Non è cosi lontano il quartier generale di Sap in Silicon Valley da quel TechEd che si sta tenendo a Las Vegas. O cosi pare, perché basta essere dalla stessa parte dell’oceano per assottigliare le distanze tra gli uffici di San Ramon (dove Sap ha riunito giornalisti e analisti internazionali in visita ai propri Lab) e Las Vegas che ospita il più importante appuntamento tecnologico di Sap.
E’ una conferenza a più voci. Scott Russell (numero due a livello mondiale di Sap ed executive board member, Customer Success) da San Francisco palleggia con Juergen Mueller (Cto di Sap) e Julia White (chief marketing & solution officer di Sap) al TechEd, sottolineando il percorso di un’azienda che all’alba del suo cinquantesimo compleanno si è data una nuova giovinezza. Pur ribadendo lo stesso impegno iniziale (“aiutiamo le aziende a fare meglio da quando siamo nati”) la Sap di oggi punta a rendere le aziende più intelligenti guardando smaccatamente al cloud (“il fatturato cloud nel terzo trimestre è cresciuto del 38%” consolidando i quarter procedenti) con un approccio quasi consulenziale.
Snocciola dati Russell: 97 aziende su 100 con approccio green usano tecnologia Sap, 99 delle 100 aziende più grandi al mondo hanno soluzioni Sap, mentre la grande fetta del fatturato dell’azienda rimane legata al business realizzato con le aziende di piccole e medie dimensioni (circa l’80% del parco clienti). “Siamo orgogliosi della storia che abbiamo alle spalle ma è più importante oggi la transizione che stiamo vivendo”. Verso una cloud company.
Le aziende oggi continuano ad affrontare profondi cambiamenti ed è bene non perdere come riferimento il contesto in cui si muovono, con sfide dettate dall’inflazione crescente, dai cambiamenti profondi della supply chain, dalla volatilità delle condizioni macroeconomiche che le vuole più agili e reattive. “Sappiamo navigare in questo scenario incerto, in un mercato difficile per tutte le industry. La nostra strategia è quella di fare dialogare l’IT con il business, gli sviluppatori con gli utenti, ma per aiutare le aziende a fare meglio dobbiamo capire i loro bisogni”. Parla di garantire efficienza, capacità di scalare, strategia cloud con una pipeline precisa, vista di insieme su tutti gli aspetti aziendali, dal procurement alla gestione delle note spese. “La nostra piattaforma tecnologica (Sap Business Technology Platform) è invisibile nelle aziende ma è molto diffusa. Abbiamo 15.500 clienti che hanno applicazioni che girano sulla nostra tecnologia e 1.300 app costruite dai partner, che generano valore dai dati grazie a insight puntuali, automazione, machine learning, AI, capacità di orchestrazione”.
Due trend a cui dare risposte
Come Sap si sta spostando verso il cloud, anche le aziende utenti hanno fatto un salto in avanti rispetto al passato, non a caso Idc prevede che oltre 100 milioni di professionisti saranno coinvolti nella produzione di soluzioni digitali nei prossimi dieci anni. “Ogni azienda è oggi una technology company – ribadisce Julia White, Cmo & solution officer di Sap – perché in qualsiasi industria la tecnologa è il core dell’azienda, dal manufacturing al retail, al finance. Anche nelle aziende non tecnologiche”.
Un primo trend questo che riguarda tutte le realtà, diventate oggi “sviluppatrici” del loro business. “Ne consegue che il numero degli sviluppatori IT è aumentato, ma nello stesso tempo l’IT è necessaria ma non è più sufficiente, perché la trasformazione di una azienda non è solo muovere le sue applicazioni esistenti verso il cloud, ma ripensare a tutti i processi”.
Da qui il secondo trend in atto: il cambiamento è sempre più guidato dalle persone e non dalla tecnologia. “Le persone sono la spina dorsale della trasformazione vera, sanno quali sono i problemi da risolvere e le sfide da affrontare”. Per questo le aziende hanno bisogno di persone competenti, esperte non solo di dati. “Oggi le competenze devono guidare l’innovazione – precisa -. In questo scenario Sap si muove su entrambi i binari: dà strumenti enterprise alle aziende per innovare i processi e forma gli sviluppatori per diventare esperti di business”. Sempre IT e business che dialogano, come Russell sottolinea.
