Milano, diventata crocevia di aziende digitali come spesso ci piace ribadire, fa del digitale ormai da qualche anno un punto di forza, non solo per trasformare la relazione tra cittadini e comune, ma anche per migliorare qualità della vita, servizi, app, formazione, opportunità. Quest’ultima è forse la parola che meglio accompagna gli ultimi progetti che l’assessorato dedicato alla Trasformazione digitale del comune di Milano, capitanato da Roberta Cocco, ha raggiunto. La incontriamo, in un momento di tregua tra la Digital Week da poco conclusa e il mese di #StemintheCity ai nastri di partenza, per fare il punto su questi due anni e mezzo del suo mandato. Per capire nella relazione tra Tecnologia e PA cittadina, quali sono stati i progetti più importanti in questi anni a Milano.
“Partirei dal 2016 – esordisce Cocco – l’anno in cui si è insediato il sindaco Sala, che ha fortemente voluto un assessorato dedicato alla Trasformazione digitale. Sono entrata il ruolo il 1° settembre e da allora, ogni giorno, lavoro per accelerare la trasformazione digitale del Comune di Milano. Il progetto che meglio identifica lo sforzo che sta facendo l’Amministrazione comunale verso la digitalizzazione dei processi è sicuramente il Fascicolo del cittadino, lanciato nell’aprile 2017, a meno di un anno dall’inizio del mio mandato”.
È un contenitore digitale, a cui si accede attraverso un’autenticazione forte, all’interno del quale il cittadino residente a Milano trova tutte le informazioni relative al suo rapporto con il Comune. Qui può controllare la scadenza della sua carta d’identità, le iscrizioni e il pagamento delle rette per le scuole comunali (nido e infanzia), pagare i tributi, controllare le scadenze dei libri in prestito nelle biblioteche comunali e, soprattutto, visualizzare e scaricare i propri certificati anagrafici. “A questo proposito mi fa piacere citare un dato a mio parere molto significativo: nel mese di febbraio il 59% dei certificati è stato scaricato online. L’obiettivo è raggiungere il 65% entro la fine del 2020″.
“Oltre al fascicolo ci sono altri progetti di cui vado fiera – continua -: la digitalizzazione del processo di iscrizione ai concorsi e ai bandi del Comune di Milano, i pagamenti con PagoPa, il sistema di pagamenti digitali della Pubblica Amministrazione per le multe o i tributi, la Carta d’identità elettronica, con una media di 14mila rilasci mensili, la digitalizzazione dello sportello unico eventi, che semplifica la vita agli operatori dello spettacolo che non devono più districarsi tra tanti sportelli fisici ma possono inviare tutta la loro documentazione online”.
Quanto è importante la tecnologia nei processi interni del Comune e dell’Amministrazione? “È fondamentale – ribatte -: il mio piano di trasformazione digitale si muove sia verso l’esterno che verso l’interno. Per ottimizzare i processi interni stiamo lavorando con particolare attenzione sulle infrastrutture, allo scopo di implementare i nostri sistemi per garantire migliori livelli di funzionalità. Il progetto più importante riguarda la piattaforma di interoperabilità, che permette il corretto scambio e flusso di dati tra le diverse aree dell’amministrazione e verso l’esterno”.
Competenze, dentro e fuori
Lavorare sulle competenze e sul cambio culturale è però punto di partenza di ogni nuovo processo, non si può pensare di digitalizzare la PA senza una trasformazione digitale degli addetti. “Il cambio culturale è essenziale – precisa l’assessore Cocco -: il personale della Pubblica Amministrazione, a più livelli, è coinvolto direttamente nella trasformazione digitale e nel nuovo approccio nei confronti dell’importanza di avere dati univoci, normalizzati e affidabili”. “Continueremo a lavorare per allargare i servizi digitali a disposizione dei cittadini sul nostro portale, che a breve sarà completamente rinnovato. Naturalmente bisogna anche mettere i cittadini in condizione di poter usare il digitale, motivo per cui vorrei continuare a collaborare con il settore privato per aumentare l’offerta di corsi di educazione digitale”.
Una collaborazione che ha coinvolto molte aziende in corsi, momenti di confronto, seminari, spettacoli durante la Digital Week (che ha ospitato Luca Attias e il Team della Trasformazione Digitale per lanciare la prima App IO), e che si rinnoverrà anche durante #StemintheCity. Due progetti complessi. “Sicuramente, anche estremamente sfidanti. La seconda edizione di Digital Week si è appena chiusa con 85mila partecipanti per oltre 500 eventi diffusi in tutta la città. È stata una settimana digitale incredibile, con un riscontro, anche social, che ha superato le nostre aspettative”.
Adesso l’assessorato è al lavoro per la terza edizione di #StemintheCity, che abbraccerà tutto il mese di aprile per poi concludersi con una maratona di tre giorni a cura del Comune di Milano dal 6 all’8 maggio. “Anche qui, grazie alla collaborazione con tantissime aziende ed enti pubblici e privati, stiamo mettendo a punto un palinsesto ricchissimo, con corsi di formazione, incontri e workshop dedicati a bambine, ragazze e giovani universitarie per mostrare loro, nel modo più concreto possibile, le moltissime opportunità lavorative offerte da percorsi di studio tecnico-scientifici. Vogliamo dimostrare alle ragazze che non sono necessariamente destinate a un percorso umanistico, ma che possono scegliere e hanno tutti gli strumenti e le capacità per eccellere nel campo della tecnologia e del digitale, esattamente come i loro coetanei di sesso maschile”.
Un tema che rientra nel più ampio dibattito su diversity e inclusione che riguarda aziende e società.
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