E’ ancora in corso la trasformazione degli spazi di lavoro. Lo slancio verso il lavoro ibrido, che ha caratterizzato i primi anni di questo decennio continuerà a farlo anche per i prossimi, sulla scorta della maturità delle tecnologie digitali più evolute, e dell’utilizzo sempre più pervasivo delle intelligenze artificiali. Le aziende guardano con interesse a questa evoluzione, ma allo stesso tempo i board hanno bisogno di indirizzare i progetti verso una maggiore sostenibilità digitale. Se ne parla con Michele Dalmazzoni, direttore Collaboration di Cisco per Sud Europa, Francia e Israele ed Enrico Miolo, Collaboration leader di Cisco Italia, che mettono a fuoco da una parte lo scenario entro cui si inquadra il tema della collaboration, dall’altra i trend e il posizionamento della proposizione tecnologia di Cisco con l’AI .
“Il tema della collaboration si correla oggi direttamente con quello della digitalizzazione del real-estate – esordisce Dalmazzoni -. A partire dal 2010, i numeri dicono che oltre il 50% delle popolazioni risiede nelle città, dove si concentra il 90% della ricchezza del pianeta. E ancora del 90% è la porzione di tempo che le persone trascorrono indoor”.
Evidente quindi la centralità di edifici e città.
“Città che sono sempre più sistemi complessi ma anche responsabili per il 70% delle emissioni globali. Il 40% di queste sono generate dai sistemi di riscaldamento, condizionamento ed illuminazione ed il 30% riguarda la componente “building””.
La sostenibilità non può prescindere dall’utilizzo delle tecnologie e del digitale, quindi, con il mercato “smart building che già nel 2022 valeva 80 mld di dollari, sono diventati 97 miliardi nel 2023, saranno 408 miliardi nel 2030 (+23% tasso annuale di crescita medio, Ndr.)“, precisa Dalmazzoni. Non solo, secondo una ricerca Jll il 91% delle aziende sarebbe disposto a pagare un prezzo premio per spazi “tech-enabled” e l’80% sta pianificando di incrementare i budget per l’utilizzo della tecnologia digitale e legge nell’AI la leva principale per raggiungere l’obiettivo numero uno che è la sostenibilità.
Un mercato importante anche perché uno spazio di lavoro smart in un edificio pure smart può attrarre i talenti che richiedono, tanto più in presenza, di poter lavorare con un’esperienza all’altezza delle aspettative. La rete è al centro in questa esperienza e crocevia del flusso dei dati per l’ottimizzazione energetica, gli analytics, i servizi tra i dispositivi digitali, così come il monitoraggio real-time, il benessere e la security.
Cisco stessa dispone nelle sue sedi di quanto serve per abilitare questa esperienza, tra queste, oltre Parigi e New York, anche quella di nuova apertura (tra maggio e giugno) a Milano in Gae Aulenti (Onda Bianca).
In particolare, Dalmazzoni focalizza l’attenzione sulla trasformazione delle tecnologie “prima utilizzate a silos, ora veri asset digitali, con un paradigma sempre più orientato verso l‘Internet of Things applicata agli uffici, sfruttando sensoristica e Power Over Ethernet“. Gli spazi allora non sono più “volumi statici inerti, ma possono essere rivalorizzati da set di applicazioni programmabili, flessibili e dinamiche”. E cresce il valore al metro quadro per quelli ‘attrezzati’.
Alla base gli switch Cisco Catalyst che, nati per collegare i device, oggi possono gestire tutto un set di servizi che va dalla gestione della luce, a quella degli oggetti e delle scrivanie, e questo a vantaggio anche dell’efficienza per la riduzione di sprechi e consumi, per cui si può pensare addirittura ad “edifici energy-positive”. Un esempio: proprio a Parigi (6mila metri quadrati) ben 8mila data-point confluiscono sulla piattaforma Iot Cisco Spaces con le relative mappe, veri e propri digital-twin per la gestione ottimizzata del real-estate.
Per quanto riguarda nello specifico la collaboration oggi i sistemi video sono ulteriormente potenziati dalle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale (1), partecipano delle capacità della piattaforma IoT Cisco, end-to-end, fornendo dati sugli ambienti che li ospitano (2) e rappresentano validi hub per il controllo di tutta la domotica (3). Software, cloud, hardware e sensori (con Cisco Meraki) rappresentano quindi i componenti chiave del portfolio completo offerto dall’azienda scelti da diversi clienti nel mondo.
