Negli ultimi giorni si sono susseguiti dati sulla congiuntura economica.
La Germania flette nel primo trimestre a -1,9% e nel secondo a -9,8% (fonti Diw, Ifo, Ifw, Iwh, Rwi). Ma dovrebbe riprendere a crescere nel 2012 con +5,8%.
La Banque de France prevede un PIL in calo per la Francia a -6%.
Confindustria il 30 marzo ha proiettato il primo semestre italiano a -10% e un fine anno a -6%. Istat nella nota mensile pubblicata il 7 aprile ci proietta con efficacia la situazione, aggravata da un indice di fiducia dei consumatori italiani che crolla a marzo al -9,9% rispetto al mese precedente.
Ci ricorda, inoltre, come la produzione industriale a febbraio sia diminuita del -1,2% rispetto a gennaio (marzo con il lockdown sarà ovviamente di gran lunga peggiore), mentre il commercio al dettaglio nello stesso periodo registrava un +0,8%.
Durante il mese di febbraio e la prima parte di marzo, le aziende italiane hanno reagito attivandosi innanzitutto per le soluzioni di smart working: dispositivi mobili, servizi di connettività, servizi cloud, servizi e soluzioni di cybersecurity, piattaforme sw di collaboration. Hanno mantenuto in essere i progetti, prestando grande attenzione agli accessi di fornitori esterni presso le proprie sedi.
È dalla seconda metà di marzo che i segnali cominciano a cambiare. Con il decreto lockdown sull’intero territorio nazionale ed il peggioramento progressivo dei dati sulla pandemia in Italia ma anche nei principali Paesi europei e negli Stati Uniti, si rafforzano le simulazioni di scenari di rischio, di profit warning. Iniziano le revisioni dei piani di investimento, le sospensioni, le dilazioni dei progetti ritenuti non prioritari (anche di un anno), i blocchi, le richieste di ri-negoziazione dei progetti in corso (mediamente del -20%). Si ridefiniscono le priorità.
Lo smart working diventa il new normal, la cybersecurity, la connettività ed il cloud si confermano alleati indispensabili dell’operatività.
Si rafforzano gli strumenti di analytics, si incrementano le attività di data quality e data governance ed i servizi correlati. Alle soluzioni di Enterprise Performance Management sempre più in cloud (con simulazioni di budgeting e planning) si affiancano le soluzioni di risk management.
Si guarda alla costruzione, o potenziamento massivo, di piattaforme e soluzioni di eCommerce per raggiungere mercati altrimenti non possibili con il solo canale fisico (chiuso ormai in molte parti del pianeta). Anche il remote selling diventa un argomento prioritario, con le correlate soluzioni di augmented reality.
Si introducono soluzioni di mobile payment per sostenere le transazioni digitali (il contante ora è fonte di contagio).
Nella GDO si comincia a ragionare di Dark store per gestire le richieste di un ecommerce esploso in volumi e valori come mai finora.
In alcuni casi si introducono soluzioni di Energy efficiency per razionalizzare i costi di produzione.
L’Associazione GS1 ci ricorda che la filiera e la supply chain in molti casi diventa snodo cruciale per la sostenibilità del business. Alcune modalità di trasporto spariscono o diventano troppo costose (traffico aereo e navale). Il processo di Order picking diventa esiziale per la tenuta del processo di ecommerce (come consumatori ce ne siamo accorti). La proof of delivery elettronica ora viene accettata. Non solo, ma si lavora all’uso di device che permettano il flagging senza toccare il dispositivo. La scalabilità e l’interoperabilità diventano fattori competitivi (e di sopravvivenza).
Fin qui la gestione dell’emergenza.
Ma dai primi giorni di aprile in poi, in concomitanza con la riduzione dei casi Covid e l’alleggerimento delle situazioni nelle terapie intensive, il clima è mutato. All’emergenza si è affiancata in molte imprese la parola Ripartenza. Si attende la selezione che il Ministero per l’Innovazione farà dell’App per il monitoraggio dello stato di salute e degli spostamenti dei cittadini. La propensione dei cittadini a rinunciare a porzioni di privacy a vantaggio della ripartenza in sicurezza comincia ad aumentare.
