La possibilità di riutilizzare i server già operativi nell’ambito di una nuova implementazione iperconvergente favorisce il superamento di uno degli ostacoli ‘tipici’ nei processi di migrazione verso un’architettura multicloud ibrida. Ed è la leva proposta anche da Nutanix che ha lavorato per questo alle nuove funzionalità del suo hypervisor Ahv, così da ottimizzare le migrazioni dei clienti dall’hypervisor esistente a Nutanix.

Uno sviluppo che si lega al lavoro congiunto con Cisco per certificare i server blade Ucs così da permettere alle aziende di riqualificare i server implementati esistenti, inclusi i blade server, in modo che eseguano l’hypervisor Nutanix Ahv. Significa anche poter valorizzare nodi di solo calcolo collegati a nodi Hci o di solo storage. Possibilità che nel tempo verrà estesa ad un’ampia gamma di configurazioni di server esistenti e nuove, collaborando con i partner Oem nel corso del tempo, nell’ambito del Nutanix Elevate Program. Si aggancia a questo già, per esempio, la collaborazione tra Nutanix e Dell Technologies, per cui i clienti di entrambe le aziende potranno sfruttare le soluzioni di hybrid multicloud di Dell e Nutanix per ottimizzare le implementazioni multicloud private e ibride attraverso la combinazione delle offerte server e storage di Dell e la semplicità del software Nutanix.

La partnership prevede inoltre la proposta da parte di Dell di un’appliance di iperconvergenza integrata preconfigurata che riunisce Nutanix Cloud Platform e i server Dell e disponibile con un’ampia serie di modelli e configurazioni di server PowerEdge. Nutanix Cloud Platform for Dell PowerFlex riunirà i vantaggi della Nutanix Cloud Platform, con l’hypervisor Ahv, con Dell PowerFlex per lo storage: quindi scalabilità indipendente in termini di elaborazione e storage per estendere lo storage a scalabilità lineare di Dell al software Nutanix.

L’AI resta in azienda 

L’azienda si sta muovendo anche per abilitare l’utilizzo vantaggioso dell’intelligenza artificiale non solo negli scenari public cloud – più facili da indirizzare dato l’accesso a infrastrutture e strumenti in grado di supportare le esigenze delle applicazioni di AI – ma anche all’interno dell’azienda e all’edge. Lo rende possibile con l’integrazione dei microservizi Nvidia Nim per sfruttare Nutanix Gpt-in-a-Box 2.0, creato sulla base della piattaforma di elaborazione e servizi dati dell’azienda, ed utilizzarlo per semplificare l’implementazione dei modelli di AI e per eseguire in modo più efficace ed efficiente le applicazioni IA/ML aziendali, così da velocizzare i progetti di GenAI senza richiedere un team di data scientist.

Più precisamente i microservizi Nim, vengono eseguiti sulla Nutanix Cloud Platform. Abilitano in questo modo il processo di inferenza dell’AI su un’ampia gamma di modelli, tra cui modelli della comunità open source, modelli Nvidia AI Foundation e modelli personalizzati, sfruttando le interfacce di programmazione delle applicazioni standard. I clienti guadagnano la possibilità di mantenere il controllo sui dati, ma allo stesso tempo possono automatizzare distribuzione ed esecuzione degli endpoint di inferenza, con l’accesso al modello comunque protetto.

Tarkan Maner, chief commercial officer di Nutanix
Tarkan Maner, chief commercial officer di Nutanix

Aspetto sottolineato anche da Tarkan Maner, chief commercial officer di Nutanix che così spiega: Le aziende stanno cercando di semplificare l’adozione dell’AI generativa e Nutanix permette ai clienti di passare all’implementazione con maggiore facilità, mantenendo il controllo, preservando la privacy e monitorando i costi”.

Il bilancio dell’implementazione dell’AI in azienda si trova a dover tenere conto però anche di un altro aspetto. Le tecnologie come la virtualizzazione, i container e l’infrastruttura iperconvergente (Hci) di loro consentono già di consolidare i carichi di lavoro su un minor numero di dispositivi fisici.

Questo riduce il consumo energetico e le emissioni di carbonio rispetto alle infrastrutture tradizionali, ma non basta, perché con la crescita dei carichi di lavoro in cloud, crescono necessariamente anche i consumi energetici, un punto su cui poi i workload con l’AI possono determinare un oneroso cambio di passo.

Misurare la sostenibilità

Secondo il report Nutanix Enterprise Cloud Index, l’88% delle aziende considera prioritaria la sostenibilità e molte stanno implementando attivamente progetti in tale ambito, in primis la modernizzazione dell’infrastruttura IT.

Mancano però gli strumenti per misurare e pianificare in modo accurato il dispendio energetico, nonché le emissioni di carbonio. Ed è la complessità a rendere difficile un computo preciso. I sistemi informatici sono complessi, spesso prevedono una combinazione di server in locale, piattaforme in co-location e hosting presso i service provider. Si complica così l’accesso ai dati ed alle informazioni sul reale utilizzo di energia e di risorse in generale.
Da qui lo sviluppo di una rinnovata dashboard in grado di visualizzare il consumo di energia della piattaforma. Si basa sulle funzionalità recentemente rilasciate nello strumento di benchmarking X-Ray di Nutanix, che fornisce informazioni sulla potenza e sull’energia da confrontare con altri parametri di prestazioni (Cpu, memoria, Iops, ecc.).

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