Fondata a Bologna nel 1999, Vivaticket è riconosciuta sul mercato per la fornitura di sistemi integrati di biglietteria elettronica e di controllo accessi per eventi teatrali, sportivi, diversi eventi ricreativi e d’intrattenimento, oltre che per le mostre d’arte, le fiere ed i parchi di divertimento. L’azienda può contare su una rete di vendita che, oltre ad applicativi e servizi Web aziendali, comprende un sistema di call center e circa 1.500 negozi fisici e box office. Conta 20 uffici nel mondo (tra cui in Italia, negli Stati Uniti, in Francia, negli Emirati, in Australia, Singapore, UK e Spagna), ed è coinvolta in oltre 35mila eventi all’anno. Il suo obiettivo è quello di diventare partner strategico di ogni organizzatore di eventi, fornendo tecnologie e servizi così da migliorare performance e risultati in questi ambiti.
Con una particolarità: Vivaticket progetta e produce internamente i suoi sistemi e sfrutta gli anni di esperienza maturati nel settore del tempo libero, della cultura, dello sport e dell’intrattenimento. Fanno parte dell’offerta, quindi, anche soluzioni client/server e soluzioni SaaS, a seconda delle esigenze dei clienti.
Il contesto
Facile intuire allora anche i bisogni di trasformazione ed il bisogno di indirizzare i progetti per modernizzare processi e garantire l’efficacia dei servizi, facendo leva sul cloud. Ne parliamo con Maurizio Trezzi, Global IT Director Vivaticket e Alessandro Spigaroli, Cloud & Infrastructure Executive Director di Engineering, il partner con cui l’azienda ha deciso di attivarsi per questi progetti. Entriamo nei dettagli.
“Vivaticket è una realtà che si è sviluppata tramite acquisizioni, queste acquisizioni hanno portato a generare tutta una serie di infrastrutture nei diversi Paesi – esordisce Trezzi –. Nel 2023 sente il bisogno di avviare un percorso di migrazione al cloud e sceglie AWS, affidandosi alle competenze di Eng per spostare tutti i workload B2B sul cloud dell’hyperscaler in modo da standardizzare i processi, standardizzare l’infrastruttura e permettere ai clienti di beneficiare di maggior scalabilità e sicurezza rispetto alle possibilità offerte dai nostri data center”. La razionalizzazione dei costi e la modernizzazione di alcune applicazioni, guadagnando in sicurezza, quindi, si qualificano subito come gli obiettivi principali.
Il metodo e il percorso
In questo percorso è importante il ruolo del partner tecnologico scelto. Dettaglia Spigaroli: “Eng è un player cloud ‘ibrido’. A seconda dell’esigenza del cliente, lo affianchiamo sia nel caso in cui la scelta preveda una migrazione full-cloud, sia quando è necessario mantenere una quota dei workload on-prem sui data center dei clienti o nei nostri. Decidiamo con i clienti la strategia migliore da seguire e mettiamo a disposizione il nostro portafoglio di offerta sul mondo cloud & infrastructure che di fatto copre tutte le esigenze“. È l’approccio seguito nel progetto con Vivaticket, grazie anche al supporto di AWS.
La strategia di Vivaticket nell’approccio al cloud è strutturata su due filoni: quello B2C e quello B2B. Con Eng, l’azienda ha indirizzato nello specifico quello B2B.
Prosegue Trezzi: “È il filone che richiede di movimentare in cloud la parte più consistente dell’infrastruttura e per questo abbiamo deciso di cercare, oltre alla solidità infrastrutturale di AWS, anche un partner solido come Eng che potesse orientarci nelle scelte tecnologiche come nell’attività pratica”. Si tratta infatti di indirizzare un progetto critico per l’azienda, complesso (il progetto dovrebbe concludersi alla fine di quest’anno), una complessità che sta proprio nella decina di applicativi eterogenei scelti dai diversi mercati, ed utilizzati nelle varie country. “Applicativi che, pur con i medesimi obiettivi, sono realizzati con tecnologie completamente diverse l’uno dall’altro e presentano livelli di complessità differenti e modalità di migrazione da approcciare in modo diverso”.
Questi aspetti richiamano ancora una volta l’importanza nella scelta del partner. “Eng può mettere in gioco la sua forte relazione con AWS – spiega Spigaroli – di cui è il partner italiano di riferimento. AWS conosce le nostre competenze sulle loro tecnologie e ha riconosciuto la nostra capacità di adottarle e implementarle nei progetti in cui abbiamo cominciato a collaborare e dove ci siamo dimostrati un player affidabile su cui puntare”. Non sorprende quindi che Vivaticket abbia scelto di collaborare con Eng.
Riprende Spigaroli:“Tra il 2022 e la fine del 2023 si colloca il momento in cui Eng marca una spinta decisiva verso il cloud; abbiamo fatto crescere il team e portato all’interno tutte le competenze necessarie per sostenere anche i progetti più impegnativi, sviluppare l’offering e le diverse progettualità”. Un lavoro organico che ha portato all’elaborazione di un “modello efficace di approccio al cloud“, in linea con tutte quelle che sono le best practice dei diversi hyperscaler – Eng è, infatti, partner di riferimento per i clienti anche con Microsoft Azure, Oracle Cloud, Google Cloud e Alibaba –, con la relativa specializzazione dei team. “In ogni caso è l’esperienza sul campo che sempre fa la differenza. E un esempio è proprio il caso Vivaticket di cui parliamo”.
