Per continuare ad essere competitive, le aziende devono essere in grado di “comporre e sviluppare” rapidamente nuovi servizi e nuove esperienze da proporre ai clienti, e devono poterlo fare continuando a sfruttare i sistemi di cui dispongono. Una sfida, senza dubbio. Soprattutto per le organizzazioni con sistemi core monolitici. Riportare i sistemi legacy aziendali a nuova vita così da sostenere le sfide nei nuovi scenari cloud è questo il centro della proposizione e la mission di OpenLegacy. Grazie all’utilizzo di soluzioni “digital driven” l’azienda abilita la creazione delle API e dei microservizi necessari per ottimizzare i sistemi legacy per qualsiasi servizio digitale.
Con OpenLegacy le aziende possono quindi sfruttare al meglio i sistemi legacy e fare in rapidità il deployment di applicazioni sfruttando microservizi e funzioni serverless, questo riducendo enormemente i tempi di sviluppo e supporto nonché le risorse necessarie anche in termini di competenze.
Ne parliamo con Renata Spallone, Marketing and Sales Ops Manager at OpenLegacy che mette così a fuoco la proposizione: “I fondatori hanno saputo leggere anzitempo questi bisogni sul mercato ed oggi la proposizione di OpenLegacy permette davvero l’evoluzione delle aziende che dispongono di sistemi legacy. Sistemi che nel giro di poco tempo non sono divenuti “obsoleti” quanto piuttosto si sono mostrati lenti nel rispondere alle attuali esigenze di velocità delle aziende, in particolare quelle dell’ambito finance ed insurance, che hanno bisogno di proporre applicazioni e servizi al consumatore finale divenuto nel giro di pochi anni sempre più esigente”.
Una proposizione che fa fronte, inoltre, anche alle difficoltà crescenti nel reperire e sostenere economicamente programmatori esperti nei diversi linguaggi utilizzati dai sistemi legacy. “E’ questo un secondo motivo che fa si che l’OpenLegacy HUB sia fortemente apprezzato in realtà banking e insurance , ma di fatto in tutti i verticali. Tutti i comparti economici (siano essi produttivi, di servizi o anche la PA e la sanità) hanno oggi più che mai la necessità di avere una chiara e veloce visibilità sui dati (big data), potendoli gestire e pretendendo dai vari core e legacy system risposte affidabili e celeri”.
Ecco che in questo contesto OpenLegacy riesce a supportare le società nei processi di digitalizzazione sia nel caso in cui le aziende “scelgano il rifacimento totale della propria architettura IT” – quindi aiutandole a restare competitive per tutto il ciclo di vita e la durata di progetti che per la loro stessa natura implicano tempistiche da lunghe a molto lunghe – sia “permettendo alle aziende che decidano di mantenere e continuare a valorizzare i propri sistemi legacy , di essere comunque competitive e “smart” dando loro la possibilità di “rendersi” digitali con quei micro servizi e app che permettono loro di guadagnare in velocità e immediatezza, non tralasciando la sicurezza. Grazie alla “responsività” che OpenLegacy fornisce, si riesce a ridurre notevolmente il time-to market di servizi che il mercato richiede non tralasciando un elemento differenziante imprescindibile: la protezione e la sicurezza dei dati usati per la realizzazione delle API. La piattaforma OpenLegacy, infatti interagisce soltanto con i metadati che vengono “utilizzati” per la realizzazione di micro servizi utili al mercato e che possono essere scritti nel mentre di qualsiasi progetto di modernizzazione, rehosting e rebuilding”.
OpenLegacy e Mia-Platform, il valore della partnership
In questo modo la partnership apre una via realmente percorribile dalle aziende impegnate a gestire la parte più complessa delle integrazioni delle applicazioni – le connessioni con sistemi legacy, mainframe, applicazioni e database -laddove spesso, invece, i progetti di trasformazione e sviluppo caratterizzati da una volontà di gestire capacità di carico importanti, alta sicurezza e velocità di reperibilità di dati, si arenano proprio davanti alle difficoltà date da tempistiche spesso più lunghe del previsto e da implicazioni economiche spesso superiori rispetto a quelle all’origine preventivate.
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