Continua il processo di digitalizzazione del mondo assicurativo italiano che coglie l’importanza di offrire soluzioni innovative e più appealing ai consumatori per allargare il proprio mercato e rendere i processi più efficaci ed efficienti. Crescono infatti in modo sostenuto gli investimenti in intelligenza artificiale e in risorse tecnologiche abilitanti questa tecnologia quale leva competitiva per il futuro di un’industria assicurativa che entro il 2030 crescerà a livello globale quasi del 100% rispetto ai numeri del 2023, passando da 5,5 a 10 trilioni di dollari, in gran parte trainata proprio dall’effetto del digitale. 

A confermare la dinamicità del settore è l’aggiornamento dell’Insurtech Investment Index 2023 realizzato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano che stima per il 2024 un record di investimenti in AI da parte del mercato assicurativo, pari a circa 50 milioni di euro, che potrebbero arrivare a 90 milioni per la fine del 2025.

Presentato nell’ambito dell’Italian Insurtech Summit, principale evento dell’IIA – Italian Insurtech Association, l’Index 2023 (analisi sui dati del primo semestre 2024) attribuisce un punteggio di 20/30 sullo stato di avanzamento degli investimenti e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia, in miglioramento rispetto ai 14/30 del 2022 (primo semestre 2023).  L’analisi coinvolge i principali protagonisti del settore, compagnie assicurative, banche e altro, per un market share del 72% del mercato. 

Insurtech, cresce l’ecosistema 

In primo luogo emerge dall’analisi una crescente collaborazione tra startup e compagnie assicurative che iniziano a internalizzare soluzioni innovative. Nel 2023 si registrano 45 partnership tra compagnie e startup Insurtech, con un aumento dell’80% rispetto all’anno precedente. A questo dato si aggiungono i progetti interni delle compagnie che totalizzano investimenti per 44,8 milioni di euro, in aumento dell’89% rispetto 23,7 milioni di euro del 2022.

Insurtech
Filippo Maria Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano

“L’Insurtech ha superato la sua fase esplorativa e anche nel primo semestre del 2024 stiamo assistendo ad un consolidamento dell’ecosistema – commenta Filippo Maria Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano –. È possibile osservare questo trend analizzando come negli ultimi anni gli investimenti interni delle compagnie siano notevolmente aumentati, sintomo che l’industry ha finalmente colto l’importanza di offrire soluzioni innovative ai consumatori, per allargare il proprio mercato e al contempo rendere i processi più efficaci ed efficienti”.

AI, nuova leva del settore assicurativo

L’altro aspetto importante che l’analisi mette in luce è la sempre maggiore attenzione delle compagnie nei confronti dell’intelligenza artificiale nel semestre in oggetto. Circa 9 aziende su 10 (88% degli intervistati) hanno investito in aziende o startup operanti in ambito AI. Il 30% ha invece effettuato investimenti per lo sviluppo di progetti interni, mentre il 28% ha realizzato partnership con aziende sempre operanti nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano 

Gli investimenti delle aziende nel periodo in analisi si focalizzano sullo sviluppo di soluzioni di AI in diverse aree strategiche con differenti benefici. In particolare, nella gestione dei sinistri (71%), l’AI supporta i processi permettendo risposte più rapide e una migliore gestione delle richieste; nel customer management e amministrazione contratti (52%), l’integrazione dell’AI migliora l’esperienza del cliente attraverso processi automatizzati e sempre più personalizzati; nella sottoscrizione polizze e gestione del rischio (50%), l’automazione e gli algoritmi predittivi vengono applicati alla sottoscrizione delle polizze e alla gestione del rischio, ottimizzando le analisi del rischio e i processi decisionali. Guardando in prospettiva, dalle stime dell’associazione entro il 2030 il 55% delle polizze assicurative emesse vedrà almeno una componente di AI.

L’ambito nel quale si concentra oggi la maggior parte degli investimenti da parte delle compagnie assicurative riguarda lo sviluppo dei processi di back-office (88%). Qui infatti le aziende stanno implementando con l’AI tutte le attività operative, amministrative e procedurali interne, per rendere i processi più efficienti e consentire una maggiore flessibilità e capacità di adattamento alle esigenze del mercato.

“Nel primo semestre 2024 è emersa in modo evidente l’attenzione delle compagnie e i broker italiani verso l’intelligenza artificiale. Queste si sono soprattutto concentrate nell’ambito della gestione dei sinistri, la sottoscrizione, la distribuzione e soprattutto processi di back office. La nuova sfida per gli operatori assicurativi è quella di acquisire competenze e risorse tecnologiche che gli consentano di integrare all’interno dei propri processi questa tecnologia che sarà un fattore competitivo nei prossimi decenni” commenta ancora Renga.

Nuovi strumenti per nuove sfide

Nella valutazione degli strumenti di AI maggiormente adottati nel primo semestre del 2024 dalle compagnie assicurative, l’Osservatorio rileva al primo posto Chatbot e assistenti virtuali, utilizzati nel 78% dei casi, per ottimizzare l’assistenza clienti, seguiti dalle soluzioni di AI Generativa (76%) che offrono supporto nella creazione di risposte personalizzate e contenuti dinamici; il machine learning e predictive analytics sono adottati nel 73% dei casi e supportano l’analisi dei dati per prevenire i rischi, fondamentale per il core business assicurativo; anche Rpa – robot process automation (45%) e computer vision (29%) vengono utilizzati per gestire documentazione e autenticazione visiva.

Nonostante l’ampia adozione di soluzioni di AI, le aziende del settore devono superare ancora diverse sfide, a partire dalla difficoltà nell’integrazione con infrastrutture esistenti (62%), seguita anche dalle preoccupazioni etiche (52%) per l’utilizzo di queste soluzioni. A queste preoccupazioni si uniscono quelle legate alla compliance (48%) e alla privacy (57%).

Elementi che lasciano prevedere quanto in futuro gli investimenti non andranno solo nella direzione tecnologica ma riguarderanno sempre più anche la creazione di nuove competenze, indispensabili per innovare il settore. Costituita dalle diverse componenti della filiera del mercato assicurativo, IIA si pone l’obiettivo di supportare questo processo accelerando l’innovazione dell’industria assicurativa attraverso formazione tecnica, condivisione di best practice tecnologiche, generazione di sinergie tra gli associati e confronto con le istituzioni nazionali e internazionali.

Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association

Dopo anni di sperimentazione stiamo entrando in una fase più matura del settore Insurtech, supportato dal ruolo sempre più essenziale delle compagnie assicurative, insieme alla spinta delle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale generativa – dichiara Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association –. La centralità degli investimenti arriverà dalle compagnie assicurative, e da alcuni broker, che stanno diventando sempre più il centro della propulsione innovativa di questo comparto. Siamo convinti che il trend di questa collaborazione tra startup e compagnie sia destinato a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni, ma il tema di trovare finanziamenti resta fondamentale se non vogliamo restare indietro nei confronti di altri Paesi europei”.

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