Il potenziale dell’AI in Cisco Webex
Si aggancia Enrico Miolo: “Cisco in particolare guarda con attenzione alle potenzialità offerte dall’AI anche nell’abilitare il lavoro ibrido, nel contesto però di un framework ben definito ed espresso da uno specifico ‘manifesto’, entro cui si inquadra lo sviluppo di tutti i servizi ed i dispositivi”.
Già ad ottobre, l’azienda in occasione dell’evento WebexOne ha portato una serie di novità sull’AI che, applicata a Webex, ottimizza le comunicazioni audio e video in tempo reale per garantire chiamate e riunioni cristalline anche in presenza di una scarsa larghezza di banda. Un grande balzo in avanti rispetto alle offerte di AI che si focalizzano esclusivamente solo su testi o documenti, con i Large Language Model. Prosegue Miolo: “Oltre agli Llm, gli input visivi e sonori forniscono un contesto importante per le interazioni umane. Ecco che allora i Real-Time Media Models (Rmm), consentono, invece, analisi accurate e puntuali di tutti quegli elementi che nei meeting non sono ‘verbali'”.
Gli Rmm sono in grado di ricevere più flussi multimediali e di produrre diversi output, come il riconoscimento di persone e oggetti così come l’analisi delle azioni, dei movimenti e dei gesti. Consentono inoltre di utilizzare i canali audio e video come segnali di contesto nelle funzionalità tradizionali basate sul testo, come i report e i punti salienti delle riunioni.
L’AI, in grado di combinare testo, audio e video, aggiunge quindi un’ampia serie di informazioni in tempo reale che consente persino all’utente ‘distratto’ o che si è dovuto allontanare di acquisire le note della riunione quando necessario. “Questo scenario riguarda possibilità che si aprono a tutto il mondo della collaboration secondo Cisco, e tutte rientrano sotto il cappello della suite Webex (per la collaboration in ufficio, i contact center omnichannel, ed i sistemi di controllo da parte dell’IT). L’AI quindi è pervasiva per tutti gli strumenti di collaboration, per questo si può parlare di una vera e propria AI assistant“.
Oltre a questo, per migliorare l’esperienza sul campo Cisco ha sviluppato un nuovo audio AI Codec integrato in Webex come soluzione di AI generativa che ridefinisce la comunicazione in tempo reale (rispetto al codec standard oggi in uso, Opus, migliora la qualità di 16 volte) e risolve le problematiche legate alla qualità dell’audio.
Il codec restituisce un audio di qualità indipendentemente dalle condizioni di rete, anche in aree con connessioni discontinue. Inoltre, garantisce un’elevata ridondanza di trasmissione per il recupero di eventuali perdite di pacchetti di rete. AI Codec dispone di funzioni integrate che migliorano il parlato, come l’eliminazione del rumore e del riverbero, così come un ampliamento della larghezza di banda, per offrire nitidezza audio. Similarmente per la parte video, invece, con Super Resolution, Webex è in grado di utilizzare tecniche di apprendimento automatico per migliorare la qualità video. in questo modo le riunioni ‘tornano’ ad alta definizione con una qualità video elevata, indipendentemente dalle condizioni della larghezza di banda.
Si aggiungono le funzionalità abilitate per esempio dall’utilizzo di più videocamere, campo in cui Cisco ha un’esperienza più che decennale con l’AI, fino alla proposta odierna di Cinematic Meeting che, sfruttando più telecamere, permette di automatizzare anche la ‘regia’ dei meeting. L’approccio Webex combina modelli commerciali, open source, proprietari Cisco e di clienti selezionati per offrire la migliore esperienza possibile, oltre a questo l’azienda ha stretto una serie di partnership strategico/tecnologiche per esempio con Nvidia (per le Gpu e la computazione con l’AI, nei device), con Apple (per l’integrazione con Vision Pro, annunciata a Cisco Live) e con Microsoft per l’interoperabilità tra il mondo collaboration Cisco e Microsoft Teams (e Microsoft Teams Room).
