Il primo appuntamento virtuale dell’anno di Microsoft Italia è per presentare l’iniziativa AI Hub, un abilitatore digitale che mette a fattor comune tecnologie e competenze per sostenere progetti concreti di artificial intelligence.

AI è anche la parola chiave all’interno di Ambizione Italia #DigitalRestart, il piano di rilancio da 1,5 miliardi di dollari di investimenti in cinque anni in tecnologie e formazione con cui Microsoft vuole sostenere la digitalizzazione del Paese.

Sergio Romoli, direttore cloud & enterprise di Microsoft Italia
Sergio Romoli, direttore cloud & enterprise di Microsoft Italia

“Microsoft AI Hub nasce per aiutare l’ecosistema dei partner a realizzare progetti di intelligenza artificiale e far sì che in questo contesto si passi dalle parole ai fatti”, ci racconta Sergio Romoli, direttore cloud & enterprise di Microsoft Italia.
Vogliamo essere un catalizzatore per le imprese, perché tutte le risorse disponibili convergano e scarichino a terra il loro potenziale. Quella dell’artifical intelligence può rappresentare un’area di forte spinta alla digitalizzazione e una leva per la ripresa di lungo periodo del Paese”.

Si parla di un mercato con un impatto stimato di 570 miliardi di euro sul fatturato italiano al 2030, una previsione di nuove 10.000 opportunità di lavoro entro il 2024 e tassi di crescita del 3% più elevati rispetto al settore per le aziende che adottano l’intelligenza artificiale nei processi (fonte Il Sole 24 Ore).

AI, Italia consapevole ma impreparata

Un insieme di potenzialità che le imprese devono saper cogliere ma che si scontra con un’Italia ancora impreparata alla sfida. Se si guarda infatti a livello globale, l’AI registra tassi di adozione al +20%, mentre in Italia la percentuale è dell’1,5% e da qui al 2024 non si prevedono grossi investimenti in questa direzione nel nostro Paese. Altro segnale di lentezza: solo il 23% delle aziende è in fase avanzata di messa in produzione dell’AI in processi fondamentali (indagine Microsoft-Krc Research). “In Italia, il dato è considerato come un fattore di produzione – commenta Romoli – e nell’allocazione delle risorse per un futuro aziendale solido, il tema della digitalizzazione e dell’uso dell’AI è ancora visto come sistema di supporto, un elemento abilitante e non centrale nella produzione”.

Per contro, come tendenza positiva, cresce in Italia la consapevolezza del valore strategico dell’AI, sia a livello governativo, con la recente definizione di una strategia per l’Intelligenza artificiale, sia a livello imprenditoriale. Il 28,2% delle aziende ha già integrato l’AI nella propria strategia aziendale o è in fase di implementazione, mentre il 38,8% sta valutando o sperimentando l’adozione di tecnologie intelligenti. Il 96,5% dei dirigenti delle imprese più mature trae già un valore per il proprio business dall’utilizzo dell’AI.

Servono leadership illuminate e skill

“Sono tre gli scenari principali che impattano sull’AI delineati da Microsoft – prosegue Romoli -: l’ottimizzazione dei processi, la produttività dei dipendenti e le esperienze innovative per i clienti”. Il tema culturale rimane centrale e viene ancora prima delle tre componenti: “Serve una leadership illuminata in grado di comprendere il vantaggio di una visione a lungo termine che faccia leva sull’AI. Una consapevolezza che viene ancora prima del reperimento delle competenze in data analytics e che richiede un bilanciamento tra le due componenti. Sul tema degli skill, si rileva di fatto la mancanza di talenti adeguati; per questa ragione, molte aziende fanno sperimentazioni, ma senza poi procedere con un reale scale-up”, dichiara il manager.

Microsoft AI Hub vuole favorire questi percorsi virtuosi, fornendo strumenti atti a colmare il gap delle competenze e diffondere conoscenze strategiche anche al servizio di un approccio etico all’intelligenza artificiale, a favore di una crescita sostenibile dell’Italia. Fare ecosistema supportando lo sviluppo di progetti facilmente scalabili è l’input: “Non un posto in cui sperimentare, dunque, ma dove dare vita a risultati concreti sui processi aziendali in sinergia con una task-force di partner”, sottolinea Romoli.

Un’iniziativa sullo sviluppo di progetti sperimentali che risponde alle esigenze di diversi settori industriali. Sono sei in particolare gli ambiti di azione di Microsoft: made in Italy, ovvero retail, moda e design, manifatturiero, servizi finanziari, sanità, energia e infrastrutture.

In una logica di open innovation, le aziende condividono la loro conoscenza del settore per realizzare use case avanguardistici e progetti pilota, in stretta collaborazione con i team di Microsoft e una task-force di partner per mettere le risorse al servizio dello sviluppo, dell’implementazione e dello scale-up delle applicazioni di AI.

Prototipazione, parola alle aziende

Al centro di Microsoft AI Hub, la rapida prototipazione di progetti che puntando sull’AI generano un impatto concreto e facilmente replicabile al servizio della competitività di industry strategiche, con focus su alcuni scenari chiave per la ripresa.

Nel corso dell’evento, l’efficacia del modello viene misurata su alcuni casi concreti, aziende che con Microsoft e i suoi partner, fanno evolvere i processi. 

