Performance, persone e pianeta. E’ il trinomio delle P sul quale si declina oggi la strategia di Sap, dove le tre componenti sono strettamente interconnesse l’una all’altra e dove l’ultima si rivela la più importante. La sostenibilità ci sta infatti insegnando che occorre avere la capacità di fare ecosistema con gli individui e con le filiere per essere in grado di rispondere alle sfide più urgenti del pianeta.

E’ il tema che attraversa i dibattiti di Sap Now 2022, l’evento che dopo una passata edizione in digitale torna in presenza per affrontare insieme a partner, clienti e utenti gli scenari e le novità del mercato, e il cui slogan – Welcome to Economics Park – sottolinea il legame tra sostenibilità e business. Qui incontriamo Carla Masperi, al suo primo Sap Now in veste di amministratore delegato di Sap Italia, ruolo che ricopre ufficialmente da quattro mesi. 

Sap, la sostenibilità acquista peso

“Il 77% delle transazioni mondiali gira su sistemi Sap, un dato che può essere traslato anche al mercato italiano – esordisce Masperi -. Questo ci investe di una grande responsabilità per l’impatto che il nostro business comporta. Oggi per Sap è importante poter rilasciare soluzioni che vadano nella direzione di una convergenza tra profittabilità e sostenibilità”. 

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Carla Masperi, amministratore delegato di Sap Italia

“Ci si sente più ingaggiati quando la nostra azienda sta lavorando per il benessere del pianeta, e le aziende riconoscono sempre più che operare in modo più sostenibile crea valore e competitività nel mercato” prosegue la manager facendo riferimento a una recente indagine di Sap Insights che ha coinvolto 6.600 manager di 40 paesi e settori trasversali. Secondo lo studio il 75% degli intervistati trova una correlazione positiva forte o moderata tra sostenibilità e profittabilità a lungo termine, con un incremento del 17% rispetto allo scorso anno, mentre il 71% vede una relazione positiva forte o moderata tra sostenibilità e competitività a lungo termine (+28% anno su anno). L’analisi mette in luce anche il conseguente forte incremento degli investimenti in progetti sostenibili, quintuplicati rispetto al 2021, mentre il numero di imprese che pensa di ridurre i propri investimenti cala del 55%.

“In questo scenario in rapida evoluzione, il nostro impegno rimane invariato – sottolinea Masperi -. Negli ultimi cinquant’anni, le nostre soluzioni hanno aiutato i clienti a trasformare i loro processi aziendali e a rimanere all’avanguardia. Oggi il digitale rappresenta il fattore che abilita tutte le dimensioni delle tre P e permette a un’organizzazione di generare valore. Per questi progetti di trasformazione, il cloud rappresenta un percorso senza alternative e noi stiamo accompagnando le aziende verso questa importante transizione. Un passaggio che ci contraddistingue a livello italiano per le tante richieste e conferme rispetto al nostro obiettivo di favorire un passaggio al cloud che favorisca agilità, rapidità e sostenibilità, dove la velocità ha sempre il significato ultimo di avere una migliore vicinanza al cliente o al cliente del cliente”.

Strategia di continuità

Le soluzioni cloud di Sap funzionano; in sei mesi i numeri registrano tassi di crescita del 50%, così come cresce il numero dei clienti acquisiti. Il 100% dei nuovi clienti adotta la piattaforma Rise with Sap, il motore che porta accelerazione e innovazione intelligente ai processi, dichiara Masperi. Nella platform convivono infatti AI, automazione, analisi predittiva, business process insight e process automation per potenziare le capacità delle imprese di generare valore.

“Rispetto della concorrenza crediamo di avere due tratti distintivi – sottolinea Masperi -: un’offerta completa end-to-end grazie alla profonda conoscenza del business che ci portiamo dietro da anni di attività e la capacità di toccare processi di business diversificati anche grazie ad un ecosistema di partner che ha acquisito competenze specifiche”.

“A livello organizzativo, in una logica di continuità con la strategia di Manos Raptopoulos, abbiamo costruito una visione e un approccio ai clienti che rafforziamo con ancora maggiore impegno”, prosegue Masperi che spiega come crescano i progetti legati al femminile, la social responsibiliy, l’impegno a far crescere i giovani talenti e dare spazio alla diversity attraendo donne e aiutando la loro crescita professionale. Il progetto Young Talent partito qualche mese fa risponde alla volontà di Sap di arricchire la propria forza lavoro in questa direzione, dove l’esperienza in azienda diventa la componente più importante per creare giovani talenti. “In Italia abbiamo un problema di digital divide, quindi la formazione sulle Stem diventa per noi una mission, anche per fare ecosistema. Riportare la persona al centro con un approccio olistico in modo da riaggregare i team in una modalità ibrida che faccia da effetto moltiplicatore non solo per il benessere della persona ma anche della società”.

