Il cloud computing negli ultimi 15 anni ha fatto registrare percentuali di crescita significative, a tratti sostenute, ma l’attenzione verso questa architettura è definitivamente esplosa proprio nel corso dell’ultimo anno, adottata da nuove aziende come soluzione ai problemi di business continuity e da quelle che già avevano in corso progetti di DT, per proseguire il proprio percorso di trasformazione snellendo anche i processi più critici.
Oggi per i mercati del cluster Europe-5 (Italia, Germania, Francia, Olanda e Belgio) si prevedono investimenti in tecnologie public cloud (su IaaS e PaaS) con stime di crescita significative intorno al +50% rispetto al 2019, mentre nel cluster Big-5 (Usa, UK, Brasile, India e Cina) è prevista un’impennata per il cloud del 55% rispetto al 2019.
Mentre si prevede che la proposizione Software as a Service (SaaS) entro il 2025 potrebbe raddoppiare negli Usa, nel Regno Unito, in tutti i paesi del cluster Europa-5 e potrebbe addirittura aumentare fino a quattro volte in India e in Cina.
Complessivamente, la Germania sarà il mercato più importante in Europa per quanto riguarda il cloud computing e l’edge computing (+28%, 2025 vs 2020). Gli Stati Uniti, invece, domineranno il mercato a livello globale (+60%, 2025 vs 2020).
Di fatto, nonostante la pandemia e il parziale ridimensionamento dei bilanci per l’Ict (salvo alcuni comparti) il cloud computing continuerà a crescere anche in una situazione di crisi economica evidente ed entro il 2025 guiderà il mercato delle infrastrutture Ict mentre per l’edge computing è prevista addirittura una crescita esponenziale.
Una strategia ibrida e multicloud, la possibilità di democraticizzare l’utilizzo di tecnologie di AI e ML, l’utilizzo delle risorse Hpc per i big data, e l’affermarsi dello stack tecnologico sempre più maturo per la distribuzione delle applicazioni come microservizi impacchettati in container e orchestrati dinamicamente tra le piattaforme, rappresentano i trend più importanti al centro degli ulteriori sviluppi.
La fotografia è stata così scattata nella ricerca From Cloud To Edge realizzata da Reply, sfruttando la piattaforma proprietaria Trend Sonar ed il supporto di Teknowlogy Group che hanno consentito di individuare i trend nel mercato cloud sulla base delle pubblicazioni specializzate, sui media, sulle pubblicazioni scientifiche e sui siti Web globali. L’analisi in dettaglio fornisce però ulteriori spunti, in particolare in relazione al focus sull’edge e sul distributed cloud.
Edge computing e cloud distribuito
L’edge computing offre una serie di vantaggi quando bassa latenza, connettività sicura e volumi di dati trasmessi possono rappresentare un problema per le elaborazioni critiche, ma di fatto può comportare costi iniziali e di manutenzione elevati; al contrario il cloud computing prevede costi iniziali e di manutenzione limitati, ma può presentare criticità in relazione ai volumi di dati trasmessi sulle reti. Edge cloud, cloud distribuito e mobile edge computing sono invece “modelli di servizio ibridi” e proprio in risposta alle esigenze del mercato catturano oggi l’attenzione degli hyperscaler e delle telco.
L’edge cloud propone unità di calcolo in loco e dedicate per una bassa latenza e un’elevata larghezza di banda, solitamente funzionali all’interno di un ambiente gestito di tipo public cloud, mentre cloud distribuito e mobile edge computing permettono alle telco di offrire ai clienti basse latenze e una serie di servizi basati su fibra e su 5G. In particolare l’edge mobile computing va affermandosi come tecnologia in grado di garantire una latenza nettamente inferiore, senza infrastrutture locali e con unità di calcolo non on-premise, ma poste in prossimità di una torre cellulare.
“L’edge computing non è un fenomeno temporaneo – interviene Filippo Rizzante, Cto di Reply -. Ha già iniziato a dare una nuova forma al panorama informatico aziendale e può svolgere un ruolo decisivo nelle architetture IT. Tutti i settori che necessitano di effettuare operazioni di calcolo il più possibile in prossimità a dove sono raccolti i dati ne beneficeranno in modo significativo”.
Non mancano nei diversi verticali le esperienze positive sul campo, per esempio nell’ambito dei progetti relativi alla guida autonoma, nelle digital factory, per le smart city e la sanità digitale, ma anche al servizio della logistica (per esempio nello smart tracking).
La stessa Reply supporta importanti aziende multinazionali nella progettazione e nell’implementazione di architetture capaci di sfruttare il potenziale offerto sia dall’edge che dal cloud computing, tra gli altri: Deutsche Telekom che collabora con Reply al programma Access 4.0, che sfrutta l’open source per creare una soluzione modulare che rende il controllo, la gestione e il funzionamento delle reti più scalabile, flessibile ed economicamente sostenibile; Gkn per la realizzazione di un digital twin, Nexive per lo smistamento della posta tramite i robot e l’edge computing, Sparkle specializzata in servizi vocali, dati e multimediali.
Di particolare interesse, nell’ambito manifatturiero, l’utilizzo di sensori e controllori Plc in una soluzione di edge computing per permettere alle aziende di monitorare da remoto i processi. In questi casi sistemi diversi utilizzano spesso “linguaggi” diversi, rendendo difficile l’elaborazione dei dati. Cluster Reply per questa sfida propone la soluzione Factor Control Tower che utilizza un modello operativo neutrale rispetto ai principali marchi e così è possibile monitorare e gestire a distanza le attrezzature utilizzando i dati generati per migliorare la produzione e l’efficienza complessiva.
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