Negli ultimi periodi si è parlato molto della possibilità di consegnare la merce acquistata da un e-shopper per mezzo di droni.
In effetti, Amazon, è sin dal 2013 che risulta essere molto interessata al tema (Progetto Prime Air) e la consegna con i droni è già una realtà in alcuni paesi per il delivery delle merci in zone rurali, scarsamente abitate e difficilmente raggiungibili. In Cina, JD, una grande azienda di e-commerce, sta usando una flotta di droni in grado di effettuare circa 40 recapiti al giorno ciascuno. Una sperimentazione simile, sempre per le zone rurali, è stata condotta da UPS nel 2017 a Tampa, in Florida. In Europa, a Zurigo, nel corso del 2017 è stato effettuato un test di sperimentazione da parte di Mercedes Benz Vans, durato tre settimane, che ha visto l’utilizzo di furgoni ibridi con droni per consegne nella città.
E ancora. Amazon sta mettendo a punto degli “alveari” a sviluppo verticale, con struttura a più piani e con diverse aperture per l’accesso dei droni. Il brevetto descrive anche il possibile impiego di robot, i quali verrebbero utilizzati per spostare i droni in varie aree all’interno dell’edificio, ricollocandoli in caso di guasto o di preparazione al volo. I centri sarebbero concepiti come punto di riferimento per la consegna merci di camion o navi, se situati vicino a un fiume o a un porto marino, e comprenderebbero, per giunta, un’area self-service in cui i clienti potrebbero recarsi di persona a ritirare i loro pacchi.
Quelli citati rappresentano solo alcune delle sperimentazioni o test che sempre di più stanno indirizzando il tema del drone come mezzo per la consegna delle merci.
La tecnologia sta continuamente evolvendo in termini di durata del volo, velocità dei droni e capacità di carico e trasporto. Alcune aziende stanno già pensando a consegne dei beni acquistati con l’acquirente in movimento. Si può infatti comunicare al drone la posizione GPS del proprio smartphone e, una volta partito, il drone richiederà periodicamente aggiornamenti sulla localizzazione fino a che non sarà in vista del destinatario.
Ostacoli: normative e sicurezza
Al netto dunque delle migliorie prettamente tecnologiche, la diffusione dei droni come mezzi di consegna deve ancora superare due ostacoli non banali. Il primo è legato alle normative di volo dei singoli paesi, attualmente molto restrittive nella maggior parte di questi. Il secondo è legato alla sicurezza delle persone, minacciata da incidenti tra droni stessi o dalla perdita di materiale pesante.
Sino a quando non verranno mostrati questi due aspetti, difficilmente sarà possibile immaginare i nostri cieli invasi da sciami di droni che si muovono tranquillamente sopra le nostre teste.
Ciò di cui invece si parla poco ed è invece molto più concreto da implementare visto che si tratta di ambienti privati, è l’utilizzo dei droni all’interno dei magazzini, tendenzialmente per l’ottimizzazione dell’inventario e l’identificazione di colli non correttamente allocati.
L’utilizzo dei droni all’interno dei magazzini, in particolare di quelli di grandi metroquadrature può garantire notevoli risparmi di tempo e costi.
Walmart, ad esempio, nel suo CeDi in Arkansas, utilizza i droni per evidenziare articoli in esaurimento o non correttamente allocati. Dopo un periodo di test, oggi l’attività viene effettuata in 1 giorno mentre un addetto, prima dell’introduzione dei droni la effettuava in 1 mese.
Geodis utilizza invece i droni per la gestione notturna dell’inventario, il tutto integrato con i sistemi di Wharehouse Management in essere.
I droni possono essere utilizzati a livello aziendale per indirizzare una serie di processi che non sono strettamente legati al fattore “indoor”. Molto spesso i droni vendono utilizzati per attività “open air”.
L’utilizzo dei droni può infatti essere legato a “missioni” in ambienti disagiati come ad esempio cantieri od opere civili (es: dighe). In tal senso i droni permettono di verificare lo stato di un asset senza che vi sia bisogno dell’intervento diretto di un umano. Le missioni interessano anche gli asset infrastrutturali delle aziende che operano in ambito energetico ed oil & gas. Anche in ambito agrifood l’utilizzo dei droni a supporto delle colture (stato crescita, verifica livello umidità, etc.) sta diventando sempre più una realtà.
Il giro d’affari del mercato dei droni
Quello dei droni risulta essere dunque un mercato da osservare con grande attenzione.
In Cina. Secondo le ultime linee guida pubblicate dal Governo, il giro d’affari del settore è destinato ad aumentare del 40% di anno in anno fino a raggiungere i 60 miliardi di yuan, circa 9,1 miliardi di dollari, entro il 2020. Il mercato dovrebbe triplicare a 180 miliardi di yuan entro il 2025, ovvero 27,3 miliardi di dollari.
Secondo una recente indagine di Goldman Sachs, il mercato dei droni, tra il 2016 e il 2020, genererà profitti per 100 miliardi di dollari.
L’hype, peraltro, è confermato da tutto l’ecosistema che sta continuamente crescendo ed affollando l’arena competitiva, sia per quanto riguarda gli operatori direttamente interessati nella produzione e nella componentistica che l’ecosistema di comunicazione sempre più ricco di blog, magazine e riviste specializzate sul tema.
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