Yokohama TWS è oggi una delle realtà più strutturate e riconoscibili a livello globale per quanto riguarda la produzione di pneumatici per svariati campi di utilizzo tra cui l’agricoltura, la movimentazione dei materiali e le costruzioni (di fatto tutta la sfera “off-road”) e le due ruote. L’azienda è frutto dell’acquisizione di Trelleborg Wheel Systems da parte del gruppo giapponese The Yokohama Rubber Co., avvenuta nel maggio 2023, un’operazione strategica che ha dato vita a una nuova organizzazione con sede a Tivoli, alle porte di Roma, ma con un evidente footprint globale, e nuove esigenze IT.
Il contesto
Il colosso giapponese, con oltre 28mila dipendenti nel mondo e un fatturato che supera i 6 miliardi di euro, ha ampliato la propria offerta nel settore degli pneumatici estendendo ulteriormente la sua proposta, e Yokohama TWS – attraverso i marchi Trelleborg, Mitas, Maximo e Cultor – copre quindi una vasta gamma di soluzioni professionali, offrendo anche servizi di assistenza tramite la rete Interfit, presente capillarmente sul territorio. Oggi l’organizzazione conta 12 stabilimenti produttivi distribuiti su più continenti e circa 6.000 dipendenti a livello globale. La direzione centrale delle attività è affidata alla sede italiana, diventata cuore pulsante di una trasformazione tecnologica cruciale, volta a supportare una strategia di autonomia operativa e resilienza IT che rappresenta una delle sfide principali dopo il passaggio di proprietà.
Il bisogno e il metodo
Il cambio di scenario aziendale ha imposto la necessità di una discontinuità netta rispetto al passato. Prima dell’acquisizione, Trelleborg Wheel Systems operava con una forte centralizzazione dei servizi IT all’interno del data center del gruppo precedente. Il nuovo perimetro Yokohama TWS ha comportato invece la separazione operativa completa da quella struttura IT, con l’obiettivo di costruire una nuova architettura infrastrutturale indipendente, robusta e pronta a supportare un’organizzazione multinazionale complessa.

“È intuibile come dal punto di vista IT si sia trattato di andare ben oltre la gestione di un normale distacco di ramo d’azienda”, sottolinea Luca Proietti, IT Operations Director di Yokohama TWS –. L’autonomia che ci è stata assegnata dal gruppo Yokohama ha infatti richiesto una riorganizzazione completa per poterci trasformare di fatto da business area a IT corporate indipendente”. Progetti di questo tipo richiedono tempistiche strette e requisiti precisi: elevata capacità computazionale, scalabilità, alta disponibilità, resilienza, sicurezza dei dati, e un’integrazione efficiente con la rete SD-Wan globale che collega sedi e stabilimenti. Il team IT di Yokohama TWS ha quindi avviato una valutazione comparativa con diversi operatori, anche di livello Hyperscaler, mappando esigenze e aspettative con un’analisi tecnica dettagliata per selezionare il partner tecnologico più adatto.
Le soluzioni
La proposta di Aruba si è distinta non solo per la solidità tecnica, ma per la capacità di interpretare le reali esigenze aziendali, anticipando le complessità di gestione dei workload e adottando un approccio fortemente consulenziale. L’infrastruttura implementata è un Hosted Private Cloud , interamente disegnato sulle specifiche di Yokohama TWS, in grado di offrire le performance migliori grazie a un ambiente completamente dedicato e altamente personalizzabile. Spiega Proietti: “La struttura proposta dal team di Arubanasceva da un ragionamento diverso da tutti gli altri che andava oltre il requisito. Già da subito prova di un’attenzione al cliente che va ben oltre la dimensione tecnologica”. La piattaforma si basa su tecnologie VMware per la virtualizzazione avanzata e sulla replica in tempo quasi reale delle macchine virtuali tra il data center principale e il sito di disaster recovery. Il progetto prevede inoltre l’integrazione con la rete SD-WAN aziendale globale, offrendo un’infrastruttura distribuita, ma coordinata, ideale per il nuovo assetto organizzativo. Per garantire sicurezza e continuità operativa, è stato attivato un sistema di backup multilivello basato su soluzioni NetApp, sulla scorta di un setup che include appliance NetApp E-Series (E2860) per il backup sul sito primario, NetApp AFF C-Series (AFF-C250) sul sito secondario, una terza replica off-site tramite air gap backup su storage E-Series. E’ una configurazione in grado di ridurre al minimo RPO (Recovery Point Objective) e RTO (Recovery Time Objective) in caso di eventi critici, assicurando la protezione dei dati necessaria e l’inaccessibilità in caso di attacchi esterni, soddisfacendo anche i requisiti di compliance richiesti dagli audit esterni.
