Migrare infrastrutture, piattaforme e applicazioni in cloud è un percorso complesso. Da un lato si deve continuare ad assicurare l’operatività aziendale, dall’altro si tratta di spostare – e spesso sostituire – le tecnologie on-premise nel cloud. Molto spesso il processo è ancora più sfidante per i team, perché mette in gioco i processi.
Lo spostamento delle applicazioni in cloud implica la capacità di connettere e ricollegare le soluzioni dall’on-premise ai nuovi servizi cloud, così come la connessione tra i servizi già in cloud. Si tratta quindi di abbracciare nella maggior parte dei casi una scelta “ibrida”.
Per affrontare questi passaggi, Software AG propone Cloud Migration Accelerator basato sulla piattaforma di integrazione webMethods.io le cui caratteristiche distintive sono focalizzate dal Ceo dell’azienda, Sanjay Brahmawar: “La nostra tecnologia funge da tessuto connettivo consentendo un accesso semplice e veloce alle applicazioni, ai servizi cloud e ai dati durante il processo di migrazione verso Microsoft Azure“.
Le aziende guadagnano la possibilità di accelerare la migrazione, riuscire a trasformare i dati in valore reale, salvaguardare risorse IT strategiche per la disponibilità di un ecosistema connesso.
webMethods.io serve infatti ad accelerare e semplificare la migrazione a Microsoft Azure, mantenendo il business operativo attivo. E Cloud Migration Accelerator consente alle aziende di connettersi ad applicazioni, servizi cloud e dati in modo rapido avendo a disposizione un percorso tracciato verso un ecosistema connesso.
Judson Althoff, executive VP Commercial Business di Microsoft, sottolinea questo tratto: “La maggior parte delle migrazioni, soprattutto quando si tratta di migrazioni importanti, legge nella business continuity la prima delle sfide da affrontare. webMethods.io permette alle aziende di creare un percorso di migrazione gluido e sfruttare da subito i vantaggi di Microsoft Azure”.
Per alcuni aspetti, la proposta connòta in modo puntuale il portafoglio di Software AG, la cui strategia oggi è quella di puntare sul modello Freedom as a Service.
Ripensare all’integrazione delle risorse, in un momento di evidente trasformare del business, e consentire una rapida innovazione, richiede la possibilità di connettere e integrare le diverse tecnologie, dalle applicazioni all’edge. Significa disporre dei dati liberati dai silos e condivisibili per sfruttare le opportunità di crescita.
Tra chi ha adottato già la proposta, Walgreens Boots Alliance, per voce del Cio Anthony Roberts, evidenzia: “Di recente abbiamo intrapreso un viaggio di migrazione verso il cloud che ha collocato il 70% dell’attuale IT su Microsoft Azure, mentre il 30% dell’IT rimane on-premise. Lo indirizziamo con webMethods di Software AG per rimanere connessi alle soluzioni integrate e ai processi aziendali esistenti mentre alcuni componenti IT sono passati al cloud e altri sono rimasti on-premise]…[“.
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