Best practice Sap a fattor comune

Sono molti i progetti innovativi realizzati in collaborazione con Sap che permettono oggi di implementare tecnologie che rappresentano delle best practice nell’uso di dati e analisi, AI, sviluppo di applicazioni, automazione e integrazione in un unico ambiente unificato. Accanto all’amministratore delegato di Sap, alcune di queste aziende portano le loro testimonianze.

“Le aziende devono passare dal pensare in grande al pensare in profondo. E in questo senso il cloud è una nuova grammatica che se interpreti bene ti mette di fronte al cambiamento continuo” interviene così Michele Mariella, chief information officer di Maire Tecnimont. L’azienda è approdata dal mese di maggio su Rise with Sap per gestire le attività e i processi operativi completamente sul cloud, accelerare la propria trasformazione digitale e continuare il percorso di decarbonizzazione oltre che assicurare la sicurezza dei sistemi, in un percorso di digital transformation a tutto tondo con Sap. Siamo partiti nel cloud sette anni fa ma la crescita del nostro business (processiamo oggi oltre 1 milione di documenti l’anno) ci ha trovati talmente pronti al progetto con Sap che l’abbiamo realizzato in tempi brevissimi”. Partito nel luglio 2021, il progetto di implementazione della piattaforma Sap è infatti andato live in modalità “big bang”, con il passaggio immediato di tutti i sistemi e le applicazioni sul nuovo sistema, dopo solo otto mesi. “È stata una sfida importante, un momento di crescita vissuta molto intensamente dalla nostra divisione Ict, perché è un progetto di natura principalmente tecnologica ma con obiettivi che riguardano anche la nostra strategia di sostenibilità”.

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Carla Masperi, amministratore delegato, Sap Italia; Michele Mariella, chief information officer, Maire Tecnimont; Fabio Pericolini, head of Finance, Planning and Control, BolognaFiere; Riccardo De Luca, director, IS Delivery management, AptarGroup

Puntare sullo spirito di adattamento, sulla diversificazione e sui servizi; è il concetto dal quale parte Riccardo De Luca, director, IS Delivery management, Aptar Group per raccontare il business dell’azienda e la collaborazione con Sap. Con 12.000 persone distribuite nel mondo, l’azienda ha iniziato il proprio percorso nel mondo delle valvole per arrivare oggi a disegnare e produrre soluzioni e servizi di erogazione di farmaci e di prodotti di consumo, sigillatura e imballaggio attivo, fortemente focalizzata sulla sostenibilità. “Prima o poi le normative vieteranno l’uso della plastica non riciclabile; una preoccupazione che nella nostra azienda è nata dieci anni fa, dove nei laboratori di R&S abbiamo iniziato a miscelare plastica riciclabile; oggi siamo al 30% con l’obiettivo di arrivare al 100%.  Il nostro è un mercato molto competitivo – prosegue il manager -, è scomparso il know-how, serve un continuo adattamento al mercato; noi lo stiamo facendo cominciando ad andare sui servizi, da vendere insieme al prodotto alle aziende farmaceutiche, alle farmacie, alle case di cosmetici, per differenziarci dai competitor. Un nuovo processo che necessità di strumenti cloud. Sul cloud ci siamo già – con Azure di Microsoft; con Sap stiamo facendo il prossimo passaggio per avere meno persone dedicate alla tecnologia e più persone dedicate al business”.

Il mondo fieristico è tra quelli maggiormente penalizzati durante la pandemia e che ha dovuto anch’esso reinventarsi. Lo racconta Fabio Pericolini, head of Finance, Planning and Control di BolognaFiere – oggi primario operatore fieristico ma anche di servizi che vanno oltre il territorio. “Elementi che ci contraddistinguono sono gli investimenti e la capacità di internazionalizzare (il 30% del nostro fatturato è oggi realizzato estero su estero); portiamo ancora i segni di una profonda fermata (nel 2020 calo del business del 25% e nel 2021 del 50%). Abbiamo agito nell’ottica della diversificazione e sull’elemento di complementarietà rispetto all’evento fisico. In questa fase, nel passaggio da un gestionale on premise a Sap non ci siamo neanche posti la domanda; una scelta quasi obbligata legata a un duplice fattore: la nostra crescita del 25% all’anno dove il precedente gestionale non poteva seguirci e quindi Sap per sostenere lo sviluppo che segua e monitori tutte le iniziative in modo strutturato, con tempestività e in coerenza con il nuovo ruolo del Cfo, per supportare il management a fare delle scelte consapevoli. Non da ultima la sostenibilità, che va dalle piccole cose come il consumo di plastica sino a interventi pervasivi a 360 gradi che significa anche corretta gestione delle risorse. Il nostro business è “aereo”, di servizi; un sistema rigoroso come Sap ci aiuta a mediare tra mondo industriale a mondo servizi con un governo dell’informazione più agile“, conclude.

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