Nelle aziende di tanti settori si sono aperti tavoli di studio con risk manager e infettivologi per studiare forme e modi per garantire una ripresa in sicurezza.
I casi si moltiplicano. FCA e Ferrari stanno avviando un piano che prevede l’uso dello smart working per tutti coloro che sono in condizione, un nuovo layout nelle linee di produzione e nelle mense per garantire il distanziamento sociale, un set giornaliero di dispositivi di protezione, l’uso di app per il monitoraggio dello stato di salute unitamente al rilevamento laser della temperatura per consentire l’accesso alle sedi. Un sistema, inoltre, di trasporto dedicato per i lavoratori Ferrari con autobus a posti distanziati (quindi per metà occupati).
I layout degli spazi, degli uffici, degli accessi diventano materia da Board e Cabine di Crisi. Il tema è per tutti garantire da ora in poi, l’attività in sicurezza. I nodi sono gli orari di accesso, gestibili con turni scaglionati di entrata e uscita; quote di personale in smart working; layout ripensati con il metro minimo di distanza. Ma a preoccupare sono soprattutto le modalità di accesso alle sedi. I trasporti pubblici sono il vero nodo oggi. Impensabile un uso quotidiano dell’auto personale (per chi può sostenerne i costi e per chi ne è provvisto), anche per gli impatti devastanti sul traffico e l’inquinamento delle città. In questi giorni i tavoli di studio sono molti. Il sindaco di Milano intende lanciare una consultazione stabile con i cittadini per pensare alla realizzazione della Fase 2, l’amministratore Delegato di Illimity, Passera, lancia un Piano d’azione contro il Covid-19 con un sito collaborativo di idee (reopenitaly.it).
In molte aziende si rafforzano le soluzioni in cloud per garantire l’operatività aziendale everytime everywhere. È di questi giorni la notizia di Prysmian che integrerà la propria infrastruttura IT in Cloud con soluzioni di Intelligenza Artificiale, Internet of Things e Human Augmentation, rafforzando i servizi di cybersecurity.
La Grande Distribuzione, Esselunga e Coop in primis, è concentrata sul potenziamento massivo e revisioni profonde delle piattaforme di ecommerce messe a dura prova in queste settimane e sull’introduzione di forme alternative (click & Collect mai spinte troppo). Si moltiplicano le App ed i siti per gestire le code nei supermercati, per visionare gli store con un tempo medio di attesa inferiore. La lunghezza del tempo in coda sta diventando il fattore critico di scelta di molti consumatori.
In tutti i colloqui fatti con CIO, Chief Digital, Chief Innovation e AD di imprese, tornano costantemente molte di quello che abbiamo chiamato (e misurato per Anitec-Assinform) i Digital enablers del mercato. Motori del mercato Digitale che certo vedranno appannata la loro crescita nel corso del 2020 ma non mancheranno di dare il loro contributo al rilancio della competitività delle imprese.
Certamente in questi giorni, si attendono i decreti attuativi dell’ultima manovra economica (come pure l’ennesimo decreto sul proseguimento del lockdown fino al 3 maggio), con la consapevolezza che gli scenari di preoccupazione sono reali per tutti i comparti settoriali. Sempre nel documento pubblicato qualche giorno fa, Istat cristallizza gli effetti probabili con due scenari di lockdown (tutto aprile e giugno). Le sofferenze sono importanti non solo per la produzione dei beni quanto soprattutto per il terziario. Per il turismo poi sarebbe una catastrofe.
È quindi indispensabile non solo costruire bene la fase 2, in modo olistico e pensando a tutti gli impatti di filiera, ma farlo in fretta.
La velocità, la flessibilità, la capacità di adattamento, la semplicità delle relazioni e dei flussi tra imprese e PA saranno elementi discriminanti.
Mi piace però chiudere con un sorriso. Grazie ad un’immagine presa a prestito dal Corriere della Sera cronaca di Milano. Una versione meneghina della solidarietà e della capacità di reazione mostrata dagli italiani in queste lunghe settimane (tanti per fortuna i panieri apparsi nelle città italiane). Che parla però anche di inclusione e di multiculturalità. Che in questi giorni di vita onlife ci scalda il cuore e ci fa augurare per tutti noi una splendida primavera.
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