Edge, AI e cloud, su questi tre abilitatori digitali convergono i più recenti annunci di Dell Technologies degli ultimi due mesi, per facilitare i percorsi di trasformazione digitale aziendale, in uno scenario che vede crescere l’importanza dell’edge computing e dei progetti di elaborazione dati anche al di fuori dei data center. Secondo Gartner, infatti, entro il 2022, proprio come conseguenza dei progetti di business digitali, il 75% dei dati generati dalle aziende sarà creato ed elaborato al di fuori del tradizionale DC centralizzato o del cloud, mentre oggi questa percentuale è ancora inferiore al 10%.
Abilitare computing e storage all’edge
Per questo la breve sintesi che ripercorre gli aggiornamenti nella proposizione del vendor inizia da qui, perché da un’idea di data governance su volumi crescenti di dati tout court si punta oggi ad una maggiore valorizzazione dei dati nei diversi ambienti dove essi sono (edge, DC e cloud pubblico), superando i vincoli operativi di ognuno di questi ambienti per ricavare migliori insight per il business. Con un’idea dell’edge per certi aspetti diversa da quella cui si è abituati a pensare oggi. Non più quindi un singolo ambiente, quanto piuttosto un insieme di caratteristiche e limitazioni che toccano ampiezza di banda di rete, competenze IT, sicurezza, ambiente operativo, occupazione di spazio e alimentazione, fattori che portano a riposizionare applicazioni e infrastrutture distribuendole quanto più vicino possibile al punto in cui vengono creati i dati.
Da qui l’annuncio di Dell Emc PowerEdge XE2420 server ad alte prestazioni ma compatto progettato per le installazioni all’edge dove lo spazio è poco. Adatto per esempio per i progetti degli operatori di telecomunicazioni, come sistema per realizzare le reti edge necessarie per il 5G, e progettato per ambienti ostili con una tolleranza di temperature operative estesa e una cover frontale opzionale con filtro per ambienti polverosi.
Dell Emc Modular Data Center Micro 415, invece, si propone come data center di livello enterprise comprensivo di alimentazione, raffreddamento e gestione remota (in questo ambito Dell Technologies propone il software iDrac 9 Datacenter), pronto per quei contesti che non sarebbero altrimenti considerati adatti per la collocazione di un DC, come per esempio la base di una Bts per telecomunicazioni cellulari.
Per caricare e analizzare gli stream di dati provenienti dall’ambito edge il vendor ha annunciato Dell Emc Streaming Data Platform con cui è possibile semplificare la gestione delle infrastrutture per raccogliere insight business critical e concentrarsi su nuove opportunità di miglioramento delle infrastrutture dati. La piattaforma è utilizzabile come unica soluzione per tutti i dati dei clienti (siano essi in streaming o meno) con scalabilità automatica del caricamento, storage a livelli con richiamo storico on-demand e unified analytics per ottenere insight sia storici che in tempo reale.
Sempre per l’utilizzo all’edge in condizioni critiche, per esempio per l’utilizzo in ambienti fortemente esposti, dove può servire comunque un’infrastruttura Hci, il vendor porta all’edge anche i nuovi modelli rugged VxRail D Series con le funzionalità di gestione automatizzata di VxRail in un fattore di forma robusto dotato di processori Intel Xeon Scalable ed in grado di lavorare a temperature estreme mantenendo l’operatività anche in alta quota o dove possono esserci shock operativi, per esempio per la realizzazione di un data center in una sede remota, a bordo degli aeroplani – come delle navi – ma anche in ambito industriale, manifatturiero ed oil&gas, dove le condizioni operative costituiscono spesso una vera e propria sfida e dove lo spazio è sempre limitato.
Il sistema, offerto come un unico sistema ingegnerizzato Hci con Vmware, propone un approccio cloud ibrido semplice da implementare e da gestire indipendentemente da dove risiedano dati e applicazioni. A partire anche solo da quattro nodi, Dell Technologies Cloud Platform, con Vmware Cloud Foundation su VxRail consente di essere operativi velocemente ed in modo semplice in una serie di contesti in cui la scalabilità resta un fattore importante, si pensi anche solo alle procedure di check-in negli aeroporti.
E la nuova versione di VxRail Hci System Software permette di razionalizzare gli aggiornamenti con la possibilità di disporre di controlli on-demand sullo stato del sistema, prima di effettuare l’upgrade, e di funzionalità di orchestrazione e gestione basate su cloud, in modo che tutti i cluster VxRail siano mantenuti aggiornati indipendentemente da dove si trovino installati, per tutto il loro ciclo di vita.
Dell Emc con Vmware per l’AI
Dalla combinazione dei sistemi Dell Emc con Vmware Cloud Foundation nascono invece le soluzioni Dell Emc Ready basate su Vmware Validated Designs per accelerare l’implementazione e la gestione dei progetti AI sfruttando le funzionalità Bitfusion di vSphere 7 e Cloud Foundation. Dell Technologies sta lavorando per aiutare i clienti a semplificare il processo di esecuzione dei workload AI su larga scala all’interno degli ambienti Vmware conosciuti, e le soluzioni Dell Emc Ready servono a mettere in produzione questi sistemi in modo più rapido ed economico.
Le novità in questo ambito riguardano la proposizione nelle soluzioni Dell Emc Ready per AI di una Gpu As a Service con due differenti design per creare pool di Gpu virtuali così da sfruttare meglio questa risorsa. Il più recente, che prevede Vmware vSphere 7 con Bitfusion rende possibile la virtualizzazione delle Gpu on-premise.
