Il programma totalmente italiano degli HPE Innovation Lab che Hewlett Packard Enterprise aveva inaugurato nel gennaio 2017 ha ora una seconda vita. Se nella prima il programma ruotava intorno alla tecnologia HPE per le aziende, e aveva il claim “tecnologia a Km 0″ per i clienti lungo lo stivale appoggiandosi ai partner, oggi alza il tiro e parla di soluzioni.
Un approccio che di per sé sposta il baricentro: da HPE all’ecosistema di partner (sempre più system integrator ) e di vendor per mettere a punto insieme le soluzioni più indicate per rispondere alle sfide delle aziende di oggi (dati, cybersecurity, IoT, migrazione, cloud, hybrid IT…).
“Il contesto in cui ha preso piede la decisione di estendere e cambiare il programma degli HPE Innovation Lab è quello di una società odierna in cui le aziende devono gestire una enorme mole di dati e trarne informazioni utili per il proprio business a costi sostenibili – puntualizza Stefano Venturi, corporate VP, presidente e AD, Hewlett Packard Enterprise in Italia -. Servono per questo infrastrutture e applicazioni innovative, gestite da un ecosistema che lavori in modo coeso su queste tematiche. Se si riesce a raggiungere con più facilità i grandi clienti già avvezzi a queste tematiche, non sempre è possibile raggiungere le pmi lungo lo stivale dove, dopo la crisi del 2008, molto piccole aziende si sono trasformate in mini multinazionali, con imprenditori che si confrontano e competono a livello mondiale”.
La necessità di presidiare il territorio era stata poi confermata anche dalla successiva apertura degli Innovation Lab di Confindustria, come palese necessità di fare toccare con mano la tecnologia alle imprese, dal manifatturiero alle filiere, sull’onda anche del programma Industria 4.0.
“Abbiamo sostenuto un investimento di 10 milioni di euro in due anni, che ha portato alla nascita di 20 Innovation labs presso i partner (16) e i distributori (4) – precisa Paolo Delgrosso, channel & alliance sales director, Hewlett Packard Enterprise in Italia, riassumento in percorso fatto ad oggi –. I nostri partner ne hanno beneficiato in termini di valore aggiunto, molti deal si sono chiusi proprio a seguito di una visita ai laboratori dove i partner e i clienti hanno potuto vedere attive le tecnologie. Soprattutto le pmi italiane, nella loro competizione internazionale, ne hanno beneficiato”.
“Ora alziamo la barra” incalza. Si apre di fatto una seconda fase del programma per quei partner che vogliono ulteriormente innovare, con un percorso che prevede una maggiore profondità nella creazione di soluzioni articolate e nella messa a punto di un ecosistema. “La nuova fase è figlia della precedente – precisa Delgrosso – che ha dimostrato in due anni di lavoro di aiutare i partner a fatturare e a aumentare gli incontri con i clienti presso i Lab. I partner con i quali abbiamo fatto gli Innovation Lab hanno avuto una crescita significativa del giro d’affari, a due digit, e molti hanno chiuso dei deal dopo seminari, workshop, incontri presso gli Innovation Lab. Sono stati due anni molto impegnativi, in cui ci siamo conosciuti reciprocamente meglio coi partner, spingendoci a pensare a una fase 2”.
I partner, sempre più system integrator, veicolano soluzioni articolate e questa loro capacità di gestire servizi e tecnologie fa si che HPE possa essere oggi parte di un ecosistema più ampio in cui sono coinvolti più vendor nella proposta di soluzioni. La scelta di dare vita agli HPE Innovation Lab Next è frutto di un percorso nato non a tavolino ma intervistando sia partner sia clienti finali e messo a punto in 8 mesi di lavoro per definire anche le nuove soluzioni interessanti da portare sul mercato.
“E’ un cambio drastico del nostro approccio, dalle tecnologie alle soluzioni, anticipando le necessità che i clienti devono affrontare” precisa Delgrosso, spiegando come i nuovi HPE Innovation Lab Next vogliono rispondere alle richieste di soluzioni articolate da parte della aziende che vanno dai managed services all’hybridIT, cloud, smart city, data center automation, mobile engagement, sicurezza, data analytics e smart working.
Sei partner hanno già aderito ad oggi agli HPE Innovation Lab Next: ACS Data Systems, CDM Tecnoconsulting, Harpa Italia, Sistemi HS, TT Tecnosistemi, Var Group, supportati da un investimento di HPE di 8 milioni di euro per i prossimi 12 mesi. Ma altri stanno facendo le valutazioni.
“L’investimento è nato dalla nostra voglia di essere più influenti sul mercato italiano, vicino alle imprese, non solo nei grandi hub di innovazione e nelle grandi città, ma in modo distribuito a contatto con i distretti industriali. I nostri partner conoscono bene la filiera verticale e cogliamo questo momento di bisogno di innovare – conclude Venturi -. Sfruttando l’integrazione con aziende, associazioni, incubatori e atenei sul territorio italiano, vogliamo spingere il percorso verso la trasformazione, far crescere i partner sulle proprie specificità con lo sviluppo di soluzioni e servizi esportabili ovunque, generando così un volano virtuoso a diretto beneficio dell’intero Paese”.
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