L’evoluzione del ruolo del commercialista segna una nuova fase nella relazione tra professionisti e imprese italiane. La crescente digitalizzazione e l’ingresso dell’intelligenza artificiale nei processi gestionali e contabili stanno trasformando la natura della consulenza, che si sposta sempre più da un piano operativo a uno strategico. È questa la fotografia scattata dallo studio condotto da Kantar per TeamSystem che ha coinvolto un campione rappresentativo di studi e piccole e medie imprese distribuite su tutto il territorio nazionale. La rilevazione è condotta sul territorio italiano attraverso un campione di 100 casi rappresentativi, con metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interviewing). L’indagine si è svolta a settembre raccogliendo opinioni e aspettative delle imprese in merito al ruolo e ai servizi dei propri commercialisti.

Secondo la ricerca, due Pmi su tre – il 66% del totale – si aspettano dal proprio commercialista un ruolo consulenziale evoluto, capace di affiancare l’imprenditore non solo nella gestione degli adempimenti ma nella definizione delle scelte di crescita, innovazione e investimento. Il dato, di per sé, segna un cambio di paradigma che riguarda l’intero ecosistema dei servizi professionali, chiamato oggi a interpretare la trasformazione digitale come leva di competitività per i clienti.

La principale evidenza della ricerca, presentata nel corso della tappa bolognese della TeamSystem Be Leader Conference – evento che ogni anno riunisce i professionisti del settore per confrontarsi sui modelli organizzativi e sulle tecnologie abilitanti la crescita – è così riletta da Giuseppe Busacca, general manager BU Professional Solutions del Gruppo TeamSystem“Le imprese chiedono ai propri commercialisti e consulenti del lavoro di essere veri e propri partner di crescita. L’intelligenza artificiale e, più in generale, gli strumenti digitali abilitano questa trasformazione, rendendo il rapporto più collaborativo e favorendo la nascita di nuovi servizi consulenziali basati sui dati”. Alla base del rapporto tra professionista e impresa resta quindi una solida relazione di fiducia.

Giuseppe Busacca
Giuseppe Busacca, general manager BU Professional Solutions del Gruppo TeamSystem

Lo conferma il dato secondo cui quasi otto imprese su dieci, pari al 78% del campione, non hanno cambiato consulente negli ultimi cinque anni. Una stabilità che testimonia la centralità del commercialista come figura di riferimento continuativo nel tempo. Anche la soddisfazione si mantiene su livelli elevati: il 69% degli intervistati si dichiara molto soddisfatto del proprio consulente, soprattutto per la sua affidabilità, precisione e capacità di ascolto. Tuttavia, il contesto competitivo spinge le aziende a chiedere qualcosa in più: la possibilità di ricevere un supporto proattivo, in grado di anticipare bisogni e interpretare i segnali del mercato. Con l’aumento della complessità normativa e la crescente pressione per l’innovazione, il commercialista è chiamato a integrare la propria competenza tecnica con capacità analitiche e una visione più ampia, che includa anche aspetti finanziari, gestionali e organizzativi. In altre parole, a diventare un consulente in grado di orientare le decisioni strategiche dell’impresa.

Il digitale come leva di prossimità e collaborazione

Un altro segnale di cambiamento rilevante riguarda la modalità di relazione tra impresa e studio professionale. Oltre due terzi delle Pmi (68%) continuano a incontrare il proprio consulente di persona, ma cresce la quota di quelle che integrano i contatti fisici con strumenti digitali condivisi. L’utilizzo di piattaforme gestionali, portali documentali e canali di messaggistica consente infatti di ampliare la collaborazione quotidiana, accelerare i flussi di lavoro e garantire scambi in tempo reale.

La tecnologia, sottolinea la ricerca, non sostituisce la relazione umana ma la arricchisce, rendendola più efficiente e capace di rispondere alle esigenze di tempestività e trasparenza che caratterizzano il mercato attuale. Grazie al digitale, il commercialista può monitorare costantemente l’andamento dell’attività del cliente, offrendo analisi predittive e suggerendo interventi mirati per ottimizzare la gestione finanziaria e organizzativa. Il valore aggiunto nasce dalla capacità di interpretare i dati, non semplicemente di elaborarli.

AI per nuovi servizi consulenziali

L’evoluzione tecnologica in corso, spinta dall’adozione di soluzioni cloud e dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle piattaforme di gestione, apre ai professionisti la possibilità di proporre nuovi modelli di servizio. TeamSystem sottolinea come, grazie all’AI, i commercialisti possano oggi automatizzare attività a basso valore aggiunto – dalla classificazione dei documenti alla generazione di report – per concentrare il proprio tempo su attività analitiche e consulenziali.
L’intelligenza artificiale consente inoltre di implementare modelli predittivi che aiutano a individuare tendenze e criticità, ad esempio anticipando problemi di liquidità o suggerendo strategie di ottimizzazione dei costi. In questa direzione si muovono molte delle piattaforme sviluppate da TeamSystem, che integrano dati contabili e gestionali in dashboard evolute capaci di restituire una visione d’insieme dell’impresa.
L’obiettivo è quello di abilitare una consulenza sempre più basata sull’evidenza e sulla capacità di trasformare le informazioni in decisioni operative. Secondo Busacca, la sfida principale non è più tanto quella tecnologica quanto culturale: “L’evoluzione del ruolo del professionista passa dalla capacità di interpretare i dati per creare valore. Il digitale rappresenta una condizione abilitante, ma è la mentalità consulenziale a fare la differenza. Il commercialista del futuro dovrà saper leggere i segnali del mercato e tradurli in strategie concrete per i propri clienti”. Anche perché le imprese, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole, avvertono l’esigenza di un interlocutore unico capace di gestire una molteplicità di temi: dalla fiscalità all’accesso al credito, dal controllo di gestione alla pianificazione finanziaria. La consulenza si trasforma così in un servizio continuo, basato su dati costantemente aggiornati e su modelli di collaborazione che uniscono la prossimità del rapporto personale alla potenza delle tecnologie cloud e AI.

Ecosistemi digitali e nuovi modelli di relazione

L’indagine mostra infine come la digitalizzazione favorisca l’emergere di un nuovo modello di ecosistema, in cui studi professionali e imprese condividono piattaforme, processi e strumenti per la gestione quotidiana del business.
Per TeamSystem, questa evoluzione rappresenta il cuore della propria mission: abilitare la collaborazione tra attori economici attraverso un’offerta integrata di tecnologie basate su AI, SaaS e cloud, in grado di semplificare la gestione e migliorare la competitività delle aziende italiane. La fotografia tracciata dalla ricerca Kantar per TeamSystem restituisce quindi un’immagine dinamica del settore: un contesto in cui il digitale e l’intelligenza artificiale non riducono la centralità del professionista, ma ne amplificano il valore, permettendogli di assumere un ruolo più strategico e consulenziale.
Il commercialista del futuro non sarà solo custode di bilanci e adempimenti, ma interprete dei dati e architetto delle decisioni, figura chiave nella costruzione della competitività delle Pmi.

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