Nell’era digitale, la sfida competitiva è rappresentata dalla capacità delle aziende di catturare opportunità, capire i clienti e il mercato, adattarsi al cambiamento velocemente, evolvendo al pari dei processi digitali.
L’uso dell’intelligence e la gestione dei dati attraverso gli analytical insights sono al centro di queste nuove dinamiche e consentono di identificare in anticipo opportunità e minacce. Il processo, la gestione delle informazioni e il loro confronto con modelli o algoritmi di machine learning, data science, operational human experience, supportano costantemente le decisioni dei manager e indirizzano le organizzazioni verso le migliori scelte di business.
Ne parliamo con Maurizio Canton, Cto Emea di TIBCO, che sottolinea la necessità per le aziende di ripensare al proprio business, partendo dagli analytics per andare oltre agli analytics stessi, in una ottica di integrazione dei dati da più fonti, in modo intelligente, verso la connected intelligence. “Le aree tecnologiche sulle quali TIBCO insiste sono essenzialmente tre: analytics, integration e API Management – precisa il Cto -, tre aree tra loro strettamente correlate che hanno però un’unica destinazione finale: il cliente”.
E continua: “Bisogna comprendere le opportunità di business determinate dalla digital disruption nel settore in cui si opera e articolare una strategia operativa che coinvolga tutta l’azienda e unisca front, middle e back office – dichiara Canton -. E’ di importanza strategica per qualunque aziende avere una posizione di leadership in area digitale, per poter raggiungere una leadership anche in area business“. “Contestualmente – prosegue il Cto – bisogna avviare programmi volti a far evolvere la cultura aziendale nel corso delle iniziative di digital transformation. Le aziende che innescano un processo di digital transformation possono vedere il fatturato crescere di 5 volte, i margini operativi di 8 volte e possono garantire ai propri azionisti un ritorno degli investimenti di 2 volte tanto”.
Connected intelligence, sa cosa genera valore
In questo contesto, la connected intelligence diventa un fattore abilitante, perché permette alle aziende di combinare visioni contestuali molto ampie con visioni contestuali fortemente specifiche, per prendere decisioni, identificare nuove opportunità e minacce, valutare i risultati previsti e prendere le relative contromisure in anticipo rispetto alle mosse della concorrenza.
Un approccio alla base della soluzione TIBCO Connected Intelligence Cloud. “Nessun dispositivo è troppo piccolo, nessuna API è troppo lontana, nessuna persona è troppo remota” è il principio sul quale si sviluppa la soluzione. Attraverso le API si connette tutto a tutti, ovunque, in tempo reale. “Oggi questo approccio risponde alle esigenze di diversi vertical di mercato – precisa Canton – che devono rivedere i loro modelli di business. Un approccio che risponde al mondo finance, telco, retail, energy, manufacturing, logistica e, non ultimo, il mondo del public sector”. Il 57% del business di TIBCO viene fatto nelle Americhe, il 33% in Emea e i restante 10% in area Asia Pacific.
La piattaforma TIBCO Connected Intelligence Cloud si interfaccia con persone, endpoint, modelli di deployment diversi (on premise, on cloud, integrati e ibridi): utilizza i dati prodotti dai sensori installati nei dispositivi a cui è connessa e su questi innesca un processo di apprendimento, dal quale suggerisce al decision maker il corso d’azione da seguire. “I punti distintivi della soluzione TIBCO – continua Canton – sono essere fondata su API, tecnologia open source e cloud ibrido. TIBCO Connected Intelligence Cloud è in grado di offrire: insight, smart data wrangling, embedded intelligence, transparent data science, hybrid cloud e streaming analytics”.
Tecnologie digitali trasformano i business model
Un’azienda deve sforzarsi di individuare gli ambiti di business di importanza critica sui quali agire. “Mettere in atto nuovi modi di lavorare e capire come organizzarsi per adottarli, creando nuovi tipi di asset, unici e preziosi, permette di mantenere in vita il business e di non farlo morire” estremizza Canton.
Come riscontro all’efficacia del business, la customer satisfaction rappresenta il metro di giudizio e la fonte di differenziazione competitiva e di crescita. Canton cita alcuni dei possibili ambiti in cui impatta: rende il customer service proattivo, le offerte cross-selling più smart, prevede i guasti imminenti ai macchinari, gestisce in real-time il magazzino, ottimizza i prezzi, previene le frodi, ridefinisce la strategia.
“Nessun dispositivo è troppo piccolo, nessunA API è troppo lontanA, nessuna persona è troppo remota”, caNTON
Mondo aeroportuale tra i settori coinvolti
Gli ambiti di applicazione della connected intelligence sono trasversali, così come i ritorni sul business delle aziende che l’hanno adottata. Tra i settori che più stanno investendo in questa direzione in un’ottica di maggiore efficienza e ottimizzazione del servizio ai clienti, oltre che di sicurezza, quello dei trasporti.
In questo contesto, in base alle ultime esperienze di TIBCO, Canton evidenzia un caso esemplificativo di spicco del mondo aereoportuale: Aeroporti di Roma SpA, il gruppo, che gestisce l’Aeroporto Leonardo da Vinci – Fiumicino e l’Aeroporto di Roma – Ciampino, il più grande operatore italiano del settore e tra i principali in Europa per numero di viaggiatori, oltre 47 milioni.
Aeroporti di Roma sta utilizzando diverse soluzioni di TIBCO per integrare e gestire tutte le informazioni e capire il comportamento dei clienti, per il supporto nella gestione di situazioni operative e per la prevenzione di eventi critici.
Al centro del progetto, Airport Operations Plan, il software principale per la sala di controllo che raccoglie tutte le informazioni in un unico dashboard, focalizzato sulla prevenzione delle situazioni e sul miglioramento della resilienza.
Per approfondimenti sul caso di Aeroporti di Roma SpA, leggi l’articolo dedicato
Non perdere tutti gli approfondimenti sul tema e vai alla room “Oltre gli analytics”
© RIPRODUZIONE RISERVATA