Tornato in presenza dopo due anni, il Mastercard Innovation Forum 2022 si conferma un momento importante per il mondo dei pagamenti digitali. Un’occasione per incontrare i player della filiera italiana, fare il punto sullo scenario attuale ed i suoi trend e toccare con mano gli strumenti di pagamento del futuro. Sono molte infatti le innovazioni che coinvolgono il mondo dei pagamenti, in mostra nell’area demo, il cui sviluppo, stimolato e accelerato negli ultimi due anni dalla pandemia, dà ulteriore impulso al settore.
Un comparto che si consolida e digitalizza e nel quale imprese ed esercenti comprendono ormai appieno il valore dell’innovazione, considerata un elemento fondamentale per lo sviluppo del business. “Oggi la grande maggioranza delle imprese italiane afferma di avere un buon livello di digitalizzazione, soprattutto tra le realtà più gradi – esordisce Michele Centemero, country manager Italia di Mastercard -. Per contro, le stesse aziende ritengono che ci sia ancora molto da fare su questo fronte e si muovono per colmare il gap, coscienti che l’innovazione tecnologica nel mondo dei pagamenti sia un elemento distintivo di competitività. E’ questo è il dato chiave, in un momento in cui una buona fetta dei fondi del Pnrr vanno proprio in questa direzione” sottolinea il manager presentando l’analisi “Together Toward Tomorrow” realizzata a maggio da Mastercard e Astraricerche coinvolgendo oltre 800 imprese italiane. Una fotografia dello scenario del mondo dei pagamenti digitali che misura il livello di readiness del mercato nel nostro Paese.
Pagamenti, cresce la maturità digitale
Entrando nel dettaglio dei dati, per il 75% delle imprese italiane, la digitalizzazione rappresenta un elemento determinante. Il 44,7% di aziende ed esercenti valuta molto positivamente il proprio livello di digitalizzazione, il 30,7% ne ha una buona considerazione mentre solo il 24,7% riconosce di doverlo migliorare. Il grado di digitalizzazione è più elevato tra le grandi aziende (67%) rispetto alle piccole (43%) e nel terziario (62%) rispetto al secondario (39%). Se si guarda alla geografia, il digital swift interessa l’intera penisola e vede le aziende del Sud Italia particolarmente equipaggiate (64%), superando Nord Est (43%), Centro (49%) e Nord Ovest (54%); se si parla invece di esercenti, Nord Ovest e Sud si eguagliano (40% vs 39%) seguite da Nord Est (33%) e Centro (29%).
A trainare l’accelerazione digitale incide in modo importante l’e-commerce, con il 76,2% delle imprese che lo ritiene uno strumento indispensabile per il proprio business. Il 37,5% vende i propri prodotti e servizi tramite piattaforme proprietarie o marketplace di terzi, con picchi nelle aziende del terziario (40%) e prevalenza delle imprese più grandi (49%) e delle imprese del Sud Italia (45%).
“La pandemia ha iniziato con l’accelerare e modificare completamente negli ultimi due anni l’esperienza dei consumatori online – dichiara Centemero -. Oggi sempre più anche le imprese e gli esercenti auspicano di implementare una maggiore digitalizzazione e il fenomeno del digital swift è in fase di consolidamento anche in Italia, dove siamo nella direzione giusta per realizzare gli obiettivi del Pnrr”.
Gli strumenti di pagamento
In questo scenario, le carte di pagamento si ritagliano un ruolo sempre determinante e nel caso delle imprese superano l’utilizzo del contante (46% vs 38%). Tendenza opposta per gli esercenti, dove il 74% fa ancora uso del contante vs il 70% dei pagamenti con carte. Tali strumenti sono percepiti come comodi e rapidi e la loro diffusione è ormai considerata in linea generale al pari del contante. Le carte contactless registrano percezioni ancor più positive in termini di comodità (49,2%), ottimizzazione dei tempi di pagamento (49,1%) e igienicità (50,3%), un elemento quest’ultimo che indirizza sempre più le scelte dell’acquirente.
Lo smartphone è utilizzato dal 44,3% degli esercenti e dal 22,3% delle imprese, considerato un mezzo veloce ma ancora poco diffuso in Italia (23,3%) e non particolarmente sicuro (28,6%). Così come i pagamenti tramite wearable devices sono ancora poco utilizzati nel mondo business, con solo il 21,4% degli esercenti e dal 7,9% delle aziende che dichiarano di utilizzarlo.
Nei pagamenti commerciali e aziendali, il pagamento con carta presso il punto vendita è conosciuto da quasi 9 acquirenti su 10, così come i pagamenti con carte sui siti web dei fornitori (84%), i pagamenti tramite carte virtuali (80%) e i pagamenti tramite tokenizzazione di una carta aziendale (74%).
Il futuro guarda ai nuovi paradigmi
“Nel futuro, mondo fisico e virtuale andranno sempre più a convergere in un mercato dei pagamenti digitali alimentato da tecnologie all’avanguardia che si giocherà sui temi di metaverso, blockchain, criptovalute, cybersecurity e analisi dei dati” prosegue Centemero, sottolineando come una conoscenza qualificata su queste tematiche ancora manchi e sia molto variabile in base alle realtà.
