Nella cornice di Villa Erba sul lago di Como, Huawei chiama a raccolta clienti, partner ed esperti per un momento di confronto sui temi legati alla trasformazione digitale: cloud, mobile, IoT, big data, AI, Industry 4.0 e, a corollario, elemento abilitante, le reti di telecomunicazioni 5G, mentre si lavora già a quelle di prossima generazione.

Thomas Miao, Ceo di Huawei Italia
Thomas Miao, Ceo di Huawei Italia

Thomas Miao, Ceo Huawei Technologies Italia, così apre il pomeriggio di lavoro: “Il tema della trasformazione digitale ha bisogno di tecnologie, e di idee soprattutto. Pensare alle prime, a fornire gli strumenti, è il compito di Huawei. Azienda, clienti, partner devono “ascoltarsi” per mettere a terra i progetti”

Huawei nel 2018 ha maturato 105,2 miliardi di dollari di fatturato, di cui 1,7 miliardi nel nostro Paese, dove è presente da 15 anni, con circa 800 dipendenti e due sedi (Milano e Roma). Nello specifico Enterprise Business Group ha superato i 10 miliardi di dollari di fatturato globale complessivo nel 2018 (+23,8% sul 2017).

La proposta Huawei abbraccia oggi l’idea di un mondo digitale negli ambiti manufacturing, energy, come in quelli del digital banking, e dei settori smart transportation e smart city.

Prosegue Miao: “lo facciamo lavorando allo sviluppo di tutti gli “abilitatori digitali”, con una proposta che parte da applicazioni e device, ma attraversa l’area del networking, quella di piattaforma e il cloud”. Un percorso reso possibile dai massicci investimenti.

Tra il 2009 e il 2017 l’azienda ha investito oltre 70 miliardi di dollari in R&D; 14,8 miliardi sono stati spesi solo nel 2018. Si tratta di un investimento medio a doppia cifra di poco superiore al 10%, ma che nel 2018 ha sfiorato il 15%. 

Thomas Miao, Ceo Huawei Technologies Italia e l’impegno dell’azienda in Italia

Trasformazione digitale nel mondo fisico

Nei prossimi 5/10 anni la collaborazione tra le parti rappresenterà un fattore determinante per lo sviluppo dei progetti digitali che si misureranno concretamente sui benefici apportati al territorio. Miao: “Non ci può essere trasformazione digitale, senza trasformazione anche del mondo fisico, per la quale serve l’impegno concertato di tutti”.

Una prova è l’esperienza in ambito smart city sviluppatasi in collaborazione tra Huawei, la Regione Sardegna e CRS4 (Centro Ricerche e Sviluppo Studi Superiori Sardegna, fondato nel 1990 da Carlo Rubbia) nella città di Cagliari, con lo sviluppo di un Intelligent Operation Center 2.0 a partire dalla ricerca sulle tecnologie digitali abilitanti.

Il Centro ha l’ambizione di rappresentare un fronte pioneristico nell’ambito delle ricerche e delle applicazioni che riguardano i progetti smart city, con la realizzazione di una piattaforma cloud regionale in grado di erogare servizi smart as a service (quindi SSasS) alle pubbliche amministrazioni locali che li richiedono.

In particolare CRS4 si pone tra i prossimi obiettivi di rappresentare la piattaforma abilitante di nuovi test per i servizi smart city, e la loro evoluzione sfruttando le nuove tecnologie (tra cui anche blockchain), la sperimentazione della rete 5G a Cagliari, ma non solo (già in atto), e l’utilizzo delle infrastrutture Jic (Joint Innovation Center) per nuovi progetti verticali. 

La collaborazione con la ricerca, oltre il 5G

Il tema della collaborazione è vitale per Huawei anche allacciato al mondo dell’università e della ricerca, indispensabile per lo sviluppo dei progetti. Ne parla Maurizio Pagani, Team leader, Huawei HiSilicon Team che lo lega allo sviluppo della tecnologia 5G e alle sperimentazioni radio per lo sfruttamento delle onde millimetriche a cortissima lunghezza d’onda, che consentono un’estensione dello spettro, pur introducendo nuove problematiche.