La novità core dal TechEd, Sap Build
Dal TechEd la risposta a questa voglia di “autonomia” delle aziende si riassume nell’annuncio di Sap Build. Si tratta di una nuova soluzione low-code di classe enterprise pensata per dare alle aziende le competenze tecniche necessarie per creare applicazioni aziendali, snellire e automatizzare i processi, progettare siti aziendali con la semplicità del drag & drop. Fare da sole. “Dato che la domanda di soluzioni digitali è maggiore della capacità degli sviluppatori professionisti di fornirle, Idc prevede che i professionisti all’interno delle aziende saranno sempre più coinvolti in iniziative per creare soluzioni digitali in grado di risolvere problemi urgenti” precisa Arnal Dayaratna, Research vice president Software Development di Idc.
L’ambizione di Sap Build è aiutare i clienti a trasformare più velocemente il loro business, con accesso diretto e sicuro ai dati e al contesto per realizzare applicazioni innovative.
La nuova soluzione offre un’esperienza di sviluppo unificata perché unisce tre soluzioni precedentemente separate in un unico ambiente di lavoro con funzionalità condivise di gestione del ciclo di vita, sicurezza e governance ottimizzando i componenti applicativi, rendendoli riutilizzabili con minori costi e accelerando il time to market. “Ora un’unica suite di strumenti facili da usare permette agli utenti di risolvere i problemi da zero. Sap Build riunisce di fatto le tre applicazioni aziendali Sap Build App, Sap Build Process Automation e Sap Build Work Zone in un’unica piattaforma progettata per “liberare” risorse”, sintetizza Mueller.
Oltre all’esperienza unificata (1) la nuova piattaforma low code offre visualizzazioni in cloud (2) che semplificano la creazione di modelli di dati in logica serverless e garantisce il monitoraggio e l’automazione continua dei processi (3). Passando a raggi-x i processi aziendali, analizza potenziali colli di bottiglia e dà suggerimenti grazie a benchmark e best practice. Inoltre, l’integrazione tra Sap Signavio Process Intelligence e Sap Build offre agli utenti oltre 135 esempi di automazione basati sull’analisi dei processi grazie a funzionalità di AI. Gli utenti possono ora anche automatizzare le applicazioni Google Workspace e utilizzare Google Vertex AI per trascrivere automaticamente documenti scritti a mano (iSap Build Process Automation).
Tra le altre funzionalità, Sap Build Work Zone facilita lo sviluppo semplificato di siti web aziendali con pagine personalizzate e una interfaccia grafica intuitiva che migliora la collaborazione tra team aziendali e di sviluppo, in grado così di co-creare app per rendere disponibile il codice personalizzato ai diversi team. Ulteriore valore la gestione sicura dei dati provenienti da applicazioni Sap e di terze parti senza perdere il contesto e il loro significato. “Con Sap Build gli utenti possono facilmente integrare i diversi sistemi presenti in azienda, monitorare, analizzare e automatizzare in modo intelligente i processi, creare applicazioni finali senza spostare i dati, avendo visibilità su tutti i processi, in modo da poter intuire e decidere su quali attività concentrare le proprie energie mentre hanno avviato il processo di automazione e di innovazione. Punto di forza sta anche nel fatto che Sap Build funziona anche con sistemi non Sap” precisa Mueller.
Per aiutare i clienti a passare a Sap Build in tempi rapidi, è stato lanciato il programma Sap Builders che facilita l’apprendimento con sessioni interattive e mette in condivisione con la community le migliori best practice.
Competenze e formazione
Ma per gestire le trasformazioni aziendali dei clienti, serve che non si allenti lo sviluppo delle nuove competenze. Da qui l’impegno di Sap a migliorare gli skill degli sviluppatori in tutto il mondo triplicando le offerte di formazione gratuite sul sito Sap Learning, e a stringere una partnership con Coursera, fornitore mondiale di una piattaforma online di apprendimento per dare vita a un ecosistema di profili di competenze Sap. “Poiché gli esperti aziendali utilizzano sempre più la tecnologia per risolvere problemi urgenti da zero, la necessità di sviluppatori professionisti di prim’ordine per risolvere problemi complessi di livello superiore e fornire informazioni strategiche continua ad aumentare – spiega Mueller –. Sap sta raddoppiando i propri sforzi per rispondere a questa esigenza, impegnandosi a migliorare le competenze di due milioni di persone in tutto il mondo entro il 2025. Stiamo ampliando l’accesso ai nostri materiali didattici, collaborando con la piattaforma di e-learning Coursera per espandere i percorsi di apprendimento e raggiungere nuovi profili nella nostra comunità”. L’offerta di formazione gratuita sul sito Sap Learning, lanciata nel 2021, ha formato più di 300.000 studenti con percorsi destinati anche alle certificazioni e al programma Rise for S/4 Hana Cloud.
