Il comparto delle telecomunicazioni (Tlc) in Italia è risultato nel 2019 ancora particolarmente negativo in termini di variazioni rispetto all’anno precedente. Infatti, il volume d’affari complessivo si è attestato a 32.281 milioni di euro con un calo del -3,6% sul 2018.
Tale risultato appare ancora più sfavorevole tenuto conto che il 2019 è stato il dodicesimo anno consecutivo di contrazione del mercato dei servizi Tlc che, in questo periodo, hanno visto ridursi di notevolmente il proprio valore complessivo. Solo nel corso dell’ultimo anno il mercato complessivo dei soli servizi fissi e mobili ha avuto una contrazione di più di un miliardo di euro.
I servizi di rete fissa hanno registrato una contrazione del -3,8% rispetto al 2018 attestandosi su un valore di mercato di 10.181 milioni di euro. Analizzando le voci che contribuiscono a tale dinamica emerge che i servizi di fonia proseguono nella propria tendenza calante, in modo ancora più significativo (-11%). Nel 2019 anche i servizi Internet hanno evidenziato un rallentamento rispetto all’anno precedente.
Tale rallentamento trova giustificazione nel fatto che nel corso del 2019 le offerte di connettività a prestazioni sempre più elevate (fibra e ultrabroadband) hanno evidenziato una maggiore pressione competitiva anche in termini di ricavi medi per cliente. Le linee fisse complessive sono diminuite di quasi 740 mila unità anche nel corso del 2019 mentre le linee broadband sono aumentate di circa 430 mila unità nello stesso periodo superando la soglia dei 17,5 milioni di linee comprensive del Wimax.
Tale tendenza è sempre più dovuta al consistente e continuo processo di abbandono delle connessioni tradizionali a vantaggio delle linee ad alte prestazioni, spesso per la sola connettività Internet, dato che la fonia viene sempre più fornita tramite servizi mobili.
Il mercato relativo ai servizi di rete mobile continua a registrare anche nel corso del 2019 un andamento particolarmente negativo. I ricavi legati ai servizi mobili sono risultati, infatti, pari a 11.264 milioni di euro, con una perdita del -6,1% rispetto al 2018. Tale comparto ha perduto solo nel corso del 2019 più di 700 milioni di euro.
Le prospettive per il 2020 sono di un mercato ancora in contrazione (-3,4%) nonostante un consistente aumento dei volumi di traffico dati, sia fisso che mobile: questo per effetto delle politiche tariffarie degli operatori. Nel 2020 si prevede un andamento particolarmente negativo del comparto degli smartphone (-10,9%) dovuto alla chiusura temporanea delle unità produttive, dei negozi retail e della minore capacità di spesa delle famiglie.
Proseguono le sperimentazioni del 5G nelle principali città italiane. A partire dal 2020 sono anche disponibili le prime offerte commerciali, per ora prevalentemente rivolte al mercato consumer.
Il 5G rappresenta una piattaforma per l’innovazione, che può accelerare il processo di trasformazione digitale in corso, rendendo l’Italia un Paese sempre più competitivo e attrattivo nello scenario globale.
Di certo c’è che 5G aprirà le porte a nuove occasioni di business in ambito non solo consumer ma anche industriale. Nel corso del prossimo decennio il 5G potrà abilitare molti miliardi di euro di investimenti nel processo di trasformazione digitale, soprattutto nei settori di mercato relativi al manifatturiero, sicurezza pubblica, servizi finanziari, sanità, automotive e smart car, trasporto pubblico, media e intrattenimento, energia e utility, retail e agricoltura.
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