutto il valore del digitale ai clienti”. Si è inoltre sottolineato come la riuscita dei progetti, in una sfera sempre più interconnessa, non dipenda solo dalla qualità delle soluzioni offerte, ma dalla capacità di lavorare insieme in modo efficace, attraverso una “collaborazione ibrida”, che può essere competitiva o cooperativa a seconda dei contesti, ma sempre orientata all’attivazione di sinergie orizzontali tra partner.
Le competenze digitali rappresentano un fattore abilitante prioritario, per questo l’azienda ha evidenziato il ruolo del programma Ibm Partner Plus, pensato per fornire ai partner accesso a risorse, formazione tecnica avanzata, incentivi e supporto personalizzato. L’obiettivo è accelerare il time-to-market delle soluzioni e garantire alle imprese un accompagnamento completo nei percorsi di trasformazione. Il programma intende quindi rafforzare la preparazione delle strutture partner anche sui temi emergenti legati all’etica dell’AI, alla trasparenza dei modelli e alla sostenibilità delle infrastrutture, puntando su una logica di valore condiviso e crescita congiunta.
AI e hybrid cloud, infrastrutture per la crescita sostenibile
Tra le proposte di approfondimento anche un momento dedicato al ruolo strategico del cloud ibrido nella modernizzazione delle architetture IT. L’integrazione delle piattaforme Ibm Cloud, Power Systems e Storage, insieme all’intelligenza artificiale di Watsonx, è declinata quindi come base tecnologica solida per l’innovazione continua. In particolare, durante il summit si è sottolineato come Ibm Cloud rappresenti da anni la piattaforma di riferimento per l’hosting di sistemi Sap mission-critical con l’azienda che a partire dal 2025, ha annunciato l’adozione di Ibm Power Virtual Server come infrastruttura cloud hyperscaler per il programma Rise with Sap.
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