Per la professione del commercialista la digitalizzazione è un fattore di cambiamento, ma il Covid-19 è un elemento scatenante, una vera e propria rivoluzione.
Ma solo per quei professionisti che sapranno cogliere e coniugare il momentum post-pandemico con la trasformazione digitale.
Claudio Ferrante, director sales di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha il polso della situazione e gode di un osservatorio privilegiato, perché oltre a coordinare, guidare e indirizzare un potente team di vendita è un profondo conoscitore del suo mercato composto da Studi professionali di ogni dimensione.
“L’economia italiana si regge per buona parte sulle PMI e sulle micro imprese, produttive e commerciali. Un mondo imprenditoriale che nei casi di bisogno si rivolge in primissima battuta al proprio commercialista. E i casi di bisogno in tempi di Covid sono e saranno tantissimi”. Ferrante ha già avuto modo di discutere con più di uno Studio le modalità con le quali un professionista dovrà approcciare la sua clientela bisognosa di aiuto.
“I professionisti devono non solo operare una trasformazione digitale, ma soprattutto devono trasformare la propria attività. Devono operare un cambiamento professionale per essere al cento per cento un consulente dei propri clienti. La professione non è più l’adempimento, l’F24. La professione è aiutare il proprio cliente in un momento di estremo bisogno. Per questo il professionista deve in primis studiare il proprio cliente ed il suo mercato e dotarsi di strumenti che gli rendano dati coi quali, grazie alla sua esperienza e capacità, potrà far superare la crisi”.
Ferrante fa assurgere i commercialisti a figure di fondamentale responsabilità sociale.
“Il commercialista non deve immaginare di gestire una chiusura. Non può aspirare a gestire un fallimento, ma deve supportare la rinascita di un’impresa commerciale o produttiva. Un business sano impatta sulla socialità e ogni chiusura non danneggia solo il commerciante o l’imprenditore, danneggia i fornitori, i clienti e tutte le loro famiglie, quindi è un danno sociale. Il «fall out» di una chiusura è vastissimo e bisogna evitarlo. Il commercialista lo può fare non solo aiutando il suo cliente a pagare le tasse ma ad essere competitivo, a tirarsi fuori dalla crisi. Il servizio consulenziale è interpretato oggi ancora in modo elitario ma invece deve diventare un concetto di massa. In questo i professionisti devono cambiare e trasformarsi.
Spesso dovranno uscire dalla loro comfort zone e prepararsi ad aiutare non solo concettualmente, ma anche “fattivamente” i loro clienti. I commercialisti devono acquisire la consapevolezza della loro trasversalità nel successo, o meno, dei loro clienti”.
Claudio Ferrante fa riferimento alla recente presentazione delle nuove soluzioni che Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha ideato appositamente per offrire ai commercialisti non soltanto un’adeguata digitalizzazione ma uno strumento polivalente che offre loro tutto ciò che serve per trasformarsi in efficaci consulenti.
“Il commercialista deve essere responsivo rispetto alla domanda di oggi. Deve qualificarsi sempre di più e meglio ai propri clienti. Non è l’adempimento in sé che aiuta il professionista, ma l’adempimento digitalizzato che gli restituisce i dati sui quali può costruire una strategia vincente per il suo cliente. Wolters Kluwer, con i suoi avanzati applicativi e programmi, gli offre tutti gli elementi per trasformarsi. Ma la vera consapevolezza della centralità sociale dei professionisti deve crescere e solidificarsi in ognuno di loro autonomamente”.
Il Covid è per la trasformazione anche digitale dei commercialisti un acceleratore di grande importanza. Se un cliente si rivolge al proprio commercialista non per le solite pratiche fiscali e amministrative ma per essere consigliato sul come andare avanti, come proteggersi dalla incombente crisi, si aspetta un’analisi, un indirizzo, un piano sostenibile per il suo business.
Il commercialista non si può senz’altro sostituire al suo cliente nella produzione o nel commercio ma gli può dare una visione chiara del futuro basandosi sui dati che emergono dall’automazione e dalla digitalizzazione delle pratiche e degli adempimenti.
Conclude Ferrante: “I software coi quali Wolters Kluwer dota i professionisti elaborano dati che vanno letti e interpretati. I dati sono il petrolio del terzo millennio. Lo sono per i grandi business e per Industria 4.0, ma lo sono anche per le PMI e per il commercio. Noi affianchiamo la nostra clientela perché possa essere adeguatamente attrezzata per far fronte a nuovi doveri e nuove responsabilità”.
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