I vantaggi
L’introduzione dell’infrastruttura Hosted Private Cloud di Aruba ha permesso a Yokohama TWS di accelerare il raggiungimento dell’”autonomia digitale” richiesta, svincolandosi da logiche e strutture IT del passato e di ottimizzare la gestione centralizzata dei carichi di lavoro, ora più efficiente e scalabile.
L’intero ambiente virtualizzato su tecnologia VMware ha reso possibile una governance più snella e una reattività maggiore rispetto alle mutate esigenze operative. “In Aruba abbiamo trovato un partner capace di garantirci SLA sfidanti e competenze di alto livello sulle tecnologie che sono alla base del nostro ambiente, come prova il lavoro svolto sulla configurazione dell’ambiente VMware e l’ottimizzazione del setup complessivo – commenta Proietti e prosegue -. Ora possiamo fare affidamento sulla scalabilità che occorre per rispondere all’evoluzione delle sfide aziendali che ci aspetta”.
Dal punto di vista operativo, l’adozione della soluzione Aruba Cloud offre numerosi vantaggi: massima affidabilità e prestazioni dell’infrastruttura dedicata; la riduzione dei rischi attraverso una replica costante dei dati su sito secondario; la possibilità di riconfigurare dinamicamente le macchine virtuali per migliorare l’efficienza delle risorse IT; un’infrastruttura di backup su tre livelli, con l’aggiunta strategica dell’air gap per la massima protezione contro attacchi ransomware e… Ultimo, ma non ultimo, la gestione evoluta delle risorse e dei carichi tramite strumenti di orchestrazione avanzati e il pieno controllo dei costi, senza imprevisti, spese nascoste, sprechi di risorse per una piena ottimizzazione e previsione del budget IT. La capacità di Aruba di accompagnare il cliente in tutte le fasi, dalla migrazione alla gestione evolutiva, si è rivelata uno dei fattori più determinanti nel successo dell’intero progetto. La disponibilità del team tecnico e la professionalità dimostrata hanno reso possibile un passaggio fluido anche in presenza di requisiti stringenti e tempistiche serrate.
Scenari e sviluppi
Il progetto ha ricevuto un riscontro decisamente positivo al punto da attirare l’interesse del gruppo Yokohama nel suo complesso, che ha apprezzato l’approccio, i risultati e le potenzialità estensibili anche ad altri segmenti del business. Grazie al passaggio all’ambiente Hosted Private Cloud, l’azienda è ora in grado di affrontare scenari evolutivi con maggiore prontezza, adattando la propria infrastruttura alle nuove sfide del settore. E la scalabilità della soluzione permette di espandere ulteriormente l’ambiente IT in linea con la crescita del business, sia in termini di capacità che di geografie servite. L’integrazione delle tecnologie NetApp e VMware su base Aruba di fatto costituisce un ecosistema tecnologico maturo, solido e predisposto all’innovazione. La vision comprende di fatto la possibilità di ottimizzare in modo agile operations produttive e logistiche, sempre più data-driven e decentralizzate. Un ulteriore elemento distintivo è la possibilità di sfruttare i servizi gestiti di Aruba per la gestione del sistema operativo delle macchine virtuali. Opzione che l’azienda intende abbracciare per consentire al team IT interno di Yokohama TWS di focalizzarsi maggiormente su attività a valore strategico.
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