Di anno in anno, AWS Summit conferma con i numeri l’interesse vivo di aziende, sviluppatori, partner (ma anche studenti) per il cloud toutcourt, e soprattutto l’attenzione ai temi della trasformazione digitale.
Così la quarta edizione di AWS Summit 2019 a Milano supera i 4.000 partecipanti (erano circa 2.800 solo l’anno scorso), propone 40 sessioni tecniche e vede la presenza di 49 partner. Sette le tracce tematiche: intelligenza artificiale/machine learning, architetture cloud, database e data analytics, modernizzazione delle applicazioni, soluzioni Saas in Aws, trasformazione digitale, partner theater. Non cambia invece la formula.

Amazon sfrutta questa edizione italiana per mettere in primo piano soluzioni, casi d’uso, ed esperienze sul campo, portando sul palco sostanzialmente tutto il portafoglio di prodotti e servizi offerti; in parte rinuncia ad offrire una visione strategica di scenario, ma in compenso documenta casi specifici di implementazione reale, interessanti. Gli obiettivi del Summit restano quindi chiari.

Li dichiara Luca Giuratrabocchetta, country manager di AWS Italia: “L’obiettivo primo del Summit e dell’attività di Aws è generare valore, conoscere e approfondire le soluzioni, con i partner, con tutto l’ecosistema che si è sviluppato grazie al cloud, e soprattutto imparare dalle storie dei clienti“. 

L’ecosistema cloud in crescita è alla base anche dei risultati positivi di Aws. Nell’ultimo anno Amazon Web Services ha registrato una crescita del fatturato del 45% rispetto al trimestre dell’anno scorso, per un fatturato complessivo di 29,7 miliardi di dollari. Le aziende stanno utilizzando il cloud e nessuno più mette in dubbio che sia necessario farlo.

Aws Summit 2019 - Il computing flessibile on demand
Aws Summit 2019 – Il computing flessibile on demand

Giuratrabocchetta: “Anche l’Italia abbraccia il cloud, e lo hanno fatto aziende di qualsiasi settore. Manifatturiero (Lamborghini), media (Condé Nast, Italiaonline), settore pubblico (Regione Sardegna), retail (Euronics) e tantissime startup. Per il manifatturiero Amazon ha stretto una partnership strategica con Sap, già nel 2008, proponendo una serie di soluzioni per migrare, modernizzare ed evolvere le proposte di piattaforma Sap in cloud. 

Passi italiani

In Italia Aws ha accelerato il ritmo degli investimenti. E’ in arrivo la Region italiana, importante impegno, risultato di richieste e feedback dei clienti, per un Paese comunque tra le prime otto economie al mondo. Il percorso è significativo: nel 2012, Aws ha lanciato un’infrastruttura Point of Presence (PoP) a Milano, che attualmente fornisce i servizi Amazon CloudFront, Amazon Route 53, Aws Shield e Aws Waf al Paese. Successivamente, nel 2017, è stata lanciata una seconda sede PoP a Palermo.

Aws ha anche acquisito Nice Software con sede ad Asti, fornitore di software e servizi per l’high-performance computing (Hpc). E continua inoltre ad investire in un team di account manager, solution architect, business developer, partner manager, consulenti di servizi professionali, technology evangelist e sviluppatori di comunità di start-up negli uffici di Milano e Roma, per aiutare i clienti di tutte le dimensioni ad effettuare il passaggio in cloud.

Aws Summit 2019 – Gli investimenti in Italia

Amazon ha poi ideato Aws Innovate Now, per le Pmi, per permettere di competere al meglio, certo con l’aiuto di Isv e software house che negli ultimi anni hanno lavorato proprio con queste aziende. Aws vuole facilitare ora la possibilità per le Pmi di attivare le soluzioni adeguate e specifiche e mettersi in contatto con gli Isv.

Si tratta di una proposta con un mercato potenziale di 3 milioni di imprese che danno da lavorare a circa 10 milioni di persone. Si tratta soprattutto di una sfida basata anche e soprattutto sulle competenze, Assolombarda esplicita a questo proposito gli sforzi per portare un IT manager in ogni azienda per la digital transformation.

Progetti messi a terra

Tempo di mettere la tecnologia a terra, nei progetti. Lo fa Marco Argenti, vice president technology di Aws, che esordisce: “Bisogna avere gli strumenti giusti per fare il giusto lavoro sia che si migrino le applicazioni on premise in cloud, sia che si voglia scrivere nuove applicazioni con i propri sviluppatori o con il partner. Oggi accettare compromessi significa perdere di competitività”.

“le barriere di ingresso in cloud sono bassissime oggi. si trovano soluzioni enterprise accessibili a tutti”, Argenti

165 sono oggi i servizi disponibili su Aws: infrastrutturali, di calcolo, storage, per i database relazionali e non relazionali, l’analisi dei dati, servizi mobile, servizi multimediali, machine learning, assistenza, marketplace, IoT. Non si tratta solo di un numero, ma di una serie di funzionalità tutte accessibili anche ai più piccoli.