Per la valorizzazione completa del 5G si dovrà utilizzare a una combinazione di frequenze. Quelle più basse (sotto 1 GHz), già utilizzate nei sistemi di generazione precedente, serviranno ad offrire ampia copertura (legate allo sviluppo dell’ecosistema IoT), le medie frequenze rappresenteranno il miglior compromesso tra la capacità di apertura e trasmissione.

Oltre il 5G

Con lo sfruttamento delle onde radio millimetriche però si estenderà in modo importante la disponibilità complessiva. Sono state assegnate le frequenze tra 26,5 e 27,5 GHz, significa 1 Ghz di banda con canali a disposizione da centinaia di Mhz, per raggiungere le velocità più alte.

Pagani: “Nonostante le potenzialità complessive, leggiamo una semplificazione delle reti, grazie all’utilizzo di tecnologie più evolute, con una copertura più “intelligente””.

Maurizio Pagani, Team leader, Huawei HiSilicon Team

Huawei parla già dell’evoluzione del 5G, in un modello di sviluppo ancora più graduale, step by step, verso il 6G. Soprattutto intravvede lo sviluppo successo della tecnologia abilitante per il passaggio “dalla connessione degli oggetti alla connessione delle intelligenze”. Huawei per approdare all’obiettivo investe nello sviluppo delle telecomunicazioni in ambito interdisciplinare attraverso lo studio di nuovi algoritmi, materiali, circuiti integrati. Ecco come. 

Il centro di ricerca Huawei di Milano ha già creato una fitta rete di collaborazione con le università locali, e in tutta Italia è attivata con 14 istituti. Huawei vuole cogliere il meglio del valore di eccellenza che le università esprimono, per un approccio “win-win” tra azienda e istituti formativi.

R&D in Italia – La mappa di Innovation Center e lab

Il centro di Milano si occupa prevalentemente di tecnologie relative alle onde millimetriche con studi ora orientati sugli aspetti di propagazione dal punto di vista sistemistico, sulle architetture (con anche lo studio degli economics) e sulla definizione delle specifiche.

Mentre dal punto di vista delle tecnologie hardware Huawei studia  come rendere le antenne più compatte, in grado di gestire in modo corretto diverse frequenze contemporaneamente e l’integrazione dei ricetrasmettitori per sfruttare le potenzialità di semiconduttori innovativi.

Pagani insiste in modo particolare su un concetto: “è importante agire rapidamente. Ad ogni introduzione di una nuova tecnologia si accorcia l’intervallo di tempo in cui essa è disponibile in mainstream”.

Nel 2025, l’86% delle imprese globali utilizzerà l’AI applicata ai processi industriali, il machine learning per la classificazione delle immagini. Huawei Enterprise lavora allo sviluppo in questi ambiti con un’offerta tecnologica e di prodotto che si estende dalle soluzioni cloud, big data, IoT e per l’intelligenza artificiale, fino alle soluzioni per data center, anche con un’offerta all-flash storage (Huawei che produce direttamente chipset e memorie) e ovviamente WiFi “nextgen”. Per esempio con l’offerta del primo access point Wifi 6 abilitato dal 5G.  

L’impegno con i partner

Dall’inizio dell’anno Huawei Enterprise sta convogliando i propri sforzi sulla propria Piattaforma Digitale nel suo complesso, attraverso la strategia Huawei Inside.

Il coinvolgimento dei partner, oltre che basarsi sulla chiamata alla “collaborazione”, che ha rappresentato il tema ricorrente dell’Enterprise Day, prevede ora l’implementazione di politiche di skill transfer con corsi gratuiti di formazione pre-vendita, il potenziamento delle funzioni di supporto – anche attraverso un aumento dei fondi destinati al finanziamento delle attività di marketing definite congiuntamente con l’azienda – e la semplificazione complessiva del programma.
Soprattutto per quanto riguarda la gestione degli ordini e l’utilizzo dei fondi marketing. Sono previsti nuovi schemi di incentivazione anche per i partner Gold e Silver.   

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