Vivaticket, la migrazione
Spiega nei dettagli il progetto di migrazione applicativa B2B così Ileana Pavia, Cloud Services Director di Engineering, responsabile della unit dedicata ai servizi di infrastruttura Public Cloud composta da professionisti altamente specializzati sui diversi hyperscaler e del team che lavora sul progetto Vivaticket: “Siamo subentrati nella migrazione applicativa B2B di Vivaticket all’interno di quello che è il framework di AWS nella fase Mobilize, ovvero il setup dell’ambiente target che poi avrebbe ospitato le applicazioni migrate”.
Si parla, al momento, di una migrazione sostanzialmente “seamless”, senza grandi interventi di adeguamento. “Si stanno però raccogliendo gli spunti per compiere quelli che saranno poi i setup e la roadmap – prosegue Pavia – per una seconda fase che prevederà un ulteriore ammodernamento così da cogliere i benefici nativi del cloud e migliorare ulteriormente le performance delle applicazioni”. Gli strumenti utilizzati sono quelli nativi del cloud provider, nello specifico, in questa fase, quelli di migrazione in setup per la landing zone in particolare anche ADF – AWS Deployment Framework – messo a disposizione dai servizi professionali AWS, sul quale Eng vanta un’esperienza importante che pochi possono esprimere sul mercato. Eng collabora inoltre con ProServe, i servizi professionali AWS, ed ovviamente con i colleghi di Vivaticket per completare la migrazione secondo i piani e le roadmap.
Migrazione al cloud
Si aggancia Trezzi: “Il piano di migrazione è partito con il lift and shift ma si parla di un progetto consistente, articolato in 18 mesi, che coinvolge molteplici workload, per diversi data center (di tanti clienti e di diverse dimensioni)”. Già solo considerando la migrazione in modalità lift and shift, Vivaticket con Eng ha già introdotto una serie di benefici per i propri clienti, ad esempio la scalabilità o la possibilità di generare tutta l’infrastruttura attraverso automatismi e non più manualmente come avviene oggi. “E sono già tanti i workload oggi in cloud – prosegue Trezzi –. Per alcuni specifici applicativi (per esempio quello utilizzato per le squadre di calcio di Serie A), stiamo introducendo tutta una serie di migliorie senza toccare, o toccando minimamente, il codice applicativo e semplicemente sfruttando i servizi che ci offre il provider”.
Tra gli applicativi business per Vivaticket, critici sono i sistemi di biglietteria (funnel di vendita, white-label per i clienti, gestione di controllo accessi, gestione point of sales, etc.), proprio per il tema dei “picchi di accesso” che richiede di scalare in modo rapidissimo le risorse disponibili e che rappresenta un vero e proprio crocevia per il business di Vivaticket che intende “abbracciare la trasformazione partendo dalla disponibilità di un’infrastruttura eccellente in cloud per poi approcciare la modernizzazione a livello applicativo”.
Il tema della scalabilità è strategico. Riprende Pavia: “Una delle best practices che introduciamo in ogni progetto che prendiamo in carico è quella di rivedere le infrastrutture in chiave Infrastructure as Code. Rivediamo quindi completamente l’approccio a quello che è il provisioning, la gestione dell’infrastruttura, in modo tale da renderla quanto più possibile gestibile via software, abbracciando finalmente quello che è l’approccio DevOps, che avvicina ai paradigmi cloud native”. Sul progetto Vivaticket lavora un team piccolo e agile all’interno di una struttura, quella guidata da Pavia, che conta circa 60 persone (con le competenze suddivise tra i diversi hyperscaler), all’interno del gruppo di centinaia di persone coordinato da Spigaroli.
I vantaggi del cloud per Vivaticket
“Il fatto di poter automatizzare la gestione infrastrutturale in modo da standardizzarla a livello di tutte le country, già rappresenta un vantaggio veramente importante – spiega Trezzi – perché permette di allineare anche il modo di lavorare e di controllare l’infrastruttura worldwide, cosa che oggi non è possibile perché ognuno ha tecnologie e infrastrutture differenti e anche policy diverse all’interno della stessa infrastruttura”. Un vantaggio cui si aggiunge la possibilità di omogeneizzare security, controllo e monitoring dell’infrastruttura stessa e degli applicativi. “Il secondo grande vantaggio, già messo in luce, è quello della scalabilità, apparso evidente dai primi test sui workload negli Usa e in Italia”. Il fatto di poter scalare front-end e back-end degli applicativi, grazie ad un’infrastruttura adeguata come quella offerta da AWS, darà un vantaggio importante ai clienti e anche a Vivaticket nel gestire l’infrastruttura.
Vivaticket, roadmap in evoluzione
Per quanto riguarda questa prima fase della migrazione, oggi Vivaticket lavora con i colleghi IT americani sui primi clienti, per poi partire con la migrazione di tutti i clienti che attualmente sono gestiti negli Stati Uniti. “Il passaggio successivo, sarà approcciare tutti i clienti italiani per poi passare al mercato degli Emirati, dove Vivaticket conta una presenza molto importante e dove saranno applicate le stesse logiche di migrazione”, prosegue Trezzi.
La migrazione su AWS, la migrazione infrastrutturale sul cloud provider, è il primissimo passo che permetterà di approdare ad un time-to-market “accelerato” rispetto ad oggi, ed all’evoluzione applicativa necessaria per restare competitivi. Conclude Spigaroli: “Un aspetto su cui Eng può mettere a disposizione tutte le competenze necessarie sia dal punto di vista dello sviluppo sia della digital experience, con la unit dedicata a creare interfacce user friendly e accattivanti”. Eng opera in questo senso facendo leva su quelle che sono le risorse verticali dedicate all’App Modernization, per i clienti AWS ma non solo, soprattutto nel mondo enterprise.
Per saperne di più scarica l’infografica: Cloud Maturity Assessement
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