Già nel 2007 la Commissione Europea ha lanciato il piano strategico per le tecnologie energetiche (Set) con l’intento di definire una politica in materia di tecnologie energetiche per l’Europa. Negli anni, il piano ha rappresentato uno strumento importante per indirizzare la ricerca e l’innovazione nel settore energetico.
Set è nato in particolare per offrire visione, obiettivi e coordinamento in modo da  accelerare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie pulite efficienti e competitive in termini di costi e per migliorare la resilienza geopolitica dell’UE e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Da quella data, il Set ha visto un primo aggiornamento già nel 2015 quando son state indicate sei priorità in linea con il pilastro Ricerca, Innovazione e Competitività dell’Unione dell’energia e da allora ha guidato le strategie nazionali di ricerca energetica, come riflesso nei piani nazionali per l’energia e il clima.

Direttamente collegati a Set, per esempio, sono anche i progetti come la Battery Alliance e l’Ipcei (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo) sempre sul tema delle batterie, con i Paesi che hanno aderito al piano nel tempo ed una raccolta per oltre 500 milioni di euro complessivi nel partenariato cofinanziato per la transizione all’energia pulita nell’ambito di Orizzonte Europa.

Con la revisione di questi giorni del piano, la Commissione vuole armonizzare gli obiettivi strategici del piano Set originale con il Green Deal europeo, il piano RepowerEU e il piano industriale Green Deal (in particolare il Net-Zero Industry Act).
Si intende in questo modo proporre un approccio coordinato verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa, sostenendo le tecnologie strategiche a zero emissioni nette e costruendo un futuro energetico sostenibile e resiliente e la competitività industriale. La Commissione si impegna a lavorare a contatto con i Paesi del piano Set (attualmente tutti gli Stati membri dell’UE oltre a Islanda, Norvegia e Turchia), il gruppo direttivo del piano Set e altre parti interessate, compresi nuovi attori e task force per sviluppare e realizzare il nuovo misure e obiettivi inclusi nella comunicazione.

Kadri Simson
Kadri Simson, commissaria per l’Energia UE

ll piano Set è un fattore chiave per allineare meglio i programmi e le politiche di ricerca e innovazione con gli obiettivi energetici e climatici, sia a livello nazionale che europeo, migliorando la competitività delle industrie a zero emissioni nette – spiega Kadri Simson, commissario per l’Energia –. La revisione del piano Set è tempestiva, poiché i paesi dovranno intensificare la collaborazione e lavorare insieme per accelerare la transizione verso l’energia pulita, a beneficio del pianeta e della nostra economia”.

Il piano Set sarà quindi anche saldamente ancorato al quadro dello Spazio europeo della ricerca (Ser) ed in particolare, la Commissione, con la revisione, si sta impegnando ad intervenire in alcuni specifici ambiti. Proviamo a delinearli.
Per esempio, si punta a dare priorità alla sostenibilità come “trasversale” ai diversi temi fin dalla progettazione, allo sviluppo delle competenze, alla ricerca e all’innovazione, adattate alle esigenze della società, alla digitalizzazione e all’accessibilità al mercato. Si vuole altresì comprendere tutte le tecnologie strategiche relative alle energie rinnovabili, riconoscendo gli sviluppi sostanziali nelle tecnologie delle energie rinnovabili dall’avvio del piano Set, garantendo che l’UE rimanga in prima linea nell’innovazione dell’energia pulita.

Ancora più strategico è definire un flusso di lavoro dedicato sull’idrogeno per attuare il “pilota Era sull’idrogeno verde”. Questa misura evidenzia l’impegno dell’UE a favore di una joint venture verso le nuove sfide e le tecnologie emergenti, come elemento chiave nel viaggio dell’Europa verso un futuro a impatto climatico zero.
E torna il tema della cooperazione sui progetti specifici come quello già citato della Battery Alliance, la Clean Hydrogen Alliance e la Solar PV Industry Alliance. Infine servirà affrontare le sfide di mercato, normative, infrastrutturali e tecnologiche che attualmente ne ostacolano l’adozione diffusa.

I progressi che continueranno a essere monitorati attraverso il sistema informativo del piano Set (Setis) hanno bisogno di una tabella di marcia il cui rispetto confluirà in un documento parte integrante della relazione annuale sullo stato dell’Unione dell’energia e ripreso in occasione delle conferenze del piano Set. La Commissione infine spiega che
“il partenariato per la transizione all’energia pulita, un partenariato multilaterale e strategico di programmi nazionali e regionali di ricerca, sviluppo e innovazione cofinanziati da Orizzonte Europa e dai governi nazionali, continuerà a sostenere l’attuazione delle attività del piano Set e sarà determinante per sostenerne l’estensione scopo”.

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