9AI generativa, robotica, sensoristica avanzata, automazione, blockchain e metaverso sono tra i Digital Enabler che già hanno consentito a diversi verticali di trasformarsi e di ottenere risultati. Potrebbero alzare il livello dell’asticella e consentire anche alle assicurazioni di crescere e competere ma in questo settore resta più urgente, prima, sviluppare una cultura innovativa. Infatti, le tecnologie emergenti sono ancora poco utilizzate dal comparto – e questo vale per la maggior parte delle compagnie assicurative – che avrebbe bisogno di essere accompagnato dallo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche.
Sono i temi della terza edizione della ricerca Digital Disruption: l’Impatto delle Tecnologie Emergenti sul Settore Assicurativo presentata in occasione dell’ultima edizione di Insurtech Day, da EY con l’Italian Insurtech Association (Iia) ed il sostegno di Liferay. Il campione dello studio comprende le principali compagnie in Italia attive nel ramo danni e vita, insurtech, broker e player dedicati al mondo dell’assistenza.

AI generativa, la utilizza meno di una compagnia su dieci

I numeri sembrano allineare sensibilità ed attenzione diffuse verso le nuove tecnologie, all’incapacità di realizzare i progetti. Per esempio, oltre quattro intervistati su dieci (44%) indicano come tecnologia emergente con maggiore capacità di applicazione nel settore l’AI generativa. Allo stesso tempo, a fronte della capacità di riconoscerne il potenziale quasi la metà delle compagnie non ha ancora adottato l’AI generativa per il proprio business, in nessuna forma, ed appena il 7% riferisce un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, su un obiettivo specifico ovvero  la gestione dei sinistri. Si è quindi solo proprio agli inizi.

L'adozione dell'AI generativa i dati presentati in occasione di Insurtech Day
Intelligenza Artificiale generativa – L’adozione nelle compagnie assicurative, i dati presentati in occasione di Insurtech Day (fonte: Digital Disruption: l’Impatto delle Tecnologie Emergenti sul Settore Assicurativo, 2023)

“L’intelligenza artificiale generativa ha il potenziale per trasformare interi settori e quello assicurativo non fa eccezione – interviene sul tema Marco Concordati, partner Insurance di EY -. L’89% degli intervistati ritiene che il principale vantaggio ]…[ sia l’efficientamento dei processi esistenti e il 78% degli stessi ritiene che possa produrre anche un miglioramento della relazione con la clientela. Tuttavia ]…[ le implementazioni effettive sono ad uno stadio estremamente preliminare ]…[“. Sempre sul tema dell’AI generativa nell’utilizzo da parte delle compagnie assicurative si aggancia così invece

Gerardo di Francesco, founder Iia
Gerardo di Francesco, founder Iia

Gerardo di Francesco, Segretario Generale di Iia: “]…[L’intelligenza artificiale trasformerà e sta già trasformando ]…[ l’industria assicurativa, con implicazioni senza precedenti in termini di aumento della competizione tra gli operatori di mercato. ]…[. La sfida cruciale ora è adattare un mercato ancora ancorato a dettami analogici per sfruttarne appieno il potenziale ]…[“.

Tra le tecnologie più utilizzate, invece, vengono indicate la robotica, l’intelligent automation, Iot e lo sviluppo delle parametriche. Per i non addetti ai lavori ricordiamo solo che, come riferisce Ania (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici), “la polizza parametrica è una copertura assicurativa che prevede, in caso di sinistro, un risarcimento stabilito a priori che si attiva automaticamente quando un indice (o parametro) esterno e oggettivo supera una determinata soglia (trigger) prestabilita”. In particolare, il 96% degli intervistati dichiara già di utilizzare robotica e automazione intelligente per la gestione dei sinistri (70%) e la sottoscrizione ed emissione delle polizze (54%).

Robotica e Intelligent Automation - L'adozione nelle compagnie assicurative
Robotica e Intelligent Automation – L’adozione nelle compagnie assicurative (fonte: Digital Disruption: l’Impatto delle Tecnologie Emergenti sul Settore Assicurativo, 2023)

Tre intervistati su quattro hanno invece implementato con diversi livelli di maturità soluzioni IoT e di sensoristica avanzata, per esempio per un’accurata quotazione del rischio e per lo sviluppo di prodotti parametrici (lo fanno 7 compagnie su dieci), aspetti che si riflettono poi sulla possibilità di estendere le offerte ai clienti e migliorare la relazione. Poco utilizzati infine blockchain e il metaverso, penultima e ultima nella classifica delle tecnologie a maggior potenziale per il settore assicurativo ma già superate dalla corsa dell’intelligenza artificiale. La quasi totalità del campione fatica a vedere dei vantaggi e casi d’uso concreti.

Il gap di competenze tecniche

A frenare l’innovazione è, come in diversi altri settori, il gap di competenze tecniche. Per il 70% del campione, serve un processo di upskilling e reskilling.

Marco Concordati
Marco Concordati, partner Insurance di EY

Quasi sette intervistati su dieci evidenziano un gap da colmare anche in relazione alla difficoltà nel reperire le giuste risorse e al disallineamento fra linee IT e di business; serve creare una mentalità aziendale innovativa, accrescere le competenze all’interno dell’organizzazione, intervenire su processi e metodologie di lavoro.

Prosegue Concordati: “Sarà necessario concentrare sforzi e investimenti soprattutto in termini di formazione e consapevolezza nell’immediato futuro. Inoltre, gli operatori sono concordi nel dichiarare che l’adozione delle tecnologie emergenti di per sé non può rappresentare il principale driver di innovazione”. Serve sviluppare una mentalità aziendale innovativa (lo dice il 63% del campione), dotarsi di processi agili che favoriscano l’innovazione e riducano il time to market (per il 56%) e lavorare sullo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche (per il 41%).

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