Preinstallato in fabbrica consente a sviluppatori e data scientist di mettere a fattor comune le risorse IT e condividerle tra diversi data center, in modo da incrementare il livello di utilizzo, fornendo l’accesso self-service alla risorsa giusta, per il carico di lavoro giusto, al momento giusto.
Con questo approccio poi è possibile passare dalla fase di testing dei progetti alla produzione in modo più veloce in quei contesti in cui l’utilizzo di ambienti Vmware per applicazioni Hpc e AI richiedono grande capacità computazionale come nella chimica computazionale, la bioinformatica e i processi Cae. Dell Emc OpenManage è il software per la gestione di sistema fornito insieme con i server PowerEdge che compongono le nuove Ready Solutions per aiutare gli amministratori responsabili dei progetti di AI e advanced computing ad aumentare l’uptime dei sistemi, mantenere il flusso degli insight ricavati dai dati e preparare le operazioni per l’AI. Tra i casi d’uso più importanti proprio quello di recente da noi analizzato che riguarda l’Università di Pisa.
Dell Emc PowerStore, “accelerare” lo storage
Con l’incremento e l’intensificazione dei volumi di dati trattati nei diversi workload, assicurare un alto livello di efficienza si sta rivelando per le aziende una sfida complessa, per questo a maggio Dell Technologies ha annunciato PowerStore per una gestione consistente dei workload nel data center, nell’edge e nel public cloud. Si tratta di una piattaforma infrastrutturale in grado di semplificare l’infrastruttura IT perché supporta una vasta gamma di workload tradizionali e moderni con la sua architettura scale-up, scale-out per blocchi, file, vVol Vmware, ma soprattutto è molto più veloce rispetto ai precedenti storage array Dell Emc di fascia midrange grazie al design Nvme end-to-end e al supporto della tecnologia Storage Class Memory per lo storage persistente basato su Ssd dual port Intel Optane.
PowerStore si propone come infrastruttura autonoma (con capacità di ML integrate) e programmabile, con il software per l’analytics e il monitoraggio dello storage Dell Emc CloudIQ che grazie a ML e AI consente di ottenere analisi della capacità e prestazioni real-time e monitoraggio storico sulla base di un’unica visione dell’infrastruttura. Il sistema operativo PowerStoreOS rivela l’architettura software del sistema basata sui container, consente la portabilità, la standardizzazione e il rapido time-to-market delle funzionalità.
Tra gli annunci più recenti sempre in ambito storage, particolare importanza riveste anche l’annuncio di Dell Emc PowerScale con il sistema operativo OneFS. Si tratta di una nuova famiglia di sistemi storage ingegnerizzati, con l’avanzata tecnologia server Dell Technologies e appunto, l’OS OneFS.
Con una proposta in grado di fornire fino a 15,8 milioni di operazioni di input/output al secondo (Iops) per cluster, si permette ai clienti di gestire workload esigenti in ambiti come AI, analytics, IoT, digital media, sanità e ricerca scientifica, quindi in tutti quei contesti in cui vengono utilizzati in modo massiccio anche dati non strutturati. Il sistema presenta quattro caratteristiche chiave: scalabilità (da 11 TB a 60 PB, senza interruzioni), automazione, efficienza e resilienza, programmabilità che prevede per esempio il supporto di una serie di framework per la gestione e per l’orchestrazione di container come Kubernetes e Ansible, per cui i clienti possono razionalizzare lo sviluppo applicativo e ridurre le tempistiche di deployment.
Per “capire” i dati, PowerScale comprende il software DataIQ che consente di estrarre valore per il business dai dati non strutturati, che normalmente non sono catalogati e sono presenti nei diversi reparti aziendali suddivisi in silos separati. La funzionalità CloudIQ provvede invece al monitoraggio dell’infrastruttura Dell Emc combinando tecniche di machine learning e intelligenza umana per fornire ai clienti un’analisi in tempo reale delle prestazioni e della capacità insieme con un profilo storico per una panoramica univoca sull’infrastruttura.
Dell Technologies Cloud con Google Cloud
Chiudiamo la veloce rassegna relativa alle novità degli ultimi mesi con l’annuncio, poco più di un mese fa, della proposta congiunta Dell Technologies Cloud e Google Cloud per favorire la gestione semplificata dello storage sui cloud privati e pubblici. Le aziende hanno quindi presentato Dell Technologies Cloud OneFS for Google Cloud con l’obiettivo di aiutare aiutare i clienti nella gestione del flusso dei file in transito attraverso Google Cloud e i rispettivi cloud privati.
All’interno di Dell Technologies Cloud inoltre i clienti possono movimentare i workload tra cloud pubblici e cloud privati con una maggiore flessibilità adottando l’approccio al cloud ibrido che meglio risponde alle proprie necessità. Secondo gli analisti di Forrester i clienti che utilizzano Dell Technologies Cloud nell’arco di un triennio possono registrare un ritorno incrementale dall’investimento superiore al 170% e recuperare i costi sostenuti in meno di sei mesi.
Nello specifico la proposta OneFS per Google Cloud offre una esperienza cloud nativa che combina la scalabilità e le prestazioni dei sistemi storage Dell Emc Isilon – con i servizi di analisi e calcolo di Google Cloud. Le aziende possono quindi spostare e raggiungere facilmente workload Hpc (fino a 50 PB) all’interno di un unico file system implementato tra i file system on-premises di Dell Technologies e Google Cloud senza dover apportare modifiche o variazioni alle proprie applicazioni.
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