L’arrivo circa due anni fa del Ceo Sanjay Mirchandani ha spinto Commvault a focalizzare la propria proposizione in modo ancora più deciso per offrire ai clienti soluzioni di Intelligent Data Management in grado di soddisfare le esigenze di sicurezza e gestione del dato in tutti gli ambienti, on-premise come in cloud, con una sensibilità spiccata anche per le realtà enterprise. Un ambito che ha beneficiato, anche e soprattutto in questi mesi di emergenza, di particolare attenzione da parte delle aziende. Si sono trovate a dover portare in cloud applicazioni, dati e carichi di lavoro, in accelerazione, in relazione al bisogno di approntare un ambiente di accesso a dati e applicazioni condiviso per consentire ai dipendenti di continuare a lavorare, tenendo come riferimento primario necessario la sicurezza del dato.
Al riguardo, come promesso da Commvault, pochi mesi fa, sono ora disponibili anche in Europa, e in Italia, le soluzioni Metallic Backup-as-a-Service (BaaS). Ed è questa l’occasione di incontro con Sergio Feliziani, da pochi mesi country manager di Commvault Italia.
“Sì – attacca Feliziani – l’azione di Merchandani si è fatta sentire. Ha ridefinito l’approccio strategico al mercato, rinnovato il board, inserito diverse professionalità attingendo per l’onboarding alle più importanti multinazionali IT che operano sul mercato, per mettere a valore una proposizione di prodotto che da soluzioni specifiche per backup e disaster recovery negli anni si è via via sempre arricchita e a cui Merchandani ha impresso una spinta ulteriore”. Nella giusta direzione, a guardare i risultati – sia per il mercato europeo, sia per quelli americano e asiatico, dove Commvault opera, con circa 3mila dipendenti.
I numeri dell’ultima trimestrale (il quarter si è chiuso il 30 settembre), infatti, parlano di una capitalizzazione di circa 2 miliardi di dollari, con una crescita del fatturato anno su anno del 9%, e del 5% trimestre su trimestre. “E’ un trend che rispecchiato sia nel mercato italiano, sia in quello europeo -precisa Feliziani – dove Commvault è cresciuta del 14% anno su anno: un ottimo segnale nonostante le congiunture”.
Per quanto riguarda la strategia, l’azienda negli anni ha sempre puntato sullo sviluppo interno delle soluzioni (vanta circa un centinaio di brevetti software) valorizzando i feedback dei clienti. Di recente inoltre, circa un anno fa, ha deciso di acquisire la startup Hedvig per le tecnologie di gestione e di migrazione del dato, proposto come software scale-out defined storage, che permette di creare spazi disco su cui appoggiare i dati, sia on-premise, sia distribuendo i dati nel cloud. La soluzione è stata ingegnerizzata e integrata con le altre soluzioni Commvault ed ha permesso di generare anche nuove proposte come Hyperscale X (che unisce il meglio delle caratteristiche di backup e recovery di Commvault a quelle di Hedvig)
Commvault Metallic
Ora arriva una forte spinta SaaS su software e servizi per la gestione del dato in cloud proprio con la proposizione di Metallic, che secondo Commvault porta un vantaggio tecnologico non indifferente rispetto ai competitor in quanto permette di “fornire soluzioni di backup e disaster recovery in modo nativo in cloud, a partire dalla partnership con Microsoft su Azure, per cui la soluzione è integrata senza script, ma in modo nativo, garantendo il corretto posizionamento dei dati, anche per volumi di dati importanti, come quelli enterprise e la portabilità da e verso i cloud“.
Entra nei dettagli della proposta Edwin Passarella, manager, Sales Engineering di Commvault: “Metallic si qualifica come soluzione del tutto SaaS-based e chiavi in mano per la protezione dei propri ambienti in cloud. La pandemia ha portato le aziende ad utilizzare sempre più velocemente servizi SaaS, anche per permettere agli smart worker di lavorare da casa con il proprio laptop, e questo ora richiede ulteriore capacità per mettere in sicurezza le informazioni generate”.
Metallic è in grado di proteggere sia i servizi in cloud, sia le periferiche, sia la parte on-premise. Nasce dal connubio delle tecnologie Commvault e del cloud di Microsoft e si compone di fatto di quattro prodotti/servizi principali; Metallic Backup&Recovery per Office 365, Metallic Endpoint Backup & Recovery, Metallic Core Backup & Recovery e Metallic Cloud Storage Service.
