FIRenze SmarT working Lab, e quindi First Lab, è il nome del laboratorio universitario che vede la partecipazione dei giovani studiosi nell’area delle scienze sociali dell’ateneo fiorentino, per lo sviluppo di servizi e soluzioni innovative ai problemi della città di Firenze. Problemi che sono stati individuati dopo un confronto con le istituzioni del territorio (Comune, città metropolitana) a conferma che lo scopo primo del laboratorio è offrire risposte concrete a problematiche condivise.
Risparmio energetico, e-health, e-government, sorveglianza e turismo intelligenti sono quindi solo alcuni dei campi in cui i talentuosi studenti potranno provare a trasformare le loro idee in iniziative imprenditoriali concrete, grazie alla disponibilità di tecnologie software e hardware delle imprese partner e dell’università, sfruttando anche la consulenza di tutor delle aziende.
L’iniziativa, infatti, è figlia di un Protocollo di intesa triennale tra Fondazione CR Firenze, università, Hpe, Fri (Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione), Computer Gross, TT Tecnosistemi, Var Group, Webkorner e Nana Bianca.
Tra i vendor che hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per il Lab, ne evidenzia alcune caratteristiche Hpe, con Stefano Venturi, presidente e AD della sede italiana: “Nella nostra visione, la città del futuro deve essere immaginata con un approccio multidisciplinare, unendo tecnologia, scienze sociali, economia e cultura, assieme a un ecosistema di imprese, First Lab rappresenta la realizzazione di questo modello virtuoso, un luogo dove idee e progetti potranno concretizzarsi, generando valore per il territorio, grazie al contributo di ragazze e ragazzi provenienti da percorsi di studio differenti”.
Nel cuore dell’estate First Lab ha aperto così e inaugurato la sede (400 mq su due piani) nel quartiere di San Donato, all’interno del Campus delle Scienze Sociali dell’università.
Una collocazione strategica per consentire una migliore collaborazione tra gli studenti dei corsi di discipline economiche, giuridiche, informatiche e sociali. Gli studenti, provenienti da diverse discipline, si troveranno così a poter metter a fattor comune le diverse idee, ma potranno così contare anche sulla possibilità di osservare e risolvere i problemi da diversi punti di vista in un diretto confronto con i professionisti di impresa.
I primi gruppi di lavoro con ogni gruppo composto da 4/5 tra studenti, neolaureati e dottorandi dell’ateneo, già selezionati, proprio nel mese di settembre iniziano il loro percorso di confronto sui temi e sui problemi per i quali First Lab vuole proporre soluzioni.
Il laboratorio, che si costituisce idealmente come uno spazio di collaborazione aperto alla città, può lavorare sfruttando il cloud e la banda larga con al centro più le idee delle tecnologie hardware e software che restano gli strumenti, così come vuole rimarcare anche Luigi Dei, rettore dell’università di Firenze: “Il laboratorio è supportato dalle piattaforme tecnologiche più avanzate, e fa del ‘fattore umano’, della creatività e del talento i suoi punti di forza. First Lab non è una semplice palestra, ma un esperimento reale, dal quale ci aspettiamo sviluppi interessanti e anche nuove idee d’impresa”.
Firenze resta città di sperimentazione intelligente anche in altri ambiti. La Fondazione CR Firenze che a sua volta ha sottoscritto il Protocollo per First Lab, con Canon ha avviato il progetto di installazione di diverse videocamere nelle più importanti piazze del capoluogo e l’iniziativa al Granaio dell’Abbondanza – all’epoca il granaio della famiglia De Medici – dove all’inizio del 2020 prenderà vita la Casa delle startup, per attivare azioni di partnership di carattere corporate nel solco di tre linee guida: alta formazione, economia della conoscenza e smart city, appunto.
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