Il mercato globale dei servizi infrastrutturali e di piattaforma per il cloud computing continua il suo percorso in crescita anche nel terzo trimestre del 2024, nonostante non manchino criticità per le aziende che fanno fatica a governare il contenimento dei costi. Lo dicono i numeri di Canalys che registrano una spesa complessiva che raggiunge gli 82 miliardi di dollari, con un incremento del 21% rispetto allo stesso trimestre all’anno precedente, incremento alimentato in gran parte dagli investimenti dei clienti nelle offerte di intelligenza artificiale (AI) fornite dai principali hyperscaler.
Di fatto restano, invece, quasi immutati i rapporti di market share tra i tre cloud provider di riferimento, nell’ordine Aws, Microsoft Azure e Google Cloud che insieme rappresentano quasi i due terzi del mercato complessivo. Mentre è proprio la spesa totale combinata dai tre provider a crescere addirittura con una media del 26% anno su anno. Aws, che guida il mercato, fa registrare una crescita del 19% su base annua (quindi sotto la media), mentre Microsoft Azure e Google Cloud accelerano, rispettivamente del 33% e del 36%. Numeri che, tuttavia, non intaccano il primato di Amazon con Aws che incrementa le sue entrate di quasi 4,4 miliardi di dollari.
E’ la crescente dipendenza delle aziende dall’AI a preservare l’efficacia sul mercato della proposizione IaaS e PaaS degli hyperscaler. Infatti, con la crescente adozione delle tecnologie di AI, la domanda di elaborazione e archiviazione ad alte prestazioni continua ad aumentare, esercitando pressione sui provider cloud affinché espandano la loro infrastruttura. In risposta, i principali provider cloud danno priorità agli investimenti su larga scala nell’infrastruttura AI di prossima generazione e si organizzano per mitigare i rischi associati a investimenti insufficienti anche attraverso strategie di investimento aggressive per assicurarsi la capacità di scalare le offerte in linea con le crescenti esigenze dei clienti di AI. Tutti di fatto segnalano quindi che la spesa in conto capitale è destinata a sostenere le traiettorie di rapida crescita che si prevede continueranno anche nel 2025.
Un riscontro: Amazon Web Services concentra i propri sforzi sull’ampliamento delle offerte AI, introducendo nuovi modelli attraverso piattaforme come Amazon Bedrock e SageMaker. Queste innovazioni includono modelli avanzati come Claude 3.5 Sonnet di Anthropic e Llama 3.2 di Meta. Da qui la crescita delle entrate legate all’AI che superano di tre volte quella complessiva con l’azienda che annuncia un investimento previsto di circa 75 miliardi di dollari nel 2024, destinato principalmente all’espansione dell’infrastruttura tecnologica per rispondere alla crescente domanda di servizi AI.
Una nota: solo negli ultimi 18 mesi, Aws ha introdotto quasi il doppio delle funzionalità di apprendimento automatico e intelligenza artificiale generativa rispetto alle offerte combinate degli altri principali provider cloud.
Rachel Brindley, senior director di Canalys, mette in guardia: “Una spesa sostanziale in continua crescita presenta nuove sfide, richiedendo ai provider cloud di bilanciare attentamente i loro investimenti in AI con la disciplina dei costi necessaria per finanziare queste iniziative”. Sebbene le aziende debbano investire a sufficienza nell’intelligenza artificiale per capitalizzare la crescita tecnologica, “devono anche prestare attenzione a evitare spese eccessive o un’allocazione inefficiente delle risorse”. E garantire la sostenibilità di questi investimenti nel tempo sarà fondamentale per mantenere la salute finanziaria a lungo termine e il vantaggio competitivo.
Microsoft Azure si conferma il secondo fornitore cloud, con una quota di mercato del 20% ma anche una crescita anno su anno del 33% (ben superiore a quella di Aws). I servizi di intelligenza artificiale contribuiscono per circa il 12% all’aumento complessivo. Negli ultimi sei mesi, l’uso di Azure OpenAI è più che raddoppiato, guidato da una maggiore adozione sia da parte di aziende native digitali che di quelle che spostano le loro applicazioni dalle fasi di test ad ambienti di produzione su larga scala. Microsoft ora lavora all’introduzione di modelli specifici del settore, per esempio quelli di imaging multimodale per l’healthcare ed ha annunciato nuovi investimenti in infrastrutture cloud e intelligenza artificiale in Brasile, Italia, Messico e Svezia per espandere la capacità in linea con le previsioni della domanda a lungo termine. Un punto sottolineato anche dagli analisti di Canalys.
Yi Zhang: “Man mano che i modelli fondamentali di intelligenza artificiale maturano, i fornitori di cloud si concentrano sullo sfruttamento delle loro capacità avanzate per potenziare una gamma più ampia di prodotti e servizi di base. Integrando questi modelli evoluti nelle loro offerte esistenti, mirano a migliorare la funzionalità, migliorare le prestazioni e incrementare il coinvolgimento degli utenti sulle loro piattaforme, sbloccando così nuovi flussi di entrate”.
E’ stabile, per market share, anche Google Cloud, con una quota del 10%, con una crescita anno su anno però del 36%, che mostra un’evidente accelerazione sia rispetto al trimestre precedente sia anno su anno. In particolare la piattaforma di intelligenza artificiale aziendale, Vertex, ha visto le chiamate Api di Gemini crescere di 14 volte negli ultimi sue mesi, segno di una crescente adozione da parte degli utenti, e l’azienda è ancora in fase di studio nell’applicazione degli strumenti di intelligenza artificiale in diversi scenari e casi d’uso. L’introduzione di GenAI Partner Companion è un tratto di questi sforzi: si tratta di uno strumento di consulenza basato sull’AI progettato per offrire ai partner di servizi un accesso personalizzato alle risorse di formazione, migliorando l’apprendimento e supportando l’esecuzione di progetti di successo. L’azienda ha annunciato inoltre 7 miliardi di dollari di investimenti a supporto dei workload AI pianificati per i data center, di cui quasi 6 miliardi però già assegnati negli Stati Uniti.
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