“Sul tema della blockchain, per esempio, le aziende sono consapevoli che si tratti di un elemento importante, ma in pochi oggi hanno una concezione reale di cosa si tratti e serve una grande azione di education”. Oggi Mastercard dà il proprio supporto a questa tematica attraverso 106 brevetti approvati e 200 in fase di approvazione, dichiara il manager. In particolare, la blockchain è percepita come interessante dal 74,4% delle aziende, per il 54,9% sarà utile a esercenti e negozianti, ma oltre la metà ritiene che sia una tecnologia ancora giovane, non testata a fondo e quindi imprevedibile.
“Il metaverso è un mondo interconnesso che rappresenta il passo successivo nel mondo digitale. Ciò che è sicuro è che sbloccherà nuovi business e chi prima riuscirà a cavalcarlo in modo sicuro avrà un ritorno economico”, commenta Centemero. Già oggi il metaverso viene percepito dal 42,1% delle imprese come una tecnologia che porterà benessere e crescita economica, ma più spesso è associato solo al gaming e all’utente finale e non a una reale opportunità di business.
Anche sulle criptovalute le aziende necessitano di maggiore chiarezza (per il 57% sono troppo numerose) soprattutto su stabili e non stabili: queste ultime registrano infatti una conoscenza qualificata al 43,4%, contro il 34,6% delle stabili. Per entrambe, i giovani dimostrano una maggiore conoscenza.
“E’ ormai chiaro che l’analisi dei dati possa rappresentare un beneficio per tutti, non solo per le grandi realtà ma anche per il piccolo esercente che può sapere come aziende simili alla propria si stanno comportando sul territorio: bisogna però stimolare e sbloccare il percorso di crescita, se si considera che per il 61,5% serve personale competente per gestirla”, prosegue il manager.
In questa fase di transizione, education e conoscenza delle nuove tecnologie si rivelano infatti cruciali per indirizzare positivamente i comportamenti del futuro, tema valido in primo luogo sul fronte della cybersecurity.
“La cybersecurity è il tema madre – sottolinea Centemero –. Gli attacchi informatici continuano a cambiare e per le aziende è necessario avere capacità e personale qualificato oltre che consapevolezza dei singoli. Education e sicurezza devono esser dunque il mantra per prevenire nuovi tentativi di attacchi, perché come noi investiamo dove c’è una nuova nicchia di mercato, così anche gli attaccanti cercano di entrarvi”. Su questo fronte, , il 69,8% è incuriosito dalla cybersecurity e vorrebbe saperne di più; considerevole è il suo ruolo per evitare potenziali danni in azienda per il 77,2%, mentre per il 73,4% l’area è complessa e richiede personale qualificato. Sulle prospettive del futuro le aspettative per tutte le tecnologie sono positive e aumentano nell’arco dei prossimi dici anni.
I pagamenti del futuro
Mastercard è tra i principali partner per le imprese che vogliono digitalizzare i processi di pagamento semplificando le interazioni e migliorando la customer experience. Nel corso della visita alla demo area, all’interno dell’Hangar Bicocca di Pirelli, sono molte le innovazioni tecnologiche che rivoluzioneranno il futuro dei pagamenti che ci viene consentito di osservare e testare e che Luca Corti, vice president Business Development di Mastercard ci illustra.
Come Cloud Pos che, abbinato a Tap on Phone, permette di ricevere pagamenti da ogni carta contactless o mobile wallet direttamente da un dispositivo abilitato ai pagamenti Nfc, in modo agile e veloce. Oppure Click to pay che permette di pagare velocemente online, senza password o nuovi account; la soluzione riconosce infatti il consumatore al checkout, con i dati di pagamento conservati nel proprio profilo Mastercard pronti ad essere riutilizzati all’occorrenza. O ancora Cross-Border Services che permette a consumatori e aziende di ricevere e inviare denaro in modo sicuro ed immediato, attraverso un unico punto di accesso.
L’Holographic Pos ha invece display olografici equipaggiati con sensori con cui i consumatori scannerizzano i prodotti nel loro carrello e selezionano il loro metodo di pagamento, confermando la transazione sullo schermo “sospeso” proiettato dal touchscreen virtuale, senza dover toccare fisicamente il totem o il Pos fisico. Biometric Checkout utilizza le credenziali biometriche del consumatore per effettuare una transazione, semplificando l’interazione con un pagamento touchless.
“I Pos fisici stanno diventando sempre più piccoli – afferma Corti -, ed oggi è già possibile avere un Pos nel cloud, trasformando uno smartphone in un Pos a tutti gli effetti. In futuro useremo un Pos olografico, che non richiederà di toccare una tastiera. E uno in cui con gli Nft avremo una rappresentazione di noi stessi come consumatori nel metaverso. Non è ancora realtà ma il futuro va in questa direzione; il percorso è avviato e ci arriveremo presto”.
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