Significa poter proteggere tutti i dati di Office 365, riuscire a limitare i rischi legati alle infezioni ransomware propagate attraverso i dispositivi di computing, proteggere i dati all’interno dei data center locali, come quelli dei servizi cloud.
Con un’importante precisazione, che riguarda la destinazione di salvataggio di backup dei dati che può essere una subscription con un cloud provider, ma anche Metallic Cloud Storage Service, cloud storage fornito direttamente da Commvault con tutte le caratteristiche di sicurezza necessarie anche per fronteggiare la minaccia ransomware (sia nell’ambito della detection che del ripristino) e l’assenza di costi aggiuntivi, a volte nascosti da alcuni cloud provider e pronte a “farsi sentire” in caso di bisogno di ripristino dei dati.
Grazie alle funzionalità di air gap disponibile all’interno di Cloud Storage Service è possibile quindi tenere separati il backup dai dati del data center, evitando la propagazione del ransomware e quindi la cifratura fraudolenta delle informazioni.
Commvault propone anche la componente di eDiscovery, per rispondere alle esigenze di compliance riguardo la protezione dei dati. A fronte di una richiesta di audit, spesso le aziende si trovano a dover ricercare informazioni contenute nei dati live come in quelli di backup, ed eDiscovery, inclusa in Metallic come componente aggiuntivo, è in grado di analizzare tutti i dati processati dalla soluzione Commvault per renderli fruibili in modo istantaneo. Così eventualmente si facilita anche la possibilità di generare ricerche automatiche per trovare i dati necessari da inserire in eventuali report giustificativi degli incident.
Metallic si propone quindi come soluzione pay per use, Gdpr compliant (tra i motivi del timing di rilascio solo un anno dopo in Europa, insieme all’impegno per le diverse localizzazioni), scalabile, di classe enterprise, in grado di coprire capacità nell’ordine dei petabyte ma allo stesso tempo molto semplice da utilizzare, ed accessibile direttamente dal marketplace Azure, con un’unica subscription. Il cruscotto di gestione di Metallic permette poi da un’unica interfaccia il controllo di workload e dati indipendentemente da dove si trovino – on-prem, cloud pubblici nativi e ibridi – e chi già utilizza soluzioni Commvault, con Command Center appunto, può gestire anche le altre soluzioni del vendor.
Commvault, il go-to-market in Italia
“Nel corso del tempo le soluzioni Commvault per l’Intelligent Data Management – riprende Feliziani – sono effettivamente diventate sempre più ‘enterprise ready’. Un passaggio legato anche alla complessità crescente del mercato che ha portato Commvault naturalmente ad estendere la proposta alla sfera enterprise, ed a una forte collaborazione con i cloud provider, per cui si può parlare quasi di ‘ingegneria condivisa’. Il focus oggi è sui verticali più impegnati sul fronte della sicurezza come finance, telco e insurance i più esposti sia alla normativa Gdpr, sia alle criticità nella gestione del dato.
Anche l’Italia, come le altre country, declina la strategia in questa direzione. “Da qui l’importante impegno nello sviluppo di partnership con i più importanti system integrator, tra cui Accenture, che dispone di un laboratorio avanzato basato sulla proposizione Commvault, per il testing di use case dei clienti”; da qui anche lo sviluppo di un modello di canale completamente rivisto rispetto al passato, con “un nuovo partner program che mette a disposizione supporto completo per spingere in modo deciso le soluzioni, tra cui Metallic per cui è già partito il programma di formazione per distributori e partner a valore”.
Commvault a livello locale lavora con due distributori Arrow Electronics e Icos che prevedono un modello che si avvale di partner qualificati con cui Commvault Italia interagisce a livello territoriale. L’azienda investe soprattutto sulla formazione con un programma di partnership che prevede naturalmente la qualificazione a vari livelli in relazione alla capacità dei singoli di coprire il territorio.
Si tratta di programmi di formazione esigenti e puntuali che richiedono a distributori e partner la certificazione non solo del personale tecnico ma anche del personale di vendita. La formazione è a zero costi per il canale. “Stiamo procedendo – precisa Feliziani – con un piano di selezione e qualificazione dei partner che prevediamo possano essere interessati attraverso una scelta adeguata per rappresentare Commvault in modo coerente sul territorio”. L’accoglienza dei clienti per la proposizione attuale è positiva. Chiude così Feliziani: “Commvault in Italia legge un forte interesse, anche da parte della PA, in relazione all’emergenza, ma anche per la sensibilità di alcuni manager attenti alle soluzioni, anche in vista dei servizi da erogare ai cittadini. Un motivo di orgoglio”.
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