Un gruppo di lavoro per comprendere a fondo le trasformazioni e i trend che stanno interessando il digitale e l’innovazione all’interno del sistema sanitario, ovvero l’intero sistema Paese. Per capire quali cambiamenti riguardano non solo la domanda e i diversi centri di spesa che caratterizzano il settore della salute e della cura in Italia (aziende ospedaliere e altre aziende sanitarie pubbliche, healthcare provider privati, regioni con le in house e le agenzie, il Ministero, ma anche gli attori del sistema socio assistenziale) ma che coinvolgono anche il sistema dell’offerta. E ancora: capire a fondo le dinamiche che stanno interessando l’intera filiera del lifescience, che si estende oltre la sanità e include il sistema della ricerca, il mondo farmaceutico e dei medical devices, l’health insurance. Per realizzare questa analisi particolarmente estesa e dettagliata è stato prezioso il supporto fornito da alcuni player del sistema dell’offerta: Engineering, Gpi, Healthy Reply, Infocert, InterSystems, Laife Reply, Microsoft, Philips e Tim e Google Cloud.
Lo studio è stato realizzato attraverso 160 interviste che hanno coinvolto numerosi stakeholder del settore, attraverso la somministrazione di questionari strutturati ed interviste qualitative nel periodo aprile-giugno.
Il primo tema affrontato dal Report è stato mettere ordine nel perimetro della sanità digitale, per includere, oltre al tradizionale mercato Ict, anche la componente più evoluta dei dispositivi medici, in particolare apparati medicali e robotica chirurgica connessi ed equipaggiati da sistemi per la raccolta e l’analisi dei dati, con tool di intelligenza artificiale o augmented reality, oltre a wearable e device per il monitoraggio di parametri vitali e di movimento. Inoltre, nella declinazione del mercato rispetto ai vari segmenti della domanda, è stata quantificata anche la voce consumer, ovvero la spesa out of pocket affrontata direttamente o indirettamente (tramite fondi o assicurazioni sanitarie) dai cittadini e dalle famiglie. In aggiunta ai due macro segmenti Ict e dispositivi medici è stato conteggiato nel mercato il valore del Bpo (Business Process Outsourcing), che fa capo in buona misura alla cessione dei Cup interni.
Il mercato della sanità digitale così strutturato vale nel 2020 oltre 3 miliardi di euro, di cui 1,6 riconducibili al mercato Ict, circa 250 milioni al Bpo e 1,1 miliardi ai dispositivi medici con alta componente innovativa. La dinamica del mercato evidenzia tassi di crescita superiori all’8% per l’anno in corso e il 2022, in particolare grazie al trend di crescita evidenziato nella componente dei device medicali, trainata dalla situazione pandemica. Il mercato Ict ha subito spinte contrapposte sul fronte dei progetti in pandemia: mentre sono stati avviati o accelerati alcuni progetti (pensiamo solo alla telemedicina e in particolare a telemonitoraggio e telefollow up, o ancora alla digitalizzazione dei flussi informativi o alla digitalizzazione del percorso tamponi/vaccini, ma anche l’applicazione dell’intelligenza artificiale a supporto delle decisioni cliniche è cresciuta), altri hanno subito uno stop significativo. La risultante è una crescita del mercato ancora di tipo fisiologico, non sufficiente per colmare il gap digitale accumulato in questi anni dal comparto e che coinvolge sia le infrastrutture e le architetture, sia il parco applicativo, che, spesso, le reti.
Il mercato della sanità digitale, 2018-2024
Un driver alla riduzione del ritardo digitale accumulato dal settore potrebbe arrivare dai fondi stanziati per la sanità nel Pnrr precisamente nella missione 6. Nello studio realizzato è stata svolta una analisi sui fondi destinati alla sanità e, tra questi, sui fondi dedicati al digitale, all’Ict e ai dispositivi medici. Si è calcolato che, dei fondi disponibili per la digitalizzazione della sanità, pari complessivamente a 5,84 miliardi per il periodo 2021/2026 e comprensivi delle voci relative alla digitalizzazione dei dipartimenti di emergenza e accettazione, al rafforzamento dell’infrastruttura e della raccolta dei dati, alla telemedicina, all’ammodernamento degli apparati medicali e alla quota parte per la sanità dei fondi per la cybersecurity (fuori dalla missione 6), si riesca ad avviare, in una stima prudenziale, progetti per il 60% dell’ammontare complessivo. Questo significherebbe, per il periodo preso in analisi, ovvero fino al 2024, avere un mercato aggiuntivo di sanità digitale pari a 2,230 miliardi.
Nel 2022, ad esempio, la quota di mercato in più potrebbe essere di 506 milioni di euro per un valore complessivo del mercato di 4 miliardi circa, nel 2024 il valore aggiuntivo arriverebbe a 782 milioni di euro, che corrispondono ad un incremento di circa il 20% di mercato. Anche i trend ne gioverebbero passando nel 2022 dal 5,6% dell’Ict e dal 0,5% del Bpo al 13,8% dei due mercati complessivamente considerati.
Senza considerare l’effetto trascinamento da parte dei progetti che il Pnrr potrebbe indirizzare e considerando una stima prudenziale dei fondi effettivamente spesi dal nostro Paese ne deriva comunque un effettivo beneficio sul mercato digitale della sanità.
Occorre dunque ora attrezzarsi ed organizzarsi al meglio per allocare e spendere i fondi che arriveranno uscendo tuttavia dalle logiche dei pilota e dei progetti sperimentali e disegnando come prima cosa i modelli organizzativi dei nuovi servizi che si intende avviare.
Uno sguardo al lifescience
La sanità rappresenta, assieme al sistema socio assistenziale, la componente a valle della filiera del lifescience. Filiera che si è rivelata strategica per il sistema Paese in fase di pandemia e che occorre presidiare investendo sulla localizzazione in Italia delle attività di R&D, in particolare quelle più avanzate, di produzione e di distribuzione di farmaci e di dispositivi medici. La filiera del lifescience è protagonista di tante evoluzioni e tante collaborazioni tra attori diversi, che hanno come obiettivo mettere a fattore comune progetti, condividere investimenti, risultati e dati. Questi ultimi stanno assumendo grande importanza, in particolare se si ragiona in termini di medicina personalizzata e di real world data.
Diverse sono le evoluzioni in corso. Nell’R&D nella fase di scoperta delle nuove molecole si fa sempre maggiore ricorso ad AI, machine learning e natural language processing per accelerare i processi e, soprattutto, per ridurre i costi di trial di scarso successo; nella fase vera e propria delle sperimentazioni cliniche si va sempre più verso la realizzazione di clinical trial platform per condividere i dati e monitorare da remoto i pazienti mantenendoli aderenti alla sperimentazione; altri temi riguardano lo sviluppo di nuovi servizi al cittadino paziente (basati sul monitoraggio e sulla telemedicina) e la servitizzazione dei prodotti sia in riferimento ai farmaci che ai medical device con la nuova frontiera dei digital therapeutic pronta ad accelerare non appena il quadro normativo risulti più chiaro.
Supply chain e ottimizzazione della logistica del farmaco, che in fase di campagna vaccinale massiva assume anche la declinazione di ottimizzazione della cold chain, è un tema trasversale rispetto alle aziende farmaceutiche, ai poli logistici di distribuzione, alle regioni, alle farmacie di distretto ed ospedaliere: ottimizzare la distribuzione, efficientare i magazzini rispetto alla previsione della domanda, proteggere l’intera catena (dalla R&D alla distribuzione ed erogazione) dagli attacchi cyber sono temi attuali e di estrema importanza per la filiera del lifescience.
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