Nello specifico la collaborazione con Coursera va nell’ottica di ampliare l’ecosistema di persone con competenze Sap, un ecosistema che si prevede creerà 500mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. Così Coursera, che già oggi conta 100 milioni di studenti sulla sua piattaforma, ha lanciato un percorso professionale che prevede sette corsi con taglio consulenziale, con l’intento di fornire agli studenti elementi per la comprensione del mondo Sap, del ruolo del consulente tecnologico e del valore da apportare ai clienti, in un percorso che in pochi mesi porta a una certificazione di primo livello. “Questo certificato entry level è pensato per studenti di ogni provenienza, senza laurea o esperienza nel settore richiesti – commenta Jeff Maggioncalda, Ceo di Coursera -. Preparerà gli studenti per ruoli di lavoro entry-level in alcuni dei campi più richiesti. Siamo onorati di collaborare con Sap per aumentare l’accesso alle competenze legate al lavoro e ampliare le opportunità economiche per tutti”.
Rimane alta l’attenzione anche per le aree sottosviluppate, dove Sap ha avviato un programma di apprendimento gratuito per un ecosistema di 10mila persone, e continua il lavoro sulle carriere nella Sap Community dove più di tre milioni di membri (tra clienti e partner) condividono conoscenze, consigli e opportunità di lavoro.
La centralità della Sap Business Technology Platform
Oltre a Sap Build e alla partnership con Coursera, dal TechEd arrivano annunci che riguardano gli sviluppatori, Sap S/4 Hana Cloud e la Sap Business Technology Platform, per gestire carichi di lavoro mission-critical.
Gli sviluppatori potranno realizzare applicazioni sfruttando tecnologie e framework open source mentre per quanto riguarda le nuove funzionalità di Sap S/4 Hana Cloud si è puntato su una nuova classe di applicazioni intelligenti, che apprendono autonomamente, sfruttando algoritmi integrati di machine learning e AI.
Migliorata l’esperienza utente in Sap Analytics Cloud, anche in questo caso unificata, perché semplifica l’analisi dei dati e la creazione di applicazioni, facilitando la collaborazione tra sviluppatori e analisti aziendali.
Per quanto riguarda Sap Business Technology Platform, dieci nuovi casi d’uso forniscono linee guida alle aziende su come iniziare ad utilizzare la piattaforma, dando raccomandazioni con esempi orientati ai risultati. Le nuove funzionalità migliorano la gestione dei carichi di lavoro mission-critical, con la possibilità di spostare le applicazioni automaticamente da una cloud zone all’altra, in caso di problemi di rete o di strategia. “Sono servizi pensati per ottimizzare e accelerare la migrazione al cloud dei clienti” precisa il Cto.
Rimane attivo il canale diretto per il supporto clienti, rinnovato. Dal primo quarter del 2023 unico punto di accesso sarà il portale Sap for Me (in precedenza Sap One Support Launchpad), che consente ai clienti di trovare le informazioni di cui hanno bisogno, con supporto personalizzato e navigazione semplificata. I clienti potranno richiedere la risoluzioni di problemi con una visione end-to-end del loro portafoglio di prodotti, controllare lo stato dei contratti, beneficiare di servizi, incluso il self-provisioning del sistema cloud.
“La decisione per un’azienda, grande o piccola che sia, deve essere quella di massimizzare il beneficio dell’investimento fatto sulla Sap Business Technology Platform – avverte Russell – ma il fatturato non è l’unico driver e i benefici non sono solo nelle applicazioni core. Si deve fare una valutazione più ampia, perché si crea un effetto circolare sull’intera azienda”.
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