Argenti si sofferma nell’analisi delle quattro aree principali: calcolo, DB, storage e sicurezza. Nel primo ambito si rilevano qualità e varietà delle istanze disponibili (memoria, chip specifici, la piattaforma Arm, istanze con Gpu elastiche), un marketplace con offerta spot on demand e networking fino a 100 Gbit al secondo, con un set di tool di gestione completo.

Aws Summit 2019 – La sicurezza

Per quanto riguarda architetture a container, Aws propone tre tipi di containerizzazione già adottati dalle aziende per sposare esigenze diverse tra cui quella di non doversi occupare dell’orchestrazione delle istanze. E sempre per la parte di computing, Amazon dispone della proposta serverless, identificata con Lambda, al centro della quale c’è il massimo dell’astrazione dall’infrastruttura sottostante con una profondità di funzioni integrate e oltre 40 servizi.

Aws e la sicurezza dei dati

Argenti non lesina il confronto con i competitor: “Per quanto riguarda il DB l’approccio di Aws è l’antitesi di una proposta one size fits all. Aws dispone di DB relazionali e non, con 14 tipologie diverse e distacca di molto l’immediato inseguitore”.

Aws ha sviluppato gli strumenti di ‘dialogo’ tra DB e offre inoltre servizi di storage a blocchi come a oggetti, con diverse opzioni di volumi adattabili ai carichi, snapshot flessibili, scelta di tipologie di volumi e possibilità di modificarle in tempi reale, una vera differenza mentre si creano le applicazioni.

Argenti: “Al centro resta la preoccupazione per la sicurezza. A partire dalla crittografia dei dati su 116 servizi; il servizio Kms (gestione delle chiavi crittografiche) è integrato su 46 servizi. Un tema ritorna: se il business dipende dalla tecnologia non ci possono essere compromessi. Perché oggi i Cio non possono chiedersi se di debba migrare in cloud ma quanto velocemente e bene lo si possa fare”. Amazon è partita quando non c’era il cloud, ma soprattutto ha generato il cloud per esigenze di business a partire dalla propria esperienza.

Come si migra

Sposare il cloud significa imparare a migrare: dati, applicazioni, piattaforme. Amazon propone diversi approcci, da Direct Connect a Kinesis per lo streaming, con analisi in tempo reale dei dati durante il processo di migrazione (utile anche per fare detection), è possibile anche sfruttare sistemi da 100 Pb per trasferire i dati da un datacenter on premise a una sorta di container e poi portarli su Aws.

Se si parla di applicazioni, Aws offre gli stessi ambienti on premise anche in cloud, con una flessibilità facilmente qualificabile nel confronto delle istanze di Windows su cloud Aws, che sono più del doppio rispetto a quelle su cloud Microsoft (solo Salesforce ha 10mila istanze Windows su Aws). L’azienda per migrare le applicazioni on premise in cloud mette a disposizione, programmi, framework e persone.

Se l’applicazione è ibrida, la posizione di Aws contempla questa possibilità e ne riconosce la validità per diversi motivi. Per Aws la cloud ibrida è però un’estensione della proprio cloud on premise, o un’estensione dell’on premise del cliente in cloud per fare in modo che gli ambienti operativi possano convivere in modo armonioso, senza barriere.

Quattro i pilastri per la gestione delle architetture ibride: integrazione dati (a livello di rete), quindi ambienti operativi (VMware e SnowBall Edge), risorse come Aws Outpost rack che possiamo definire quasi una mini regione, che ci si può tenere on premise, gestire da consolle, ma fisicamente controllabile come region locale. Utilissima per i carichi di lavoro che devono avere bassissima latenza, o per applicazioni che devono comunicare con DB on premise.

Centro Medico Santagostino in cloud

Il Cio del Centro Medico Santagostino, Riccardo Altura (a breve su Inno3 la case history) racconta, sulla scorta dell’esperienza completa, queste possibilità. Una sfida iniziata nel 2014, con il cambio del gestionale e la scelta del cloud Aws, fino alla possibilità per i pazienti di prenotare visite e ricevere referti online, in un’area riservata.

Nel 2015 il Centro ha iniziato ad usare Sap Hana su Aws, nel 2016 è stata completata la migrazione dei sistemi sanitari su Aws, il 2017 è stato dedicato alla governance con inserimento di 5 tool per il controllo della parte IT fisica e in cloud e sono stati ridotti del 12% i costi tecnologici per ogni singola visita medica. Il 2018 è stato invece dedicato alla compliance con il Gdpr.

Benefici concreti: nella sfera IT, il Centro ha trovato le soluzioni che cercava nel cloud, in modo veloce con una stabilità a tre cifre, completa. Il fatturato – nel 2014 era di 8 milioni arrivati nel 2018 a 31 milioni di euro – fotografa una crescita verticale in volumi ma anche orizzontale in servizi offerti (vendita di occhiali e protesi). Nel 2019 sono previsti i rilasci di tool istituzionali per pazienti e medici, e l’introduzione delle funzioni Alexa (per le prenotazioni). 