Cisco Webex AI Assistant e casi d’uso
Rosanna Dileo, collaboration sales specialist di Cisco, porta ulteriori interessanti esempi di utilizzo dell’AI con Webex grazie a Webex AI Assistant che è già integrato in modo nativo nei dispositivi Cisco Collaboration e verrà esteso a tutto il portafoglio Webex e può essere sempre interrogato per ‘riallinearsi’ con i contenuti delle riunioni perse (trascrizioni puntuali dei meeting comprese).
Con Meeting Summeries, per esempio, è possibile recuperare in tempo reale parti o intere riunioni perse, con un resoconto di sintesi subito fruibile. I resoconti delle riunioni vengono organizzati in capitoli e punti salienti per cui è più agile passare da un argomento all’altro e disporre di un breve video che riassume il contenuto di una riunione. Funzione simile quella dei Message Summeries per i messaggi non letti o il contenuto degli spazi di lavoro.
E ancora è disponibile anche la funzionalità Change Tone Message che suggerisce modifiche al tono, al formato e alla formulazione dei messaggi in Webex Messaging e Slido, per esempio cambiando una risposta con un’opzione più professionale. Ancora, le funzionalità di Suggested Responses per i contact center offrono suggerimenti di testo che sono determinati dalla cronologia del contesto e dalle informazioni disponibili. Diverse sono le altre applicazioni possibili qui richiamiamo in ultimo il blueprint Cisco Campfire configurazione particolare che consente di restituire un’esperienza immersiva nell’ottica del meeting ibrido restituendo all’utente connesso da remoto, con un unico stream, una vista sezionata di tutti gli utenti in sala meeting.
Gli strumenti per la sostenibilità
Le aziende enterprise perseguono oggi precisi obiettivi di sostenibilità e Cisco integra allora nelle soluzioni gli strumenti di controllo per questi bisogni, ma sviluppa anche le soluzioni sulla base dei modelli dell’economica circolare. Per la visibilità sulle tecnologie di collaboration implementate l’azienda offre un’unica dashboard, Webex Control Hub, come cruscotto attraverso il quale è possibile governare e monitorare tutti gli strumenti, e visualizzare tutti i dati relativi al consumo energetico degli apparati, e al carbon footprint, per le ottimizzazioni del caso. Di pochi giorni fa l’annuncio di una nuova funzionalità Low Carbon Mode, per cui quando un utente sta utilizzando la piattaforma da una region che non è “ottimizzata” per la riduzione del consumo energetico, è possibile impostare una modalità di utilizzo ad hoc.
L’esperienza di Arena con Cisco Webex
Arena è azienda che opera nell’ambito della Gdo sul territorio siciliano e calabrese. E’ presente con circa 180 punti vendita e 3.300 collaboratori e punta sulla valorizzazione dei prodotti enogastronomici del territorio. Ne parla Luca Andolina, Network & Security Manager IT di Gruppo Arena, con l’obiettivo di raccontare i vantaggi derivanti dall’adozione delle soluzioni Cisco. “Arena ha vissuto diversi “passaggi” tecnologici dall’utilizzo dei centralini analogici fino al 2007 con l’adozione di un sistema Voip aziendale digitale on-premise e l’approdo nel 2023 alla proposta Cisco Webex Voip in cloud, lasciando il provider Tim, ma beneficiando di un più rapido deployment anche nei punti di presenza di altre regioni”, spiega Andolina.
Da questo momento “il telefono si integra con i device aziendali e diventa strumento di collaboration, formazione, meeting (anche con l’utilizzo delle telecamere Cisco Webex Ptz)”. La possibilità di “inclusione” dei collaboratori da remoto anche per le riunioni in presenza è tra i rilievi più vantaggiosi e permette di indirizzare un’idea coerente con gli obiettivi del lavoro ibrido prefissi. Non solo, con le dashboard previste dalla piattaforma – Webex Control Hub -, “Arena riesce a monitorare in modo intelligente la presenza delle persone ed il reale utilizzo degli strumenti così da fornire anche un riscontro puntuale alla proprietà sui vantaggi e sul ritorno degli investimenti, che comprendono anche l’adozione di Cisco Meraki per la sensoristica”.
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