L’accesso rapido e sicuro ai dati sanitari rappresenta una delle principali sfide del settore healthcare, sia per i pazienti che per i professionisti. Attualmente, mentre i referti emessi in regime di Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) vengono automaticamente trasferiti al medico di famiglia tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), quelli maturati da esami e prestazioni effettuati direttamente dai pazienti presso le strutture private necessitano di una condivisione manuale da parte del paziente stesso.

Il contesto e il bisogno

Un sistema frammentato complica il lavoro dei medici, rallenta la diagnosi e prolunga i tempi di cura, aumentando il rischio di errori clinici e di duplicazioni di esami diagnostici. In Lombardia, questa problematica è particolarmente sentita, data l’alta concentrazione di prestazioni sanitarie erogate in regime privato. Nel contesto della crescente digitalizzazione della sanità e della necessità di interoperabilità, il progetto sviluppato da Santagostino con Elty segna un passo decisivo per superare queste inefficienze, migliorando la continuità assistenziale e semplificando la gestione dei referti medici. Entriamo nei dettagli.

Santagostino è una rete di poliambulatori specialistici, fondata nel 2009; attento all’innovazione tecnologica, il gruppo mira a migliorare la patient experience attraverso soluzioni digitali avanzate. L’assenza di interoperabilità dei dati sanitari tra la rete Santagostino e i medici di base rappresenta quindi una sfida significativa, perché ostacola la condivisione tempestiva delle informazioni cliniche essenziali. Questo limite si traduce in un dispendio di tempo per i pazienti, obbligati a consegnare i propri referti manualmente, e per i medici, che spesso lavoravano con dati incompleti. Per questo Santagostino individua in Elty il partner ideale per sviluppare una soluzione digitale in grado di connettere automaticamente i referti privati con il gestionale del medico di famiglia.

Il metodo e la scelta

Elty è una healthtech scale-up italiana, parte del Gruppo Unipol, che sviluppa soluzioni digitali per la sanità con un focus sulla semplificazione dei processi e sull’accessibilità ai servizi medici. La piattaforma Elty offre strumenti innovativi per la gestione digitale degli studi medici e delle cliniche, oltre a servizi di telemedicina, supporto psicologico e welfare aziendale. Nella scelta della soluzione per la condivisione dei referti, Santagostino decide quindi di privilegiare un sistema che garantisca l’automazione del processo, eliminando la necessità di condivisione manuale da parte del paziente. Inoltre, ritiene fondamentale che la piattaforma si integri perfettamente con i gestionali medici, permettendo una connessione diretta con il gestionale Elty DaVinci utilizzato dai medici di famiglia.
La sicurezza dei dati è evidentemente un altro aspetto imprescindibile: la soluzione deve quindi essere conforme alle normative sulla privacy e garantire la protezione dei dati sensibili. Infine, la scalabilità e l’usabilità sono individuati come requisiti essenziali per assicurare che il sistema possa essere facilmente esteso ad altre strutture sanitarie e risulti intuitivo per gli utenti. La piattaforma Elty DaVinci si rivela in questo senso la scelta ottimale, permettendo una sincronizzazione immediata tra i referti dei poliambulatori Santagostino e la cartella clinica del medico di base.

Come funziona il progetto

Il progetto si basa su un’integrazione fluida e sicura tra il sistema gestionale di Santagostino e il gestionale Elty DaVinci dei medici di base. Il funzionamento è semplice e intuitivo. Durante la prenotazione di una prestazione sanitaria presso Santagostino, il paziente ha la possibilità di fornire il consenso alla condivisione dei referti con il proprio medico di famiglia. Dopo la prestazione, il referto viene prodotto e caricato nel sistema digitale di Santagostino.

Andrea Porcu Santagostino
Andrea Porcu, direttore generale, Santagostino

Se il medico utilizza Elty DaVinci, il referto viene trasmesso automaticamente nella sezione Referti della cartella clinica del paziente. Il medico di famiglia può quindi consultare il referto senza necessità di richiederlo al paziente, migliorando la tempestività delle decisioni cliniche. Questa integrazione elimina la necessità di invio manuale tramite email, telefono o consegna cartacea, semplificando il lavoro dei medici e riducendo il rischio di perdita di informazioni. “Santagostino ed Elty – spiega Andrea Porcu, direttore generale, Santagostino – aprono così un importante capitolo nella gestione sanitaria, dove la tecnologia diventa il motore di una relazione più diretta e trasparente tra paziente e medico. Questa integrazione non solo semplifica il lavoro dei professionisti sanitari, ma soprattutto mette il paziente al centro, offrendo un’esperienza sanitaria più fluida, sicura e innovativa”.

I vantaggi

L’adozione di questa soluzione innovativa porta numerosi benefici, sia per i pazienti che per i professionisti sanitari. Per i pazienti, la gestione dei referti diventa più semplice e centralizzata, consentendo loro di accedere alle informazioni con la stessa facilità dei referti Ssn. Inoltre, questa innovazione migliora la continuità assistenziale, garantendo un percorso di cura più fluido e senza interruzioni. Il paziente mantiene il pieno controllo sui propri dati, decidendo quali referti condividere e potendo modificare o revocare i consensi in qualsiasi momento. Il tutto avviene nel rispetto delle normative sulla privacy e attraverso protocolli di sicurezza avanzati.

Anche i medici traggono notevoli vantaggi, poiché hanno accesso immediato ai dati clinici, il che consente diagnosi più accurate e tempestive. La riduzione del carico amministrativo è un altro aspetto fondamentale, eliminando la necessità di gestire referti cartacei o richieste manuali. Inoltre, l’integrazione migliora la continuità assistenziale, permettendo ai medici di seguire i pazienti in modo più efficace e riducendo il rischio di errori.

Dal punto di vista del sistema sanitario, l’efficienza operativa risulta notevolmente aumentata, con una riduzione dei tempi di trasmissione e degli errori nella gestione dei dati sanitari. La scalabilità del modello rende questa soluzione facilmente replicabile in altre realtà sanitarie, favorendo una digitalizzazione più ampia. Infine, il progetto rappresenta un esempio concreto di interoperabilità e innovazione, contribuendo a creare un ecosistema sanitario digitale più integrato e connesso.

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