Le tecnologie digitali si pongono come elemento trasversale alle sei missioni del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha l’obiettivo di mitigare in modo significativo gli impatti del Covid sull’economia e di rilanciare produttività e crescita del Paese entro il 2026. Il Pnrr si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. I fondi messi a disposizione per l’Italia, dei quali entro luglio arriverà la prima tranche da 25 miliardi di euro, serviranno per accelerare la rivoluzione digitale nelle pubbliche amministrazioni e nel sistema produttivo, valorizzando anche cultura e turismo.
Cosa significa questo per la Pubblica Amministrazione italiana? Un’enorme opportunità da non mancare per colmare il divario digitale che caratterizza il sistema pubblico del nostro Paese rispetto all’Europa ormai da troppi anni. E’ finalmente l’occasione per semplificare realmente i processi, migliorando la produttività. Come? Grazie a tecnologie in grado di rispondere a queste sfide come il cloud computing, l’artificial intelligence, la robotica e l’High Performance Computing. Ne parliamo con Franco Prampolini, Country Head per le Industry Public Sector & Defense e Healthcare & Life Sciences di Atos Italia.
Progettualità di respiro europeo
“Atos vuole essere un partner di rilievo per la Pubblica Amministrazione italiana che vorrà cogliere le opportunità offerte dai fondi Pnrr” esordisce Prampolini. “Portiamo in dote una serie di esperienze realizzate in Europa, conformi ai requisiti di scenario che si prefigurano anche in Italia”. Un esempio recente è quello del caso del Porto di Esbjerg, uno dei più grandi della Scandinavia, per cui Atos sta sviluppando una soluzione innovativa per la riduzione delle emissioni di carbonio.
“Stiamo sviluppando un modello energetico per il porto che ha l’obiettivo di fornire dei risultati in termini di decarbonizzazione, accompagnati da ritorni economici significativi per tutti gli attori nell’ambito della realtà portuale, non solo per l’autorità portuale ma anche gli operatori logistici navali”, spiega Prampolini. “In questo caso abbiamo realizzato un progetto che è riuscito a innovare l’intero modello di business, rivisitando alcuni processi introducendo degli elementi di miglioramento energetico, con benefici sia in termini di decarbonizzazione che di saving economico”.
Un’altra iniziativa in ambito smart city che coinvolge Atos a livello europeo è AI4Cities, progetto triennale finanziato dall’UE che ha l’obiettivo di sostenere la transizione di 6 città europee (Helsinki, Amsterdam, Copenhagen, Parigi, Stavanger e Tallin) verso la carbon neutrality, applicando l’uso dell’artificial intelligence e delle relative tecnologie digitali abilitanti per affrontare la sfida della riduzione delle emissioni di carbonio. Atos è stata selezionata per lo sviluppo di servizi attraverso la soluzione AI4GreenBuildings che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e il loro impatto ambientale.
Le molteplici esperienze progettuali in ambito europeo rendono Atos un player in grado di approcciare in maniera efficace gli scenari di opportunità che si prefigurano in Italia con il Pnrr, grazie alla capacità di innovare i processi di business e di sviluppare soluzioni basate sule tecnologie che indirizzano la transizione digitale ed ecologica del Paese.
Le sfide per la digitalizzazione della PA
Il Pnrr indica chiaramente che la digitalizzazione dei processi e dei procedimenti amministrativi è uno dei temi fondamentali per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Una PA moderna, agile, efficace, che sappia offrire servizi con la stessa esperienza di fruizione tipica delle piattaforme digitali, rappresenta un obiettivo prioritario. “Produttività e semplificazione sono due delle principali sfide che interessano la Pubblica Amministrazione. I temi, indirizzati anche dal Pnrr, sono tra loro correlati: è necessario semplificare i processi amministrativi per aumentare la produttività nell’erogazione dei servizi al pubblico” afferma Prampolini. “Le tempistiche della Pubblica Amministrazione oggi non sono più compatibili con quelle dell’economia e della società quotidiana. Per ridurre il peso della burocrazia è necessario automatizzare le attività dei back office, aumentando la velocità di execution ed eliminando il “backlog” nell’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese”.
La risposta di Atos
Il contributo che Atos può offrire per affrontare le sfide che oggi interessano la Pubblica Amministrazione e, contemporaneamente, indirizzano gli obiettivi del Pnrr, si basa sia su competenze tecnologiche che di processo. “Un primo strumento che è in grado di rispondere alle sfide della PA è quello della Hyperautomation” prosegue Prampolini. “Si tratta di un insieme di metodologie e tecnologie che si applicano all’ottimizzazione e alla digitalizzazione dei processi. Le piattaforme sono basate principalmente su tecnologie di Business Process Monitoring e Case Management per disegnare e governare il flusso dei processi a cui si associano tecnologie di automazione come l’RPA per rendere automatiche delle attività ripetitive. Queste tecnologie si integrano con l’intelligenza artificiale, in grado di identificare quando e quale tipo di automazione è necessaria a seconda del tipo di processo. Tutto questo porta ad una maggiore velocità nell’esecuzione del processo, alla riduzione del margine di errore (più elevato se l’attività è eseguita da un operatore umano), alla ricollocazione di risorse su attività a maggiore valore aggiunto”. Atos lavora da anni su queste tecnologie e ha già diversi casi di applicazioni della tecnologia di Hyperautomation nel settore pubblico, dove è stato possibile misurare i ritorni in termini di aumento della produttività e abbattimento del backlog “con risultati sempre superiori alle aspettative. Questa tecnologia può far fare un vero salto di qualità all’operatività della PA”.
Un altro ambito in cui Atos è in grado di supportare la Pubblica Amministrazione è quello del cloud computing, garantendo l’aderenza alla compliance e le certificazioni previste da Gaia-X, fondazione nata per indirizzare lo sviluppo di un Cloud europeo e standard previsto per il Cloud nazionale (Polo Strategico Nazionale) dal Pnrr. “Si prevede la costruzione di un catalogo dedicato di servizi cloud per la PA, acquistabili con i voucher messi a disposizione dal Pnrr” racconta Prampolini. “Come Atos ci stiamo proponendo per poter contribuire a questo catalogo sia in termini di fornitura dei server per realizzare le piattaforme, ma soprattutto con un’offerta di servizi di gestione, configurazione del cloud e di migrazione applicativa dedicati alle pubbliche amministrazioni. Quello che ci distingue è la possibilità di inserire nel catalogo delle offerte che sono certificate Gaia-X e la possibilità di replicare le esperienze di cloud per la PA già realizzate in altri Paesi europei più avanzati rispetto alla realtà italiana”.
Infine, il terzo elemento di valore della strategia di Atos per la trasformazione digitale è rappresentato dalla tecnologia dell’High Performance Computing (HPC). “L’HPC mette a disposizione una potenza di calcolo importante e consente di sviluppare in maniera performante qualsiasi applicazione di intelligenza artificiale, offrendo un enorme vantaggio competitivo alle aziende”, spiega Prampolini. L’anno scorso Atos ha acquisito il contratto con Cineca per lo sviluppo del secondo supercomputer più potente al mondo, che verrà installato entro il 2021 al Tecnopolo di Bologna. Leonardo – questo il nome del supercomputer – sarà uno dei più potenti al mondo per l’intelligenza artificiale, con una potenza di calcolo HPL aggregata di 250 Pflop, 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo e una capacità di archiviazione di oltre 100 petabyte.
La tecnologia HPC di Atos è completamente sviluppata in Europa e si basa su competenze sviluppate in centri di competenza specializzati che l’azienda mette a disposizione di partner e clienti per sviluppare le loro progettualità.
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