Architettura a microservizi, i vantaggi

Tra i temi Aws Summit 2019 anche i problemi di sviluppo applicativo e di deployment che si legano oggi a tre fattori: la stratificazione del codice, la complessità legata al rallentamento dei tempi di sperimentazione con le applicazioni monolitiche e la loro scalabilità.

L’architettura a microservizi (e l’utilizzo di Api) invece scompone l’applicazione in componenti indipendenti risolvendo parte di questi problemi in modo ottimale, con ogni funzione che può scalare in modo autonomo. 

Si innesta in questo ambito l’esperienza di Avio Aero che opera da 111 anni ed è specializzata nella produzione di componenti aeronautici anche attraverso la stampa 3D e che racconteremo in un appuntamento dedicato su Inno3, ma che evidenzia subito la possibilità di abbracciare, per evolvere, piattaforme differenti.

L’esperienza di Avio Aero

Avio Aero ha utilizzato Aws spostando applicazioni on premise in cloud: applicazioni per il tracciamento del lavoro in fabbrica e di firma digitale. L’approccio: pensare all’applicazione per quello che deve fare e per la scalabilità non a partire dall’architettura.

Aws Summit 2019 - Applicazioni e Microservizi
Aws Summit 2019 – Applicazioni e Microservizi

I problemi di integrazione con l’Erp on premise sono stati risolti con l’introduzione di Lambda e la scrittura di un’applicazione del tutto serverless. Un ostacolo restava ancora: la carta, che comunque mantiene una praticità non indifferente. Avio Aero ha voluto portare la stessa esperienza d’uso della carta ed ha coniugato esperienza tattile e digitale per un approccio ibrido.

La gestione flessibile dei dati

L’approccio di Amazon in ambito DB sposa una prospettiva di apertura, considerata l’esperienza e la presenza sul mercato dei competitor (Oracle e Microsoft su tutti) di cui Argenti critica l’approccio al cliente con licenze cogenti e listini variabili.

Aws propone Amazon Aurora come DB relazionale compatibile MySql e realizzato per il cloud, che combina le prestazioni di un DB commerciale con la convenienza di un DB open source, secondo Argenti. Il punto di forza della proposta è collegato alla velocità e alla flessibilità nel ridimensionamento delle istanze.

AWS Summit 2019 - La proposta DB
AWS Summit 2019 – La proposta DB

La proposta comprende database non strutturati o semistrutturati, verticali per la gestione dei documenti (come MongoDB), con latenze di microsecondi fornito come servizio gestito, oppure DB specializzati per immagazzinare dati in sequenze temporali (Timestream), e ancora per le applicazioni di ledger (immodificabilità dei dati).

Oltre il singolo dettaglio, l’impressione nell’analisi della proposta Aws è di aver studiato effettivamente soluzioni per rispondere a bisogni espressi sul campo. Un approccio che torna nella presentazione di Argenti nello snocciolare le soluzioni anche in ambito analytics – in cui oggettivamente Amazon soffre concorrenze importanti – Cloud Data Lake e machine learning, piatto forte anche nell’edizione Aws Summit 2018.

Machine learning nell’edge

Anche in questo caso l’approccio di Aws è verso la semplificazione. L’azienda vuole rendere queste tecnologie disponibili a tutti, anche a coloro che non hanno conoscenze specifiche nell’ambito del machine learning (ML).

ML quindi interpretabile su tre livelli: il framework (TensorFlow, ma anche MxNet) per chi vuole lavorare proprio sulle basi nel modo più avanzato, quindi i servizi intermedi di machine learning per gli sviluppatori (un esempio è SageMaker), fino ai servizi basati sul machine learning, ma utilizzabili a livello applicativo, come quelli di riconoscimento vocale e traduzione.

Aws evidenzia come la maggior parte dei costi in ambito ML sia attribuibile all’inferenza (per esempio quando si interagisce con Alexa) e per poterne diminuire i costi Aws propone Elastic Inference e presto sarà disponibile un chip dedicato (Inferentia) che permette di avere prestazioni ottimizzate con un risparmio di costi dichiarato fino al 70 percento.

Aws Summit 2019 – La data milanese ha visto la partecipazione di oltre 4000 persone

In cima allo stack per quanto riguarda ML, i servizi AI disponibili con le applicazioni sono i servizi di computer vision, conversione audio e traduzioni. Il passo in avanti però si lega ad IoT e rappresenta in un certo senso la “prossima” frontiera. Aws parla quindi di machine learning at the edge.

I 75 miliardi di dispositivi connessi a Internet da qui al 2025 genereranno dati in parte già consumati e processati sul dispositivo, poi in rete per il training del modello, e quindi il rientro sul dispositivo perché la volta successiva funzioni in modo migliore.

 

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