Il primo esempio si cala esattamente nel contesto attuale. Si tratta di Stevanato Group che adotta la digital transformation in cloud a 360° con Microsoft per supportare il proprio percorso di crescita e far fronte alle sfide attuali che l’industria farmaceutica sta vivendo a causa della pandemia. Il gruppo – 4.200 dipendenti e 14 impianti produttivi in 9 Paesi – gioca un ruolo chiave nella produzione di componenti in plastica per i test diagnostici e flaconi in vetro per i trattamenti. Il gruppo fornisce in particolare flaconi e siringhe ai principali programmi internazionali per il vaccino contro il Covid-19 in sviluppo e macchine per l’ispezione dei farmaci.

Stevanato Group collabora con Microsoft sull'AI
Stevanato Group collabora con Microsoft sull’AI 

Il cloud computing si rivela strategico per la continuità di business in questa fase delicata in cui Stevanato Group è riuscita a non fermare la produzione con l’obiettivo di supportare l’industria farmaceutica. Il percorso di trasformazione digitale del gruppo vede in particolare lo sviluppo dell’AI per migliorare le prestazioni dei sistemi di ispezione ed il riconoscimento delle difettosità dei contenitori in vetro riempiti con diversi farmaci.

Raffaele Pace, engineering vice president of operations di Stevanato Group
Raffaele Pace, engineering vice president of operations di Stevanato Group

“Da diversi anni Stevanato ha avviato il percorso New digital ecosystem da portare a termine nel 2022, per lo sviluppo di piattaforme che recuperano dati interni ed esterni per dare direzioni concrete atte ad aumentare il vantaggio competitivo dei clienti – racconta Raffaele Pace, engineering vice president of operations di Stevanato Group -. Quello dell’intelligenza artificiale è un tema caldo all’interno dell’industria farmaceutica, che ne ha compreso il vantaggio. Stiamo ad esempio lavorando a una piattaforma che sarà lanciata prestissimo per migliorare le prestazioni dei sistemi di ispezione, con modelli di deep learning, in grado di ridurre di dieci volte i falsi positiviquindi gli scarti di produzione dei flaconi, e di incrementare del 5% il detection rate, migliorando l’efficienza di tutta la linea e facendo la differenza nei processi produttivi”.

Anche Pace sottolinea l’importanza del tema culturale sul ruolo del digitale: “Quando si crea qualcosa di nuovo serve stabilire da subito quali saranno i miglioramenti sui processi. Solo così si riesce a rompere gli schemi e fare nuove case sfruttando l’AI. E’ quello che abbiamo fatto con le macchine di ispezione installate all’interno del mondo farmaceutico”. I consigli: “sapere individuare il bisogno su dati reali per convincere i vertici aziendali sulla scelta dell’AI e avere sponsor aziendali che diano la direzione corretta, munendosi di ambasciatori interni che credano nell’uso di questo strumento e lo divulghino”.

Antonio Squeo, CIO di Hevolus
Antonio Squeo, responsabile innovazione di Hevolus Innovation

“In un mondo dove il phygital è la new normal che abbatte i confini tra online e fisico, l’essere umano è al centro. E la capacità di utilizzare tutte le potenzialità dell’artificial intelligence gli può attribuire dei super poteri naturali”. Lo racconta Antonio Squeo, responsabile innovazione di Hevolus Innovation, azienda pugliese il cui focus è  creare palcoscenici di vendita per prodotti complessi dove la presenza umana è indispensabile, rendendoli fruibili in modo intuitivo. Il manager illustra due casi applicativi diversi ma che hanno in comune bisogni concreti delle imprese. 

Castel del Monte, fortezza del XIII secolo e patrimonio Unesco, diventa un HoloMuseum. Il progetto sviluppato in collaborazione con Infratel e Microsoft, vuole contribuire con la direzione regionale Musei di Puglia a valorizzare l’arte e la cultura del territorio attraverso l’uso del digitale, offrendo ai visitatori esperienze di fruizione innovative e coinvolgenti. In un prossimo futuro, alla riapertura dei musei, sarà anche possibile vivere il percorso museale di Castel del Monte in modalità phygital; il visitatore, una volta entrato nel museo, usando il proprio smartphone e attraverso un’app dedicata, può accedere a una serie di contenuti in realtà aumentata per arricchire la propria visita. La soluzione è pronta anche per la sua fruizione in modalità mixed reality grazie al computer olografico Microsoft HoloLens 2 che consente una visita di Castel del Monte sia in presenza sia a distanza, in modo virtuale.

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HoloMuseum – Castel del Monte – Il progetto sviluppato da Hevolus Innovation in collaborazione con Infratel e Microsoft

La seconda case illustrata da Squeo è quella di Salvatore Ferragamo che si affida a Microsoft e a Hevolus per migliorare la customer experience.

Grazie al cloud e alla mixed reality di Microsoft, sulle quali è basata la piattaforma Augmented Store at Home di Hevolus, il brand può offrire ai propri clienti un innovativo servizio per la scelta e la personalizzazione della collezione di calzature maschili Tramezza, fruibile in-store o online tramite un’experience immersiva e ad altissima risoluzione. “Grazie alla piattaforma Cloud Microsoft Azure e al visore per la realtà mista HoloLens 2, il servizio Tramezza Made-to-Order si innova rendendo più coinvolgente l’esperienza di personalizzazione e acquisto online della calzatura maschile di Salvatore Ferragamo”.

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Salvatore Ferragamo-Microsoft-Hevolus – sviluppo progetto servizio Tramezza Made-to-Order

“Questi due esempi raccontano come il ruolo di Hevolus sia quello di rendere tutto molto semplice, con una democratizzazione dell’AI. Ovvero rendere l’AI semplice nell’utilizzo anche se alle spalle il processo è complicato. La tecnologia non si vede, le cose semplicemente accadono”, conclude Squeo.

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