Best Managed Companies Award di Deloitte Consulting premia le imprese italiane che dimostrano una gestione strategica, innovativa e sostenibile. Quella del 2024, la settima edizione, ha visto la partecipazione di 67 aziende italiane, valutate sulla base di parametri rigorosi e selezionate da una giuria di esperti del mondo accademico e imprenditoriale. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di premiare l’eccellenza imprenditoriale e favorire un percorso di crescita sostenibile e l’analisi delle aziende vincitrici si basa su una metodologia che valuta diversi aspetti della gestione aziendale, raggruppati in sei criteri chiave: strategia, competenze e innovazione, impegno e cultura aziendale, governance e misurazione delle performance, responsabilità sociale d’impresa (Csr), ed internazionalizzazione e filiera.
L’identikit delle aziende meglio gestite
Le aziende premiate sono valutate in base a parametri che rispecchiano le sfide odierne del mercato. Questi sei pilastri forniscono una visione unitaria delle competenze manageriali e operative richieste per eccellere. Per quanto riguarda la strategia, viene analizzata la capacità dell’azienda di sviluppare e implementare progetti a lungo termine che siano efficaci e sostenibili.
Secondo Andrea Restelli, partner di Deloitte e responsabile del programma Best Managed Companies in Italia, infatti “le organizzazioni devono essere in grado di avere una leadership preparata e attenta ai nuovi trend, oltre a mostrare una capacità di adattamento ai cambiamenti di scenario”. Interpellate su quali siano i principali fattori differenzianti per la propria strategia aziendale, il 79% delle aziende premiate considera l’innovazione tecnologica e strategica come un elemento fondamentale per il proprio successo. Il secondo criterio riguarda il valore di competenze e innovazione come capacità delle aziende di innovare e sviluppare competenze all’interno dell’organizzazione. Ecco che l’87% delle Bmc (Best Managed Company) dichiara di investire attivamente nell’innovazione, mentre l’84% punta su tecnologie avanzate per migliorare la propria competitività. Le aree principali di investimento includono ricerca e sviluppo (R&D), dove l’84% delle imprese ha allocato risorse significative negli ultimi 12 mesi, e le operation (75%). Il 55% investe poi in tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, la data analytics e la business intelligence. Un elemento cruciale per il successo delle aziende premiate è anche il coinvolgimento attivo dei dipendenti. L’82% delle Bmc considera la cultura aziendale un fattore determinante per la crescita. Negli ultimi 12 mesi, il 96% delle aziende ha organizzato sessioni di training funzionale per migliorare le competenze del personale, mentre l’81% ha implementato sistemi di rewarding per premiare i dipendenti.
Le aziende che partecipano al Bmc di Deloitte sono quindi consapevoli che il benessere dei dipendenti è fondamentale per il successo aziendale. Questo è dimostrato dal fatto che il 94% di esse offre pacchetti retributivi che includono bonus e premi basati su performance. Il quarto criterio riguarda la capacità delle aziende di implementare una governance efficace e di monitorare le proprie performance in maniera costante. Circa il 93% delle aziende utilizza meeting formali per condividere decisioni strategiche con i vertici aziendali, e oltre il 70% ritiene che il proprio sistema di reporting finanziario sia altamente affidabile. Vengono poi identificate alcune minacce alla crescita nei prossimi 12 mesi, tra cui l’aumento dei costi delle materie prime (52%) e l’incertezza geopolitica (47%). Questi fattori richiedono una gestione prudente dei rischi, con il 97% delle aziende che si affida a una solida gestione dei bilanci per garantire stabilità finanziaria.
Le Best Managed Companies 2024 attribuiscono inoltre un’importanza crescente alla sostenibilità. Il 63% delle aziende redige un bilancio di sostenibilità e il 58% pubblica regolarmente informazioni sulla sostenibilità nei propri siti web.
Questi dati dimostrano che la sostenibilità non è più solo un tema emergente, ma una componente chiave della strategia aziendale. Le aziende vedono la sostenibilità come un’opportunità per il futuro. In particolare, il 46% delle Bmc sviluppa un piano di sostenibilità formalizzato con obiettivi specifici, e il 49% dispone di una governance dedicata alla sostenibilità, con figure come il sustainability manager che giocano un ruolo centrale nella gestione delle pratiche Esg (Environmental, Social, Governance). L’ultimo criterio valuta la capacità delle aziende di espandersi a livello internazionale e di integrarsi nelle filiere globali. Il 48% delle Best Managed Companies dichiara di puntare sull’internazionalizzazione per ampliare il proprio bacino di clientela, mentre il 74% utilizza strategie di esportazione diretta per entrare nei mercati esteri. La capacità di fare rete con altre aziende è altrettanto importante. Il 36% delle aziende premiate è parte di una filiera industriale, con il settore della meccanica industriale che rappresenta il 30% delle Bmc coinvolte. Restelli: “Le filiere permettono alle aziende di migliorare la propria competitività e di accelerare il processo di trasferimento tecnologico, garantendo al contempo maggiore solidità nelle relazioni con i partner.”
