Per il periodo 2021-2024 Anitec-Assinform prevede una crescita media annua del cloud computing intorno al 18%. Il cloud si conferma tra i digital enabler ed i driver tecnologici più vantaggiosi per le aziende che hanno deciso di intraprendere un progetto di trasformazione digitale, considerata sempre più importante per le sfide dei prossimi anni, per sostenere le quali le aziende potranno contare anche sui fondi del Pnrr.
Non si tratta solo di saper scegliere le tecnologie più vantaggiose e mature, ma anche di riuscire a “metterle a terra” in progetti concreti potendo contare su partner tecnologici che conoscono a fondo le tecnologie disponibili ed i vantaggi che portano. 
Se ne parla con Claudia Angelelli, senior manager and solutions engineering di VMware e Egidio Cò, Presales Technical Consultant di Tech Data (TD Synnex Company).

VMware, come fornitore di infrastrutture e applicazioni per gli ambienti cloud e multicloud, punta oggi proprio su una strategia volta a sbloccare i vantaggi offerti dal multicloud, per tutte le applicazioni, sia su cloud privati, sia su cloud pubblici, come on-premise e all’edge, ed in modo sicuro. Tech Data, a livello europeo, è il principale distributore delle soluzioni VMware, cui è legata da una partnership consolidata, così come con i principali provider europei. Questo anche grazie agli investimenti ed alle strategie indirizzati proprio ad assicurare una “vicinanza” con gli elementi chiave dei progetti di cloud computing: le tecnologie, le competenze, e i provider. “E’ fondamentale  – spiega , ed è nostro specifico ambito di azione, dare una mano in questo senso ai partner, oltre che per la distribuzione, proprio con un supporto di tipo tecnologico. E la vicinanza con VMware e i cloud provider rappresenta in questo senso un punto di forza, per fornire soluzioni concrete anche in contesti complessi”.

Il team VMware lavora per identificare le soluzioni migliori per i clienti, quelle che riescono a soddisfare le esigenze di business “anche grazie alle più recenti acquisizioni che spingono proprio su trasformazione e modernizzazione delle applicazioni – spiega Angelellicon il cloud che ha accelerato la possibilità di fruire di servizi innovativi in modo veloce”. Si tratta per le aziende di poter utilizzare il servizio migliore nel cloud più adatto, “come un vestito di sartoria”. Con la realizzazione di un servizio “su misura” che avviene proprio attraverso i partner. E per questo con Tech Data nel ruolo di “connettore” tra i vendor ed i partner.

L’Advanced Business Unit di Tech Data ha proprio come obiettivo di posizionarsi tra il partner che “crea e fornisce il servizio personalizzato VMware” e il cliente finale, assolutamente “non per sostituire il partner e le sue competenze, ma piuttosto per aiutarlo e supportarlo a costruire la soluzione sartorialespecifica proprio a partire dalla relazione diretta e privilegiata con VMware.

Strategia multicloud, concretezza nei progetti

Il vendor, in occasione dell’edizione più recente di VMworld 2021, ha presentato una strategia di “innovazione e trasformazione” che è necessario “portare ai clienti, proprio puntando sulla trasformazione applicativa e sul multicloud, con l’innesto della sicurezza – spiega Angelelli -.

Claudia Angelelli
Claudia Angelelli, senior manager and solutions engineering di VMware

Il multicloud, infatti,  si sposa con le esigenze dei clienti che non vogliono scegliere un unico cloud, hanno bisogno di evitare qualsiasi tipo di lock-in e, grazie all’esteso portafoglio di servizi e applicazioni VMware, “sanno di poter scegliere per le proprie applicazioni le risorse cloud, multicloud, ma anche on-premise”, più adeguate per i rispettivi carichi di lavoro “con la medesima infrastruttura di gestione, valorizzando le competenze già presenti in azienda e già formate”.

Oggi il cloud deve portare velocità, flessibilità e semplicità. E’ digital enabler che deve permettere alle aziende di qualsiasi dimensione di implementare servizi innovativi, in tempi rapidi per le strategie di business, con la certezza di pagare effettivamente per quanto viene utilizzato riducendo gli impegni di budget Capex per infrastrutture on-premise utilizzate solo parzialmente in alcuni momenti e magari non in grado di sostenere i picchi di carico all’occorrenza. Ed il vantaggio di “una maggiore agilità nel caso in cui sia necessario attivare all’occorrenza specifici servizi per poi scalare”

Semplificare il modello di digitalizzazione, renderlo flessibile e gestire i costi in modo coerente con le esigenze del cliente, rappresentano quindi vantaggi chiave offerti da Tech Data. “E il cloud oggi è già una realtà (in Italia vale oltre 4 miliardi di euro) in grado di risolvere anche i problemi di affidabilità e di business continuity ed oggi può indirizzare anche tutte le esigenze legate al tema della privacy”, spiega .

VMware con Tech Data, il cloud anche per le Pmi

In questo contesto la proposta VMware sa adattarsi anche alle Pmi, attraverso servizi specifici che non richiedono importanti investimenti iniziali, ma consentono comunque alle aziende, attraverso VMware, di utilizzare i servizi di classe enterprise degli hyperscaler (come Microsoft, Aws, Google, etc.), scalati sulle specifiche esigenze. Non solo, VMware offre la possibilità alle aziende di “modernizzare” le applicazioni, per gradi, in modo da preservare continuità operativa e saggiarne i benefici, per poi scalare. Mentre Tech Data rende possibile ai clienti la realizzazione dell'”infrastruttura”, del “proprio ambiente operativo”, offrendo ai responsabili IT ed alle aziende più piccole “l’aiuto e le competenze necessarie, attraverso i partner – che mantengono il rapporto con il cliente – e con la flessibilità di scelta necessaria, proprio per realizzare il progetto in modo sartoriale”, riprende .

