Sono 3.000 i partecipanti seduti in plenaria ad ascoltare dal vivo Thomas Kurian, Ceo di Google Cloud, che apre il Google Next UK, l’evento di Google più importante a livello Emea (che declina i contenuti di quello americano). Attese nella due giorni londinese più di 7.000 persone, 12.000 in streaming. L’interesse sta nel capire come Google Cloud stia evolvendo, sia in termini di soluzioni sia di partnership, per diventare fornitore di riferimento per le aziende enterprise che vogliono trasformarsi grazie al cloud. Anche in Europa, dove la concorrenza si fa sentire.
Lo ammette senza troppa reticenza Chris Ciauri, Vice President Emea di Google Cloud da tre mesi, dopo un’esperienza decennale in Salesforce (“la scelta di Google è stata determinata dalla cultura delle persone, dall’innovazione nella proposta tecnologica e nelle opportunità legate a partner ed ecosistema”).
“Noi sappiamo di non essere l’unico partner per i nostri clienti” esordisce Ciauri, pur convinti di dare risposte migliori alle richieste delle aziende che vogliono strumenti per la digital transformation del loro business, agilità, insight dei dati, maggiore fatturato in nuove aree di business. “Il tutto con una velocità maggiore rispetto a quella dei nostri competitor” precisa.
Il cloud che abilita nuovo fatturato è la storia sottesa di Google Next, raccontata durante l’evento non solo dal management dell’azienda ma anche da clienti e partner.
Tre le componenti della strategia di Google Cloud “che accompagna la trasformazione“: l’infrastruttura IaaS distribuita, la digital transformation platform e le soluzioni digitali specifiche per industry. Rientrano in questi ambiti gli annunci e le testimonianze di oggi. Andiamo per gradi.
Primo, IaaS sicuro
Sulla parte infrastrutturale – compute, storage, networking – molta l’attenzione posta alle tematiche di sicurezza e di protezione degli asset dei clienti. “Sono oggi 61 le availability zone di Google Cloud nel mondo, di cui 6 in Emea, e prossima è l’apertura di altre regioni (oggi 20) – precisa Kurian -. I clienti europei possono gestire i loro dati con la massima sicurezza e sono i soli proprietari dei dati. Nel rispetto delle normative e garantendo la compliance ai regolamenti abbiamo l’obiettivo di avere sempre una infrastruttura super performante, mantenendo un forte impegno per l’energia pulita, sfruttando nei nostri cloud energia rinnovabile”.
Strategici al fine infrastrutturali gli accordi con partner tecnologici. In primis l’annuncio della forte integrazione con Vmware (annunciate le Google Cloud Vmware Solutions), così come la partnership con NetApp per avere soluzioni di classe enterprise integrate, ottimizzate e validate per Google Cloud anche in ambiente ibrido (nello specifico presentati NetApp Cloud Volumes Service, NetApp Cloud Volumes Ontap per Google Cloud, il supporto per Anthos su NetApp Hci). “Una collaborazione facilitata dall’acquisizione da parte di Google Cloud di CloudSimple che spinge l’integrazione con Vmware ” precisa Kurian.
A queste si aggiungono un programma rivolto ai clienti Sap – Cloud Acceleration Program for Sap – realizzato con il contributo di Atos, Accenture e Deloitte a supporto della migrazione dei workload e un programma per Microsoft (Sql Server viene ora pienamente supportato da Google Cloud). Rinnovata anche l’offerta bar metal che permette di far girare Sap, Oracle e Vmware sul cloud di Google senza che i clienti debbano cambiare licenze. Insomma, partnership infrastrutturali su tutti i fronti.
Per quanto riguarda la parte legata alla sicurezza, si ribadisce l’impegno in Europa e la strategicità per i clienti. “Il nostro cloud è progettato per rispettare pienamente i severi requisiti delle normative in materia di sicurezza e privacy dei dati delle organizzazioni europee – continua il VP Emea –. Oggi i clienti di Google Cloud possono archiviare dati nella regione europea, con la garanzia che i dati non vengano spostati al di fuori dell’Europa. I clienti possono gestire le proprie chiavi di crittografia anche all’esterno dell’infrastruttura di Google Cloud, ricevere dettagli ogni volta che viene sollevata una richiesta, negare a Google la possibilità di decrittografare i propri dati per qualsiasi motivo”.
Torna sul tema anche Suzanne Frey, VP Engineering, Security & Trust Google Cloud, ribadendo che il cliente ha il pieno controllo del propri dati, unico ad averne il possesso, “dati criptati di default, che non vengono utilizzati da Google Cloud a fini pubblicitari, non vengono dati a governi o venduti a terze parti”. Il livello di controllo superiore è garantito dall’Advanced Protection Program, disegnato per proteggere da qualsiasi attacco e accesso non autorizzato.
Secondo, la Cloud Platform
Riguarda invece tutto il mondo applicativo il secondo tassello della strategia che ruota attorno alla Google Cloud Platform, che si sostanzia nelle applicazioni, nelle soluzioni di data management, nell’utilizzo di smart analytics, intelligenza artificiale e machine learning fino alla collaboration garantita dalla G Suite.