Best Managed Companies 2024, dove operano e in quali comparti
Dopo aver descritto i criteri e l’identikit delle aziende più virtuose, è utile esplorare alcune caratteristiche ‘anagrafiche’ delle aziende premiate nel 2024. Le aziende premiate sono distribuite principalmente nel Nord Italia, con il 36% situato nel Nord-Ovest e il 37% nel Nord-Est. Le regioni con la maggiore concentrazione di Bmc sono la Lombardia (25%), l’Emilia-Romagna (22%), il Veneto e il Piemonte (10% ciascuna).
Il 49% delle best managed companies appartiene al settore manifatturiero, un pilastro dell’economia italiana. Seguono settori come le costruzioni, il commercio e la fornitura di energia elettrica e gas. Solo il 4% delle Bmc è attivo nel settore della sanità e dell’assistenza sociale, mentre altri settori, come l’agricoltura e la pesca, hanno una presenza marginale.
Per quanto riguarda invece le caratteristiche dimensionali il 61% delle aziende premiate ha più di 250 dipendenti, confermando che molte delle Bmc sono realtà consolidate di medie e grandi dimensioni. Inoltre, il 37% delle imprese impiega tra i 50 e i 249 dipendenti. Un dato interessante poi è che circa il 60% delle Best Managed Companies è a conduzione familiare, dimostrando l’importanza delle imprese familiari nel tessuto imprenditoriale italiano. Inoltre, il 45% delle aziende ha partecipato al programma Elite-Gruppo Euronext, mentre il 13% è partecipato da fondi di private equity. Solo il 10% delle Bmc è quotato in borsa, un dato che dimostra come molte di queste aziende siano ben posizionate anche sui mercati finanziari, ma non sia questa una regola base per la valutazione del ben operare.
Le prospettive future
Le aziende premiate guardano al futuro con ottimismo. Il 76% delle Bmc prevede una crescita del proprio fatturato nel corso del prossimo anno, mentre oltre il 50% si dichiara molto fiducioso sul proprio successo nei prossimi due anni. Questa visione positiva è supportata dagli investimenti continui in tecnologia, innovazione e formazione del personale.
Secondo Ernesto Lanzillo, partner Deloitte e leader di Deloitte Private dell’area Central Mediterranean (Italia, Grecia e Malta), “le aziende premiate rappresentano un modello di eccellenza non solo per il presente, ma anche per il futuro dell’imprenditoria italiana. Sono imprese che sanno come valorizzare le proprie risorse, cogliendo le opportunità offerte dalla trasformazione digitale e dall’internazionalizzazione”.
Per migliorare la propria produttività e competitività le aziende individuano nella componente innovativa e tecnologica un asset su cui puntare. Restelli in particolare sottolinea ancora come “il percorso di generazione di nuovo valore e di un miglior posizionamento competitivo non prescinde dalla capacità delle imprese di saper sfruttare l’innovazione per cogliere quelli che sono i benefici della trasformazione digitale in atto. Tale percorso, inoltre, può essere un modo per raccogliere nuove idee e avviare nuovi investimenti, aprendo a collaborazioni all’interno dell’ecosistema di business con stakeholder di varia natura”
Saper cogliere la sfida digitale è fondamentale quindi per riuscire a tenere il passo delle aziende più performanti e valorizzare tutto il proprio potenziale. Da questo punto di vista, le Bmc già sono consapevoli di quanto sia prioritario investire sulla formazione e sulle competenze digitali delle persone per far diventare la digitalizzazione parte del Dna aziendale, e – vuole specificare Lanzillo – “un grande contributo alla loro crescita può essere offerto dall’adozione delle nuove tecnologie, come ad esempio quelle basate sull’AI, che possono creare valore per le imprese. Tuttavia, tali tecnologie impongono attenzione rispetto ai rischi associati al loro utilizzo e un allineamento rispetto alle normative di riferimento, come la direttiva Nis2 che implicherà significativi investimenti in governance della cybersecurity e presidi di sicurezza informatica”. Cinque sono le aziende che hanno vinto il premio Deloitte per sette anni consecutivi: Fantini Group Vini, Ferrari F.lli Lunelli (cantina), Fratelli Ibba (commercio alimentare), Gessi (Design e abitare), Irritec (sistemi di irrigazione di precisione). Rimandiamo a Deloitte per le altre aziende premiate.
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