Nell’incertezza come unica costante dello scenario odierno, non bisogna distogliere il focus dalle infrastrutture critiche e dalle soluzioni digitali, sempre più strategiche per organizzare i processi al servizio di nazioni, PA, aziende e individui. La transizione verso modelli di gestione cloud è un punto di non ritorno che comporta nuove insidie e nuove sfide, come quelle della cyber-resilience e della digitalizzazione green che fa leva sul digitale per favorire la sostenibilità. Il tutto, in contesti lavorativi che evolvono in linea con nuove interazioni e forme di socialità e che chiedono di ridefinire l’ufficio del futuro.
Sono queste le tematiche chiave affrontate nel corso della conferenza stampa di Cisco tenutasi al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, sede del Cisco Cybersecurity Co-Innovation Center, primo centro europeo dedicato alla sicurezza informatica e alla privacy. Un hub nel quale Cisco coopera allo sviluppo di soluzioni innovative per testare nuove idee e progetti congiunti con aziende, università e partner tecnologici.
L’incontro è l’occasione per fare il punto su nuove strategie, roadmap di prodotto e innovazioni, alcune delle quali già mostrate a livello internazionale al recente Cisco Live di Las Vegas e in Italia nell’incontro con gli executive partner a Venezia.
Cisco, le chiavi della digitalizzazione
Esordisce Enrico Mercadante, director, architectures, innovation South Europe di Cisco, a inquadrare lo scenario e raccontare i contesti innovativi su cui Cisco concentra oggi il proprio impegno per supportare la digitalizzazione del Paese, ovvero: cloud, cybersecurity, reti, sostenibilità e futuro del lavoro: “Se guardiamo ai nuovi modelli di innovazione, si va sempre più da uno sviluppo incrementale del prodotto all’ampliamento della complessità. Per questo in Cisco siamo attivi sulle tematiche di open innovation. Nati noi stessi come startup, in Cisco abbiamo oggi superato le 200 acquisizioni di realtà innovative e operiamo in quest’ottica di continua evoluzione. L’innovation exchange è il nostro modello aperto alle collaborazioni con chi guida l’innovazione, al servizio del sistema Paese”.
In quest’ottica, Cisco coopera attivamente con il mondo accademico. Strategiche, racconta il manager, sono infatti le alleanze con l’Università di Genova per un progetto di innovazione sulle edge capability per le smart grid; alla Luiss, Cisco ha una cattedra in digital transformation e innovazione data-driven per sviluppare con le aziende questi temi, ed è attivo con l’Università degli studi di Napoli il progetto DTLab, un laboratorio digitale espanso che vede anche la partecipazione del Meditech nel sud, “culla di talenti su cui vale sempre la pena investire”, sottolinea Mercadante. Si tratta di programmi di accelerazione, progetti sostenibili in vari contesti italiani e internazionali con ricadute in Italia che aprono nuove opportunità. Come il progetto Venywhere, promosso dalla Fondazione di Venezia in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari che vuole trasformare Venezia in un laboratorio per il futuro del lavoro. Si fanno confluire nella città nuovi lavoratori da qualsiasi luogo, per integrarli nella vita comunitaria facendo sperimentare loro nuove forme di lavoro a distanza e dando così un contributo anche al rinnovamento demografico della città.
Strategie di Unify IT e semplificazione
Quali direzioni sta prendendo Cisco per abilitare strumenti che gestiscano la complessità e consentano ad aziende e PA di essere agili, resilienti e produttive. Le evidenzia Fabrizio Gergely, Italy architecture sales leader di Cisco: “Con infrastrutture di rete sempre più complesse e frammentate, aumentano i rischi per la sicurezza e l’esperienza IT dell’utente può dimostrarsi più complessa, meno scalabile e agile. Per questo Cisco adotta la motion to cloud come motore per un’innovazione rapida e semplice. Stiamo affrontando queste sfide – dichiara Gergely –, spingendo per semplificare al massimo l’infrastruttura, unificarla e passare l’esperienza su piattaforme integrate con soluzioni di facile utilizzo. Questa è la strategia per un’esperienza unificata di alto livello che definiamo Unify IT”.
Gli annunci dell’azienda vanno in questa direzione e vedono un’esperienza unificata tra le linee di prodotto Meraki Cloud, l’offerta Catalyst e Cisco Nexus Cloud SaaS, basata sull’Intersight che semplifica l’IT fornendo una piattaforma per il cloud networking. Parallelamente, viene rilasciata Thousandeyes, una nuova soluzione che permette di prevedere e ottimizzare in modo proattivo le prestazioni della Wan.
“Per sostenere la cyber-resilienza delle imprese e gestire l’incertezza, abbiamo messo a fattor comune competenze e strategie, focalizzandoci su cinque elementi principali“, interviene Fabio Panada, senior cybersecurity architect di Cisco, elencandoli: 1) raccogliere il maggior numero di dati possibile, sul principio che più elementi osservo e più posso essere efficace nella protezione degli asset; 2) essere predittivi per anticipare i problemi informatici interpretando i dati raccolti; 3) acquisire la capacità di selezionare e dare priorità alle informazioni più importanti; 4) perseguire una sicurezza pervasiva e collaborativa, condividendo piattaforme aperte, per coprire tutti livelli di protezione, dagli utenti, ai dispositivi, alle app, alla rete; 5) adottare una sicurezza dinamica e reattiva, migliorando costantemente questo circolo virtuoso.
Nel mettere in campo queste strategie, Cisco si avvale di Talos, l’organizzazione non governativa di ricerca e sviluppo sulle minacce più grande del pianeta e “fiore all’occhiello della società”, dichiara Panada, potendo contare sull’esperienza di 300 specialisti in sicurezza e oggi focalizzato in modo particolare nel supporto al governo ucraino sul lotta alle minacce cibernetiche.
Dimensione remota e metaverso
Affronta l’argomento del futuro del lavoro Michele Dalmazzoni, director, collaboration South Europe di Cisco, che dichiara: “L’ambiente di lavoro odierno è in evoluzione e le aziende devono riposizionarsi per i prossimi decenni al fine di fornire esperienze digitali di qualità che favoriscano la produttività dei propri dipendenti. Tutti gli indicatori dicono che il cambiamento radicale verso il lavoro ibrido è irreversibile e le due dimensioni, fisica e remota, si inseriscono in un contesto molto più fluido e dinamico dove manca personale professionale e si ricercano talenti. Ogni ambiente fisico deve pertanto essere pensato per avere un’espansione nel digitale perché è su quella dimensione che si farà la differenza”.
In questo scenario, il metaverso si prepara ad essere sempre più parte integrante dei processi: “Un grosso contenitore, l’evoluzione web in una dimensione immersiva che può avere tante declinazioni, con una visione anche business, con al centro l’essere umano”, commenta Dalmazzoni.
Come dimostra dal vivo da Davide Grandis, senior technical solution architect for Webex Center of Excellence Emear di Cisco, illustrando 3Dframe, il metaverso per Webex Meetings che rappresenta il futuro delle presentazioni online, uno strumento per lanciare meeting nel metaverso con nuove modalità per presentare i prodotti. La soluzione di Vection Technologies aiuta le imprese a trasformare i propri processi produttivi sfruttando i dati 3D attraverso potenti interfacce di extended reality, promuovendo così la collaborazione, l’interazione e l’apprendimento. “Gli utenti – spiega Grandis – possono interagire con i partecipanti al meeting in un modo nuovo, attraverso un’esperienza coinvolgente e una visualizzazione immersiva dei contenuti condivisi nella riunione”.
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