Un’ampia tenuta agricola del XVII secolo con un palazzo vescovile che, dopo il matrimonio nella prima metà del ‘900 fra il conte Alberto Piccolomini d’Aragona e la signorina Elda Ciacci, diventa Palazzo Ciacci Piccolomini d’Aragona. All’estinguersi del casato la tenuta viene lasciata in proprietà a Giuseppe Bianchini. Già da diversi anni mezzadro e fattore, il fortunato viene nominato erede unico e decide di valorizzare la realtà sviluppando ulteriormente la produzione di vino – tra cui il riconosciuto Brunello di Montalcino – fino ad aprirsi all’export. E’ questo il nobile contesto in cui si sviluppa una storia di eccellenza tipicamente italiana.
Oggi infatti la tenuta è gestita dai figli Paolo e Lucia, con Alex Bianchini a capo della produzione. Insieme, grazie alla tecnologia, proseguono un percorso di sviluppo e trasformazione digitale con l’utilizzo delle soluzioni cloud di Microsoft accompagnati dal partner Si-Net, realtà guidata da Fausto Turco.
L’idea è quella di sviluppare con Microsoft Teams una migliore interazione con il cliente e con i partner nella filiera, per fare conoscere meglio il prodotto Made in Italy. Idea sviluppata anche con la partecipazione al progetto Ambizione Italia per le piccole e medie imprese e che oggi approda alla possibilità di una vera e propria degustazione “virtuale”.
La degustazione cade in occasione della settimana del Benvenuto Brunello 2020, con la cantina toscana che presenta i nuovi Rosso di Montalcino DOC, Brunello di Montalcino DOCG Annata e Brunello di Montalcino DOCG Pianrosso, e rilancia il 385, un vino nato dalla partnership con Tenuta Fertuna e la famiglia Meregalli.
La possibilità della degustazione virtuale in verità innesca potenzialmente una serie di opportunità, accessibili a tutte le Pmi. Opportunità che vanno ben oltre il semplice contatto immediato con il cliente, anche remoto. Si pensi anche solo all’utilizzo di Teams affiancato a AI, machine learning e PowerBi.
Il problema e la soluzione
L’idea è maturata nel tempo. Il problema dell’azienda in origine è in sostanza una sorta di “isolamento”, determinato anche dalla posizione della tenuta. Un isolamento “eccellente” però perché il vino è apprezzato in tutto il mondo. La bottaia Ciacci Piccolomini d’Aragona infatti contiene circa 1000 ettolitri di Brunello, invecchiato esclusivamente in botti di rovere grandi, e apprezzato anche negli Usa, con l’estero a rappresentare circa l’80% del fatturato della cantina. Il prodotto viene distribuito ovunque, attraverso il distributore Meregalli, con agenti e venditori (circa 400 persone sul territorio, con servizi pre e post vendita a 360 gradi nei settori ospitality, ristorazione e catering) e chef stellati che hanno evidente bisogno di comunicare e rimanere in contatto tra loro.
Con Teams si abilita in primis la possibilità di comunicazione e collaborazione. Si-Net indirizza 15 persone sul progetto per nove mesi, fino a rendere possibile l’idea della “degustazione virtuale”, con lo stesso vino reale che arriva in tavola ai clienti. E per l’utilizzo di Teams, anche dalla bottaia, viene garantita la connettività scegliendo la soluzione di un ponte radio.
La possibilità di disporre di strumenti di comunicazione per il contatto con i clienti, ma anche per esempio per un confronto diretto con l’enologo scelto dal produttore, anche dall’estero, rappresenta oggi nel settore vinicolo un’idea del tutto nuova e permette la semplificazione di una serie di procedure anche all’interno della filiera, con il distributore.
Alex Bianchini: “Con la soluzione Teams, oggi chi acquista il vino da casa può confrontarsi direttamente con la cantina. Abbiamo sviluppato il progetto proprio per operare con clienti e fornitori in modo più continuativo”.
L’idea è tra l’altro coerente con un trend emergente nell’ambito dei nuovi scenari volti a favorire il rapporto bidirezionale tra aziende e clienti. Teams permette infatti non solo conversazioni audio/video e videoconferenze, ma anche il salvataggio delle conversazioni in cloud, il riconoscimento dei dialoghi ed eventualmente la sottotitolatura – per quanto alcune delle funzionalità però siano disponibili solo per la lingua inglese) – e infine la valorizzazione del dato, che è possibile interfacciare con i software di Crm.
Da un lato si punta alla valorizzazione del customer journey, dall’altro alla possibilità di lavorare sui processi. L’abbandono di un sistema on premise, che rendeva possibile interagire unicamente face-to-face, determina l’approdo in cloud sfruttandone le potenzialità. Si tratta di un investimento in innovazione volto a potenziare la produttività individuale e innovare le modalità di collaborazione dei dipendenti, ma anche a permettere la gestione in cloud delle attività, dalle prenotazioni alle visite alla cantina, fino alle fatturazioni.
Per ora si è aperta la nuova frontiera della customer experience, sfruttando gli strumenti di messaggistica e videoconferenza di Teams da cui ha preso il via il nuovo modello d’interazione con i clienti e gli appassionati di vino, e da cui ci si attendono impatti significativi sull’efficienza e sulla competitività. Tra le possibili evoluzioni del progetto, ora, l’idea di consentire la visita virtuale alla tenuta e alle cantine Ciacci Piccolomini con Hololens.
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