Offrire ai clienti servizi di infrastruttura flessibili, in grado di automatizzare la disponibilità di risorse per soddisfare i requisiti delle applicazioni e ridurre i costi. E’ il mantra attorno a cui si sviluppa l’offerta Oracle Cloud Infrastructure (Oci) volta a consentire lo “scaling” in cloud ed eseguire tutti i tipi di carichi di lavoro – dalle applicazioni legacy, ai micro servizi, all’AI – senza faticose riscritture di codice.
Un aspetto importante. In una fase, infatti, in cui l’adozione del cloud continua a crescere e permette di supportare la trasformazione dei modelli di business, l’adozione di servizi di public cloud è ancora parzialmente frenata da alcuni preconcetti, tra cui proprio quello relativo al vincolo della riscrittura applicativa per il cloud, modelli di pricing ritenuti complessi, e la credenza di dover fare scelte tecnologiche diverse per scalare la propria operatività.  

In occasione dell’evento Oracle Live – Run Your Workloads with Oci, l’azienda affina e arricchisce l’offerta con l’annuncio di una serie di novità, servizi, funzionalità di calcolo, networking e storage che indirizzano proprio questi temi e il bisogno di semplicità e flessibilità in modo che scalare sia conveniente e facile, senza dover “rifare” le applicazioni.

Dave McCarthy, research vice president, Cloud and Edge Infrastructure Services per Idc
Dave McCarthy

Dave McCarthy, research vice president, Cloud and Edge Infrastructure Services per Idc, analizza così le mosse compiute nello sviluppo della nuova proposizione: “La promessa del cloud è sempre stata quella di pagare solo per ciò di cui si ha bisogno, ma i clienti continuano a sovradimensionare a causa delle rigide opzioni di configurazione della maggior parte delle piattaforme cloud. Oci ha fatto passi significativi per affrontare questo problema introducendo nuovi servizi flessibili di computing, storage e infrastruttura di rete nell’ultimo anno. E i clienti Oci possono ridurre i costi facendo corrispondere in modo più accurato il consumo alla domanda“. Entriamo allora nei dettagli dell’analisi con le novità, la cui disponibilità è prevista nel corso del 2022, suddivise per i tre ambiti: calcolo, networking e storage, appunto.

Oci Compute

Oracle Cloud Infrastructure Compute permette opzioni di scelta sia con bare metal sia con macchine virtuali. E’ riconosciuto come le istanze bare metal possano offrire elevate prestazioni per le applicazioni enterprise e diano ai clienti il massimo controllo e le garanzie di “isolamento” richieste, mentre le VM permettono di massimizzare il total cost of ownership dei carichi di lavoro, per la maggiore flessibilità nella scelta delle risorse di memoria e calcolo. Oracle indirizza allora possibilità di scelta ancora più estese in entrambi gli ambiti. Propone per gli ambienti VM, Oracle Cloud VMware Solution on AMD con opzioni a 32, 64 e 128 core basate su processori Amd, fornendo loro opzioni di densità di distribuzione delle VM per host Sddc e casi d’uso che beneficiano di un elevato numero di Cpu e/o di memoria. La capacità di scalare verticalmente all’interno di un’istanza di calcolo, così come di scalare orizzontalmente aggiungendo altre istanze, permette ai clienti di ottenere elasticità senza la necessità di riscrivere le applicazioni e riduce il rischio e i costi della migrazione al cloud.

Vale questo anche per la proposta di istanze containerizzate che consente ai clienti di utilizzare i container senza gestire direttamente la VM che li ospita o la necessità di una orchestrazione con Kubernetes, con Oci che si occupa di creare l’istanza con un’immagine sicura del sistema operativo, la rete e lo storage.

Una possibilità apprezzata da Sascha Kuemmel, vice president, Technology Strategy di GoTo, che commenta: Abbiamo selezionato Oci per eseguire le nostre videoconferenze. Spostare questo carico di lavoro ha richiesto zero riscrittura delle applicazioni grazie alla compatibilità di Oci con Kubernetes e alle sue caratteristiche di rete. Per un risparmio del 50% sui costi IT grazie a un uso più efficiente delle risorse e a tariffe di larghezza di banda inferiori”.

Infine, le istanze Amd E4. Dense Compute vengono proposte ed indicate per carichi di lavoro dei clienti che beneficiano delle unità Nvme direttamente collegate, che forniscono uno storage a bassa latenza. Questo include: i carichi di lavoro dei database (per esempio, database relazionali, database NoSql), lo storage virtualizzato con collegamento diretto, il caching e il data warehousing.

Oracle Cloud Infrastructure
Oracle Cloud Infrastructure nella schematizzazione di Idc (fonte: Oracle, 2021)

Oci per il networking

Passi avanti anche per quanto riguarda le possibilità di collegamento sicuro alla rete cloud virtuale (Vcn) e di creare ambienti isolati in modo dinamico a seconda delle esigenze dei diversi workload. Oracle ha lavorato in particolare all’ottimizzazione dei firewall applicativi, sui load balancer (flessibile e disponibile su tutto lo stack di rete) e sul peering di rete per semplificarne provisioning e gestione. In particolare si segnalano le funzionalità Content Delivery Network (Cdn) Interconnect, con possibilità di peering diretto con altri fornitori Cdn per offrire larghezza di banda in uscita a costo zero per Oci Object Storage; Cdn Service inoltre consente ai clienti di fornire contenuti digitali agli utenti finali da una posizione vicina in una rete geograficamente distribuita.

I clienti beneficiano di Api integrate, console, fatturazione via Oracle Universal Credit e integrazioni più strette tra Oci Object Storage, Oci Compute e Cdn per ridurre i costi del traffico in uscita origin-server-to-Cdn. Web Application Acceleration supporta il caching e la compressione delle risposte Web Http nel load balancer. Mentre, con Network Visualizer, si migliora il controllo della connettività con opzioni di configurazione e visualizzazione sul percorso della rete e le informazioni sulle entità della rete virtuale nel percorso. Infine, per una sicurezza più agile, Flexible Web Application Firewall permette ai clienti di definire una singola policy Waf per proteggere le applicazioni dagli exploit comuni e applicare la policy a livello di load balancing o edge.

Oci Storage

Terzo ed ultimo ambito dello sviluppo cloud infrastrutturale Oracle è lo storage. Vengono offerte, oltre al semplice file storage, opzioni object storage, block storage e archive storage, con un unico tipo di block volume per supportare ogni tipo di carico di lavoro, dal costo più basso alle prestazioni più elevate, ed è riconfigurabile a caldo senza interrompere i carichi di lavoro per una maggiore flessibilità complessiva e costi sensibilmente inferiori.
Proprio Flexible Block Volumes permette di cambiare automaticamente le caratteristiche delle prestazioni dei volumi di storage a blocchi a seconda dei carichi di lavoro. Caratteristica unica oggi nel mercato del cloud, questa feature aiuta i clienti a soddisfare in modo automatizzato i picchi di domanda e a ridurre i costi di storage quando la domanda è bassa. Arriva infine il file server Zfs in uno stack di distribuzione disponibile e automatizzato che utilizza Oci Block Volumes come storage.

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