La costruzione di un’Italia digitale e sostenibile richiede grandi sforzi economici, progettuali e organizzativi da parte della imprese. Il Governo ha introdotto importanti strumenti a supporto del mondo delle infrastrutture, a partire dal Recovery Fund che mette in campo 50 miliardi di euro per stimolare il settore, oltre a 20 miliardi di euro destinati a favorire processi di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio. Si stima inoltre che il Decreto Rilancio, grazie agli incentivi sulle ristrutturazioni ai fini dell’efficientamento energetico e anti-sisma, muova un volume di 25 miliardi di euro e che il mercato dell’asset management delle infrastrutture abbia un volume annuo di 1,2 miliardi di euro.
In questo scenario, EY punta sul rilancio infrastrutturale italiano dando vita a EY Engineering and Technical Services, spin off con cui l’azienda potenzia la propria offerta in settori centrali per lo sviluppo economico dei prossimi anni. Infrastrutture, rigenerazione urbana, Recovery Fund ed Eco-Sisma Bonus sono in particolare le tre direttrici principali attorno alle quali la nuova realtà svilupperà la propria attività di consulenza, affiancando imprese e istituzioni nelle scelte strategiche. A guidare la nuova società i partner di EY, Marco Daviddi nel ruolo di chairman e technical director e Roberto Talotta in veste di managing e technical director.
“L’Italia grazie agli investimenti previsti nel Pnrr scommette sulla propria capacità di rinnovarsi e guardare al futuro – dichiara Daviddi-. I dati delle nostre ricerche evidenziano che lo stato delle infrastrutture nel nostro Paese è un freno agli investimenti, ma allo stesso tempo la fiducia nel nostro sistema infrastrutturale è in crescita. Dall’EY Infrastructure Barometer emerge infatti che il 58% dei manager internazionali del settore prevede di concludere nuove operazioni in Italia nei prossimi dodici mesi. La ripresa economica non può fare a meno di una rilevante capacità di esecuzione nel comparto delle infrastrutture e nel settore della rigenerazione urbana, guardando alla sostenibilità degli interventi dal punto di vista ambientale, economico-finanziario, tecnico, con una forte spinta all’innovazione attraverso l’adozione di soluzioni digitali, creando sempre più le condizioni per far dialogare investimenti pubblici e privati. Per questo puntiamo su EY Engineering and Technical Services per offrire consulenza specializzata”.
Commenta Talotta: “Nonostante EY svolga tradizionalmente attività di auditing e servizi finanziari, per tutti i settori, inclusi quelli legati al mondo del real estate e delle infrastrutture, sempre più spesso si è trovata a competere per attività di project management e servizi tecnici che nel passato erano eseguite da società specialistiche del settore. Oltre alle costruzioni, energia, infrastrutture sociali e Tmt sono gli ambiti che catalizzano maggiormente l’attenzione degli investitori. L’80% dei manager prevede un aumento della competizione per i finanziamenti infrastrutturali nei prossimi dodici mesi. Per questo EY ha deciso di affrontare verticalmente il mondo delle infrastrutture e real estate attraverso EY Engineering and Technical Services”.
Real estate, EY e il Polimi formano i talenti
Parallelamente e a supporto di questa strategia, EY crea l’EY Real Estate Learning Lab, in collaborazione con il Politecnico di Milano Dipartimento Abc. La partnership ha l’obiettivo di sopperire alla carenza di profili junior con una formazione improntata al mercato immobiliare in un settore che richiede l’integrazione di professionalità articolate per affiancare i clienti nella pianificazione, esecuzione e monitoraggio di interventi.
Il progetto nasce dall’integrazione delle competenze di EY con quelle del Real Estate Center del Polimi (Rec), centro di ricerca a vocazione internazionale con una rete di collaborazioni con aziende ed istituzioni.
EY investe dunque sui nuovi talenti interessati ad intraprendere una carriera nel settore delle infrastrutture e dell’immobiliare, con un percorso che integra competenze tecniche, finanziarie e digitali. Una prima iniziativa ha già visto 15 laureandi provenienti dal corso LM Management of Built Environment avviare un percorso di formazione con un corpo docente composto da professionisti EY e professori del Polimi. Dopo una fase di apprendimento sulla piattaforma online del Politecnico di Milano, gli studenti dal mese di luglio sono passati alla seconda fase del percorso formativo, ovvero del learning by doing con un periodo di stage all’interno di EY al termine del quale, i più meritevoli saranno assunti direttamente dall’azienda entrando a far parte del team Strategy and Transactions.
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