Digital Health Summit 2022 – A gennaio 2022 si è proceduto con la registrazione del decreto ministeriale con cui vengono ripartiti i primi fondi del Pnrr destinati alla sanità – pari a 8 miliardi di euro – tra le regioni: oltre il 60% è destinato ad attività di costruzione e messa in sicurezza di ospedali e nuove strutture preposte al rafforzamento dell’assistenza territoriale, mentre la restante parte è categorizzabile nella voce “digitalizzazione”, che include:

  • oltre 2,6 miliardi di euro per l’ammodernamento tecnologico e digitale ospedaliero (sostituzione di 3.100 grandi apparecchiature sanitarie);
  • 204,5 milioni di euro per rafforzare l’assistenza domiciliare e la telemedicina attraverso interventi per la casa come primo luogo di cura;
  • 110 milioni di euro imputabili ad “altri investimenti” e relativi a fondi per l’infrastruttura tecnologica, l’analisi dati, la vigilanza sui livelli essenziali di assistenza e lo sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario.
Figura 1 - Le risorse destinate alla Sanità dal PNRR - Fonte: elaborazioni NetConsulting cube su PNRR, aggiornamento 2022
Le risorse destinate alla sanità dal Pnrr (fonte: elaborazioni NetConsulting cube su Pnrr, aggiornamento 2022)

L’analisi approfondita, realizzata sui Cis firmati tra regioni e ministero della Salute, permette di fare delle considerazioni interessanti relativamente alla quota dei fondi che ogni regione destina al digitale.

Guardando alla Componente 1 della Missione 6, l’elaborazione aggregata mostra come il valore destinato al digitale rappresenti il 3% dei fondi complessivi previsti per il rafforzamento delle reti di prossimità.
In particolare, dai dettagli dei Cis emerge che tale quota includa l’interconnessione Cot e device, si tratta spesso di voci correlate alla copertura Wifi e agli acquisti per le postazioni di lavoro nelle nuove strutture preposte all’assistenza territoriale con sfumature diverse tra le regioni, tra cui alcune includono in questa voce attività in area Crm a supporto del Cup e in ottica evoluzione verso il Prm.
Il restante 97% va all’edilizia, ovvero costruzione, rafforzamento e rinnovo architettonico di case di comunità, ospedali di comunità e Cot.
Nella Componente 2 della Missione 6, l’80% del valore aggregato è destinato al digitale, e riguarda per il 43% la digitalizzazione dei dipartimenti di emergenza e accettazione di 1 e 2 livello, per il 36% la sostituzione delle apparecchiature medicali all’interno degli ospedali e per l’1% le infrastrutture tecnologiche (includendo l’infrastruttura tecnologica del ministero della Salute e per l’analisi dei dati, il modello predittivo per la vigilanza Lea e la reingegnerizzazione Nsis a livello locale). Anche relativamente alla seconda componente, una quota consistente è destinata a lavori edili necessari per la ristrutturazione o messa in sicurezza degli ospedali (interventi antisismici), ma anche alla formazione del personale (competenze anche manageriali oltre che professionali e digitali, 20%).

L’analisi dettagliata per regione fa emergere come mediamente le regioni del sud ricevano più fondi dal piano rispetto alle regioni del nord. Ma che le regioni settentrionali destinino maggiori fondi al digitale. Infatti, al Sud è maggiore la sensibilità e l’esigenza di lavori per la messa in sicurezza degli ospedali per renderli antisismici o comunque sicuri e sostenibili.

Figura 2 - Quota dell’investimento in digitale per componente e vista per Regione - Fonte: NetConsulting cube su CIS, 2022
Quota dell’investimento in digitale per componente e vista per regione (fonte: NetConsulting cube su Cis, 2022)

Il comparto si appresta a vivere un periodo di inedita progettualità che si concentra, soprattutto, su fascicolo sanitario elettronico, telemedicina e cloud computing, e in questo scenario la cybersecurity assumerà un’importanza cruciale. Andando in ordine:

  • Implementazione del nuovo fascicolo sanitario elettronico in tutte le regioni in qualità di sistema nazionale di aggregazione dei dati di tutte le interazioni medico-paziente, e che soprattutto vada verso la concezione di ecosistema di dati e servizi sanitari per cittadini, operatori sanitari ed enti pubblici e di ricerca. La situazione di partenza mostra elevata eterogeneità tra le regioni, ma anche disomogeneità nell’offerta di contenuti, a livello informatico e di processo. Per omogeneizzare e porre le basi del Fse 2.0 sono state pubblicate le linee guida con le indicazioni tecniche in relazione ai servizi, ai contenuti, all’architettura e alla governance. Nel Pnrr sono destinati complessivamente 1,3 milioni di euro al Fse, per la creazione dell’infrastruttura sul territorio nazionale;
  • Costruzione di una rete di telemedicina che partendo da una piattaforma nazionale dovrebbe penetrare in tutti i territori e costituire lo struttura d’appoggio di una nuova medicina di base e di comunità. A questo specifico ambito, il Pnrr destina 1 miliardo di euro, utili per l’organizzazione dei servizi assistenziali sul territorio nell’ambito del distretto, con diversi livelli di governance per l’erogazione del servizi: case e ospedali di comunità, centrali operative territoriali, casa come primo luogo di cura, in uno scenario in cui la telemedicina diviene leva abilitatrice della continuità assistenziale;
  • Passaggio al cloud computing in maniera diffusa, superando la miriade di Ced di aziende sanitarie e ospedaliere (secondo le rilevazioni Agid ci sono in media due data center per ogni ente) ostacolo alla diffusione dell’e-health a livello nazionale.

In questo scenario di intensa attività, si inseriscono le gare Consip pubblicate e in corso di aggiudicazione in materia di sanità digitale, grandi apparecchiature elettromedicali e cybersecurity, che presuppongono la messa a terra di tante progettualità in tempi ristretti, con non poche perplessità circa la capacità di delivery e execution sia sul fronte della domanda che dell’offerta.

Figura 3 - Le sfide digitali in sanità indirizzate dal PNRR - Fonte: NetConsulting cube, 2022
Le sfide digitali in sanità indirizzate dal Pnrr (fonte: NetConsulting cube, 2022)

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