Le dinamiche che definiscono la domanda ed i processi di acquisto di software aziendale, con relativi trend, opportunità, e sfide collegati al tema, sono gli ambiti della ricerca 2022 B2B Digital Buyers’ Journey: Forces Shaping the Future of Enterprise Procurement, condotta da Futurum Research e promossa da Sap. .
Vi hanno partecipato circa 1.000 responsabili decisionali b2b di aziende che operano distribuite tra Nord e Sud America, Europa e Asia, di piccole dimensioni e di livello enterprise in nove settori principali; decision maker coinvolti in particolare nelle scelte di procurement dei software aziendali per la gestione delle relazioni con i clienti (Crm), per la business intelligence e l’analisi, per la gestione dei contenuti aziendali (Ecm) e delle risorse a tutto tondo (Erp), quindi anche delle risorse umane (Hcm).
Lo sguardo di scenario evidenzia che “i drastici cambiamenti nell’economia globale, le continue interruzioni della supply chain, l’aumento di forza lavoro ]…[ distribuita e la rapida digitalizzazione del consumatore hanno spinto le organizzazioni ad adattarsi rapidamente e ad evolvere per sopravvivere, non solo dal punto di vista del procurement ma anche dei modello di business principali”, così introduce i risultati della ricerca Kahly Berg, senior VP, Digital Experiences, Sap.
In questa direzione è facile comprendere come, tra i primi riscontri della ricerca, vi sia proprio il riconoscimento dell’importanza dei digital marketplace come risorse di riferimento per clienti ed ecosistemi, così come proposti anche nella declinazione Sap Store, per esempio, o dallo stesso sito Sap.com.
Per riuscire a tenere il ritmo richiesto dai cambiamenti in corso, le aziende hanno compreso l’importanza di evolvere anche metodi e criteri di scelta negli acquisti software.
Oggi i responsabili delle attività di procurement dichiara, nel 55% dei casi, di voler acquistare soprattutto online quanto necessario, attraverso il sito di un fornitore o un marketplace digitale. Uno “shifting” previsto subito, nell’immediato, nel corso già di quest’anno. Soprattutto, oltre quattro intervistati su dieci ritengono che la disponibilità di uno sportello unico per più fornitori sia l’elemento più importante di un marketplace digitale. Con il 16% del campione che prevede l’acquisto di almeno il 50% del software aziendale proprio attraverso un marketplace digitale.
Anche per quanto riguarda questa attività critica aziendale, si assiste alla chiusura della forbice tra i team in relazione al coinvolgimento nei processi di acquisto. Allo stesso tempo i processi decisionali distribuiti diventano la nuova normalità. Cerchiamo quindi di capire e definire cosa significhino queste due evidenze solo in parte in contrapposizione tra loro. Sul primo punto: oltre sei intervistati su dieci affermano che gli executive aziendali sono più coinvolti nel processo di acquisto rispetto a due anni fa e la maggioranza degli intervistati (51%) – tra coloro che appartengono ai team di approvvigionamento delle soluzioni – è coinvolta in modo significativo nella determinazione delle esigenze delle soluzioni software.
Per quanto riguarda invece la distribuzione dei processi decisionali ecco che la maggior parte delle aziende ritiene importante la partecipazione di almeno quattro membri del team di procurement per gruppo funzionale per prendere le decisioni di acquisto finali. Ed il 25% delle aziende enterprise con oltre 50mila dipendenti ritiene addirittura di dover consultare almeno 11 manager per approvare un “normale” acquisto.
In un caso su tre, infine la mancanza di consenso nel gruppo si può trasformare in ostacolo o rischio significativo per il successo dell’approvvigionamento di soluzioni software aziendali.
Per scelta abbiamo deciso di lasciare in fondo l’analisi su come cambiano le tipologie di software su cui le aziende concentrano la loro attenzione. Un dato sugli altri sollecita non poche riflessioni: quasi nove aziende su dieci dichiarano di aver cambiato il proprio modello di business negli ultimi due anni, e quattro su dieci addirittura in modo significativo, di conseguenza per il 41% delle aziende intervistate sono cambiate anche le esigenze di software e soluzioni, sempre nello stesso lasso temporale. Infine, il 78% del campione vuole semplificare il processo di procurement, con più di una realtà su quattro che dichiara come il processo attuale non dimostri l’efficienza necessaria, di fatto non funzioni mai o solo occasionalmente, mentre invece in passato offriva i risultati sperati.
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