“Oggi Veeam conta 350mila clienti nel mondo e ricavi complessivi superiori al miliardo di dollari [dati dai contratti in essere, ndr], ma soprattutto fa tesoro di una lezione che vale sempre, e cioè che il cambiamento è forse l’unica costante della vita di ognuno, come anche delle aziende, e la capacità di adattarsi ad esso fa la differenza, così Ratmir Timashev, co-founder e Evp sales & marketing di Veeam apre i lavori di VeeamOn 2019, a Miami.  

Non si può negare. Ne ha fatta di strada l’azienda fondata nel 2006 da Timashev e Andrei BaronovVeeam, che come nome si è data la pronuncia dell’acronimo VM (virtual machine), ha esordito nel mercato IT offrendo, agli albori, semplici strumenti di monitoraggio dell’infrastruttura virtuale, fino a a raggiungere la notorietà per l’offerta di protezione dati quando si virtualizza l’hardware, con la soluzione Veeam Backup e quindi poi l’integrazione con le soluzioni di recupero e replica.

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La visione di Veeam per il cloud data management

Lo ha fatto in un momento in cui servivano soluzioni di protezione del dato in grado di lavorare con la virtualizzazione delle risorse, un periodo che peraltro ha rappresentato la fortuna di Veeam con la sua soluzione “agnostica” e in grado di lavorare con entrambi gli hypervisor (Vmware e Microsoft). Timashev lo riconosce: “Ci siamo ritrovati con il prodotto giusto, nel momento giusto, dove era necessario esserci”

Già l’anno scorso la visione di Veeam si è estesa proponendo la suite per l’hyper availability del dato grazie all’inserimento di intelligenza all’interno della soluzione di gestione, che ha consentito di passare da operazioni “reattive” alla possibilità di “autogestire” l’analisi del comportamento dell’infrastruttura per mettere i dati in protezione dove e come necessario.

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VeeamOn2019 – Veeam Storage Ecosystem

Ora quella soluzione (Veeam Availability Suite) cresce di update in update. Offre soluzioni di migrazione dei dati in cloud e cloud mobility, backup cloud-native, e un sistema di licensing facilmente “portabile” in cloud, quando si migra. 

A VeeamOn 2019 quella che ci si trova davanti è quindi un’azienda in evoluzione e che continua a crescere. Basta pensare che già nel 2018 Veeam ha festeggiato il suo 300millesimo cliente (Carmax, concessionaria automobilistica americana), mentre erano circa 19mila solo quelli italiani.

Oggi i numeri sono già diversi: oltre alla crescita nel numero di quelli globali, i clienti italiani sono circa 22mila, e Veeam a livello globale è tra le 34 aziende che fanno esclusivamente software con un fatturato superiore al miliardo. Soprattutto Veeam cresce sfruttando la forte interazione con l’ecosistema dei partner (system integrator, rivenditori, ma anche vendor, fornitori di infrastruttura e la community). 

Il messaggio che passa è quindi sì, quello che di un’azienda che “si apre al futuro nel solco della continuità” e a Miami si presenta con un respiro più largo rispetto a quello che l’ha voluta semplice riferimento per il backup. VeeamON 2019 è quindi inteso come momento dedicato al cloud data management a tutto tondo, che è al centro ora della “vision” di Timashev

Verso un’idea di cloud data management

La robusta collaborazione con i vendor di tecnologia permette oggi all’azienda di incontrare i clienti sul terreno dove essi operano in un mercato che in questi anni è cambiato e di cui Veeam ha intercettato i bisogni.

Tra le ultime, vale la pena segnalare la partnership tecnologica, annunciata alla vigilia dell’evento, con Fujitsu per semplificare e rendere più efficiente il backup dei dati e il ripristino delle macchine virtuali sui sistemi Eternus, ma ancora più strategica, e al centro degli annunci,  è la proposta con Nutanix di un’appliance With Veeam attivabile e già a bordo (ne parliamo in un contributo dedicato). Si aggiunge alle partnership tecnologiche importanti e già in essere con Cisco, Hpe, NetApp, e Pure Storage 

Oggi l’esigenza delle aziende non si ferma solo all’analisi del dato, ma serve poter documentare i processi di recupero dati, cancellazioni, rispondenza alle normative. Timashev: “Si è chiuso l’atto primo del cloud computing (la virtualizzazione del data center), entriamo nell’atto II. Le aziende scelgono soluzioni cloud onpremise, di public cloud, e il modello ibrido è il modello di riferimento, ci allineiamo alle loro richieste. Dal backup, alla replica, oggi proponiamo un’idea di cloud data management a tutto tondo”.

Inevitabile il dialogo con Aws, Microsoft Azure, Ibm e Google, in un percorso che vede partnership mature a livello differente. Mentre le grandi aziende, ma anche il mercato delle medie e delle piccole, stanno imparando a gestire le informazioni in questo senso.

Informazioni sempre meno immagazzinate in silos e sempre più intese come pool di risorse. Un approccio che libera disponibilità finanziarie da investire in processi specifici di business.

Da qui il rilancio dell’impegno di Veeam oggi. Il cloud data management virtuoso sfrutta a  fondo l’intelligenza artificiale, ritenuta alla base della quarta rivoluzione industriale. Si tratta di intelligenza applicata alle macchine, alle infrastrutture e ai dati.

Che anche questa volta Veeam possa ritrovarsi con le giuste idee al momento giusto è parere su cui gli analisti concordano. Veeam è riconosciuta punto di riferimento nel mercato cloud data management, è un mercato che varrà più di 15 miliardi di dollari già nel 2020.

Per saperne di più leggi anche: VeeamOn 2019, si cresce insieme a partner e vendor e Zammar (Veeam), matura il mercato dei cloud provider

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