L’Agenzia Regionale Sanitaria della Puglia (Ares) è stata istituita con la legge Regionale n.24 del 13 agosto 2001 e si caratterizza per la sua funzione pubblica con compiti di analisi della domanda, valutazione della qualità dei servizi sanitari e implementazione di strumenti gestionali innovativi. Non solo svolge funzioni di analisi epidemiologica delle prestazioni sanitarie, di valutazione delle innovazioni tecnologiche, dei presidi farmaceutici, della domanda e dell’offerta, ma valuta anche l’implementazione di modelli gestionali innovativi.
Una realtà che secondo l’osservatorio eHealthLab 2019 è una una best practise nel mondo del Value Based Healthcare, che con Giovanni Gorgoni, direttore generale Ares Sanità Puglia, cerchiamo di analizzare nella videointervista raccolta per CxO Cafè in occasione del Digital Health Summit 2019.
“Ares è un’agenzia di esplorazione per la regione Puglia su tutti i temi della salute e del sociale. È un po’ il laboratorio dove si collaudano prototipi tecnologici, assistenziali e organizzativi. Da questo punto di vista la strategia che abbiamo scelto è stata quella Porteriana della value based con 8 laboratori del valore che si occupano con varie misure di contenuti, progettazione di reti, percorsi per i pazienti, lean management, corsi standard, costruzione e progettazione di bundled payments e reti e tecnologie abilitative”.
“Lavoriamo con questi 8 laboratori all’incirca da due anni e mezzo – dettaglia -. L’ultimo in ordine di tempo è il Voice Lab, il quale si occupa di utilizzare la comunicazione innovativa sui temi della sanità. Il penultimo è un contenitore di vari progetti di integrated care che includono: tecnologia, trovate organizzative assistenziali e politiche di rete”.
La struttura ha raccolto diversi risultati, alcuni di pura visibilità, come il recente riconoscimento da parte della Commissione Europea di reference site per l’innovazione sull’invecchiamento attivo e sulla salute. “Questo è un risultato da un lato di visibilità e dall’altro di impegno e supporto alle politiche dell’Unione Europea. Inoltre ci sono i risultati di deospedalizzazione, inerenti all’utilizzo della tecnologia integrata con le soluzioni organizzative, che ci hanno consentito di abbassare di molto le ospedalizzazioni, soprattutto sulle cronicità inappropriate”.
Un percorso interessante che Ares sta intraprendendo in ambito europeo è quello di Eurofi , un consorzio multipartner che ha il preciso obiettivo di disegnare delle linee guida per il procurement dei servizi a valore per le cure integrate.”Per offire buoni servizi sulla salute e sociali bisogna spostarsi su strumenti contrattuali e di gara nuovi come i Pcp o i Ppi (Public Procurement for Innovation). Quest’ultimo già consente il codice degli appalti italiano. A tal proposito il partnerariato pubblico-privato, strumento non ancora pienamente sviluppato, ben si presta alla suddivisione del rischio fra committente e commissionario e alla condivisione di obiettivi di valore e di risultato. In sanità ciò riguarda esiti di salute che significa guarigione, sopravvivenza a lungo termine, riabilitazione”.
Ma l’ecosistema sanitario richiede ulteriori sforzi per dar vta a una sanità a valore. “Servirebbe da un lato la mano del legislatore dall’altra una messa a punto del codice di appalto. In realtà sarebbe necessario il coraggio di qualche regione o ente pilota che utilizza nuovi strumenti contrattuali al fine di fare concessioni di medio lungo termine e non di breve respiro. La salute si costruisce o si ripristina sul medio o lungo termine”. Nella videointervista a Gorgoni maggiori dettagli.
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