La flessibilità dell’offerta è fondamentale e riguarda anche i servizi che vengono utilizzati per comporla, senza vincoli. L’evoluzione nella proposizione “VMware 3.0” ed il vero punto di forza della proposizione si legano alla possibilità di offrire al cliente finale un layer trasversale di gestione dell’infrastruttura locale e non, di virtualizzazione della rete, “con un’ingestion dei tasselli di sicurezza in modo coerente anche quando vengono richiesti i servizi in cloud, evitando così i breach tipici dei servizi ibridi”.

Egidio Cò, Presales Technical Consultant di Tech Data
Egidio Cò, Presales Technical Consultant di Tech Data

L’adozione di servizi multicloud, anche nell’emergenza, ha consentito di apprezzare i benefici specifici di questo abilitatore digitale, non ultime la velocità e la flessibilità per attingere risorse di calcolo ed attivare il remote working, in modo scalabile, a seconda delle applicazioni necessarie.
“Un ambito sfidante che richiede alle aziende di ripensare in modo strutturato l’ambiente di lavoro, sfruttando il cloud, per assicurare la flessibilità operativa necessaria”, specifica .
La flessibilità delle architetture, secondo quanto serve al cliente, si rivela virtuosa poi anche in relazione alle esigenze di spesa, un ambito in cui la consulenza di Tech Data gioca un ruolo chiave nel consigliare il cliente su come avvantaggiarsi grazie alle potenzialità del cloud, per permette “di costruire il ‘puzzle cloud’ più adeguato”. Potendo contare poi su aggiornamenti e update necessari a garanzia dell’affidabilità complessiva del sistema nel tempo.    

Il percorso multicloud, vantaggi e sfide

In uno scenario “ibrido” che permette di valorizzare le risorse già “in casa”, il cloud è in grado di abilitare la crescita, ma senza per questo trascurare i vantaggi offerti per determinati workload dal data center aziendale. In un bilanciamento ideale tra applicazioni e modern application (in grado di lavorare on-premise e in cloud) e le applicazioni specificatamente As a Service. “Un bilanciamento che Tech Data è in grado di modellare su misura per i clienti”, specifica Cò.

“La modernizzazione delle applicazioni rappresenta oggi per le aziende davvero un “journey“”, spiega Angelelli, che richiede un approccio per gradi, abbracciando in primis proprio la containerizzazione, intesa come capacità di utilizzare i servizi delle piattaforme cloud all’interno di un contenitore virtuale che contestualizza l’applicazione, “fino a spingersi alla reingegnerizzazione dell’applicazione per renderla in grado di sfruttare i microservizi specifici”.
Una modernizzazione che vede Tech Data impegnata a sviluppare con VMware tecnologie e strumenti “sartoriali” per aiutare le aziende a migrare le applicazioni aiutando gli utenti a spostarsi verso i nuovi paradigmi. Con la certezza di poter contare su un team VMware dedicato, anche in Italia, che lavora nella definizione delle personalizzazioni che i clienti necessitano e Tech Data che per per l’integrazione e la customizzazione ad hoc a supporto del partner, e quindi del cliente finale. 

VMware Cloud – L’architettura che semplifica l’approccio multicloud

L’offerta di VMware di una singola infrastruttura di gestione per l’ottimizzazione dell’infrastruttura locale e delle risorse in cloud – comune anche per la gestione degli ambienti più evoluti (quindi anche quelli containerizzati) – rappresenta un vantaggio anche per quanto riguarda la valorizzazione delle competenze già presenti in azienda. Tech Data lavora a questa valorizzazione in stretto contatto con VMware anche “attraverso l’indicazione dei percorsi formativi migliori da seguire in modo da consentire alle aziende clienti di tenere effettivamente il passo con l’accelerazione digitale”.

Un’accelerazione che non deve però distrarre dalle tematiche di sicurezza. Insiste sul punto Angelelli: “Un ambito in cui VMware si è mossa con decisione, soprattutto negli ultimi anni, a protezione di “tutta la catena”, dalla singola azione dell’utente finale fino al data center in cloud, attraverso una proposizione basata sul concetto “zero trust security” che comprende il monitoraggio continuo e l’analisi del comportamento delle risorse pubbliche, private e ibride, la protezione e l’implementazione delle patch in caso di vulnerabilità”.

Si spendono 280 giorni lavorativi per individuare e rimediare i breach di sicurezza, di questi 80 servono per la remediation, ma ben 200 per individuare l’attacco (fonte: Anitec-Assinform), per questo i sistemi di rilevamento continuo di VMware si rivelano fondamentali per assicurare il monitoraggio di tutti i punti in cui può avvenire un’esfiltrazione. “In un contesto però in cui il fattore umano si conferma effettivamente critico – chiude Cò – Tech Data affianca alla protezione “zero trust ” la proposta dell'”inserimento di sistemi controllo” anche a livello di endpoint, attraverso fornitori in partnership con VMware per una protezione a 360, basata su tool in grado di operare anche in modalità “preventiva e proattiva”, sui dispositivi in mano agli utenti finali come sui sistemi e sui dispositivi IoT all’edge”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: