Dopo i mesi difficili vissuti dal nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria, in cui la tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale per permettere alle aziende di continuare ad operare anche in lockdown, è giunto il momento di fare un bilancio e capire come questa pandemia ha cambiato e cambierà il mercato digitale nei prossimi anni.  

Il mercato digitale è cresciuto a ritmi costanti negli ultimi anni, “mostrando un differenziale di crescita sempre più ampio rispetto all’andamento del Pil del Paese che raggiunge 1,8 punti percentuali nel 2019” spiega Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube. Un 2019 positivo dunque, ma poi è arrivato il Covid che ha completamente ribaltato lo scenario.

Gli impatti di Covid-19 sull’economia

In una rilevazione di marzo 2020, Istat ha delineato un quadro della gravità dello scenario in cui ci troviamo, misurando il peso del valore aggiunto delle attività sospese a causa dell’emergenza sanitaria: ciò che si evince è come l’impatto sia molto forte nel comparto Industria in generale e, in particolare, nelle Regioni a maggiore vocazione industriale, mentre il comparto dei Servizi a base immateriale sembra essere più resiliente. “Tra l’incertezza sulla ripresa dei mercati e l’Ocse che arriva ad ipotizzare un -14% del Pil nell’ipotesi di scenario peggiore, non è certamente semplice fare previsioni. Certo è che l’impatto del Covid sull’economia italiana si sta facendo sentire”, afferma Capitani.

Il ruolo dell’Ict nell’emergenza Covid

L’emergenza sanitaria ha innescato anche dei fenomeni positivi. Da un’indagine condotta a Giugno da Istat le principali strategie di risposta alla crisi da parte delle aziende (grandi e medie in particolare) hanno riguardato, prima di tutto, la riorganizzazione di spazi e processi all’interno delle aziende, nell’ottica di rispettare le nuove regole imposte dal distanziamento sociale, seguita dalla modifica dei canali di vendita e fornitura e, inevitabilmente, dal differimento – se non annullamento – dei piani di investimento. Quello che la crisi invece non ha arrestato è la digitalizzazione delle aziende che, anzi, ha subito una forte accelerazione proprio a causa dell’emergenza Covid.

Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting cube
Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting cube

Le tecnologie digitali hanno avuto una funzione molto importante nell’attutire gli effetti del periodo di lockdown per imprese ed enti pubblici. La figura del Cio ha assunto un ruolo di leadership nel garantire la continuità operativa delle attività lavorative”. Osservando i risultati di una recente indagine realizzata da NetConsulting cube, le priorità IT delle aziende con l’avvento del Covid si sono focalizzate sullo smart working (anche se nella maggior parte dei casi è più corretto parlare di remote working) che ha generato acquisti massicci di PC portatili e di prestazioni di collaborazioni.

La diffusione di questa modalità di lavoro ha comportato, inevitabilmente, un rafforzamento dei sistemi di cybersecurity a protezione dei dati aziendali e degli scambi di informazioni, in un perimetro “allargato” rispetto a quello a cui le aziende erano abituate.” Inoltre, “le imprese si sono trovate in una situazione imprevista che ha richiesto massima velocità di risposta e flessibilità: questo ha visto aumentare il ricorso a servizi di cloud computing, soprattutto di tipo pubblico, che ha permesso alle aziende di accedere in tempi rapidissimi a maggiore capacità elaborativa, necessaria ad esempio per soddisfare picchi di attività (come è accaduto alle aziende della Gdo con l’aumento esponenziale delle attività di e-commerce)”.

L’impatto di Covid-19 sulle priorità IT delle aziende, valori in percentuale sul totale delle aziende del campione (Fonte: NetConsulting cube, 2020)

Previsioni 2020 sul mercato digitale post-Covid

Quali previsioni possiamo fare per il futuro?  “La nostra previsione per il 2020 – prosegue Capitani – è di un calo del mercato digitale del 3,1%, inferiore a quello del PIL (previsto in calo dell’8% dal Governo)”. Questo trend sarà determinato da un andamento negativo di tutti i principali segmenti del mercato, anche nelle sue componenti nativamente digitali come i contenuti e l’advertising digitale. Ad essere meno penalizzati, pur decrescendo, saranno il segmento del software e delle soluzioni Ict, trainato dai sistemi di cybersecurity. I servizi di telecomunicazione saranno gli unici a migliorare rispetto al 2019 per l’aumento esponenziale delle connessioni in rete.

Digitale per Crescere - Il mercato nel 2020
Digitale per Crescere – Il mercato nel 2020 subisce gli impatti del Covid ma mostra resilienza (Fonte: NetConsulting cube, 2020)

Purtroppo il mercato digitale tornerà ai valori di metà 2017continua il presidente di NetConsulting cube – ma si tratta di un calo tutto sommato meno grave di quanto si temesse. La consapevolezza maturata in tempi rapidi dell’utilità cruciale dell’Ict presso il top management delle grandi aziende, ma soprattutto presso i piccoli e medi imprenditori del tessuto italiano, ha portato alla conseguente attivazione di numerosi progetti Ict che contribuiranno alla tenuta del mercato digitale nei prossimi anni.”

Ovviamente questo però non accadrà in maniera uniforme in tutte le industry “il 2020 sarà infatti caratterizzato da un forte divario di crescita della spesa e del mercato digitale nei diversi settori economici. Saranno pochi i settori con una spesa in tecnologie digitali in crescita, in primis la pubblica amministrazione centrale, seguita da utility, pubblica amministrazione locale, banche e sanità. Negli altri settori il calo della spesa Ict sarà proporzionato a quello previsto per il fatturato di settore; quelli maggiormente penalizzati saranno turismo e mobilità, industria (in particolare automotive e indotto), distribuzione e servizi”.

Il digitale, leva per la ripartenza

Il digitale rappresenterà una delle leve principali per recuperare produttività e margini nel 2021. “Prevediamo una netta inversione di rotta del mercato digitale, con un balzo del trend nel 2021 al 3,7%, inferiore di un punto percentuale rispetto a quello dell’economia, con un ritorno finalmente ai valori del 2019” asserisce Capitani. “Auspico che il recovery plan annunciato all’inizio del mese di giugno dal premier Giuseppe Conte faccia da volano alla ripresa del mercato digitale, grazie agli incentivi previsti per la digitalizzazione delle imprese, con il rifinanziamento del Piano Impresa 4.0 – ora parte del nuovo Piano Transizione 4.0 lanciato dal Mise – all’accelerazione dei progetti finalizzati alla trasformazione digitale di processi e servizi delle Pubbliche Amministrazioni, alla crescente diffusione dell’e-commerce e dei pagamenti elettronici, nonché alla digitalizzazione dell’intera supply chain. Non ultimo, il mercato digitale si risolleverà anche grazie alla forte accelerazione nella virtualizzazione dei processi aziendali, stimolata dalla diffusione inaspettata dello smart working ed estesa ad altri processi (e-commerce e logistica).
Chiude Capitani: “Se tutto questo avverrà l’emergenza Covid ci avrà lasciato come eredità, tra le tante cose, un Paese avviato più rapidamente e più consapevolmente verso una prospettiva digitale”.

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