In questo scenario la strategia è quella di modernizzare le applicazioni in un mondo multicloud, grazie anche ad Anthos, una piattaforma open per gestire carichi di lavoro su cloud anche di Aws o Microsoft. “I nostri clienti non vogliono solo migrare le loro applicazioni da un punto a un altro, ma vogliono modernizzare le loro applicazioni con tecnologie e tecniche native del cloud, ovunque queste risiedano – precisa Jennifer Lin, VP Product Management di Google Cloud -. Oggi molti nuovi clienti utilizzano Anthos per trasformare il loro portafoglio di applicazioni. Per questo è disponibile Migrate for Anthos, che permette di accelerare la modernizzazione delle applicazioni sia in cloud che nell’edge, grazie all’adozione di cloud, container e microservizi nelle applicazioni”. Migrate for Anthos facilita la conversione di server fisici o macchine virtuali da una varietà di fonti sia on-premise, o in cloud (AWS, Microsoft o Google), permettendo di ammodernare le applicazioni in modo automatizzato o senza formazione specializzata. Estesa anche la disponibilità di Cloud Run, Cloud Run for Anthos e Cloud Code.
Secondo un studio di Forrester, chi ha utilizzato Anthos ha avuto un ritorno sugli investimenti di 5 volte, e ha migliorato di 13 volte il time to market, velocizzando la produttività degli sviluppatori. Secondo Gartner, il 75% delle aziende enterprise entro il 2021 avrà un approccio multicloud o hybrid cloud, un fatto che richiede flessibilità di sviluppo per modernizzare gli ambienti applicativi e per gestire in modo semplificato microservizi e applicazioni automatizzate. “Nelle aziende tutti i team hanno bisogno di avere maggiore visibilità sui progetti in corso e fondamentale per lo sviluppo di nuove applicazioni diventa la collaborazione – precisa Kurian, ribadendo il valore delle partnership -. I Platform Partner sono Cisco, Dell Technologies, Hpe, Intel, Lenovo e NetApp”.
Le novità riguardano tutti i cinque tasselli dello sviluppo applicativo (code, built, secure, run e publish), con tecnologie di AI e ML (AI Platform, AI Building Block, AI Hub, Auto ML) e soluzioni specifiche per le singole industry basate su Google AI.
Ultimo in questo contesto la GSuite che si accresce con nuove funzionalità di collaboration. “Oggi la GSuite è una soluzione acquistata da 5 milioni di utenti business paganti, per un totale di 1 miliardo di utenti che utilizzano Gmail ogni giorno” precisa Kurian.
Tra questi FCA. “Il cloud è lo strumento che ci permette di spingere il nostro progetto di trasformazione digitale, forte in una azienda che vanta 120 anni di storia con nuove sfide non solo nel campo automobilistico, con veicoli elettrici o autonomi, ma anche nel mondo aziendale dove tutto è interconnesso, e spinge al trasformazione digitale – spiega dal palco Gilberto Ceresa, Cio Emea & Latam Fiat Crysler Automobiles -. GSuite non è per noi solo una questione di tecnologia ma anche di modo di lavorare, in sicurezza, in mobilità, abilitando la collaboration e la comunicazione. Anche la videocomunication è un tool per noi strategico che permette di creare un legame tra team e culture diverse, dislocate in vari paesi. Una collaboration non statica, ma mobile per tutti”.
Terzo, soluzioni per industry
Posta la parte infrastrutturale e la piattaforma applicativa, la fase cruciale della strategia è la messa a punto di soluzioni specifiche di trasformazione digitale per ogni industry, con attenzione alla customer care e ai costi. Entrano qui in gioco, ad esempio, le soluzioni pensate per la parte di contact center, l’AI conversazionale, i dialoghi nei quali agenti virtuali possono risolvere problemi complessi. Oppure soluzioni per il mondo dei financial services, al centro di progetti di Deloitte (Deloitte Analytics Platform) in ambito supply chain, o di Accenture in ambito automazione.
Molte le testimonianze di trasformazioni digitali con il Cloud di Google, avvenute negli ultimi 12 mesi: l’agenzia pubblicitaria Wpp usa Google Cloud per la pianificazione dei media, accelerare il time-to-insight e scoprire nuove opportunità per i clienti. Il Dipartimento dei trasporti del Regno Unito, che gestisce 24 agenzie e enti pubblici distinti per la circolazione di persone e merci, entro giugno 2020 opererà in modalità cloud-first). EasyJet, con una flotta di 325 aeromobili che coprono oltre 1.000 rotte in 158 aeroporti, utilizza Dialogflow, lo strumento di comprensione del linguaggio naturale di Google Cloud per la creazione di esperienze di conversazione con i propri clienti. JustEat gestisce con Google Cloud Platfom sia la app sia il sito per ordinazioni online e consegna di cibo a domicilio, facendo uso delle funzionalità di Google Cloud Platform (tra cui BigQuery) per ottimizzare la proposta di offerte in tempo reale.
In ambito Tlc, Vodafone sta collaborando con Google Cloud per gestire i dati dei clienti.
Nello specifico, con 625 milioni di clienti in 66 paesi, sta lavorando al programma di trasformazione “Digital Vodafone”, una piattaforma globale che sfruttando l’analisi dei dati in tempo reale permette di creare nuovi prodotti e servizi basati su una conoscenza più approfondita dei clienti, e proporre un migliore supporto e progetti di sostenibilità sociale. Vodafone integra gli strumenti di Google Cloud nella sua piattaforma Neuron che grazie a AI risponde a carichi di rete, offerte commerciali, richieste personalizzate.
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