Grazie ad una serie di soluzioni, a partire da una piattaforma di telemedicina, Takeda Italia si pone come primo obiettivo quello di rendere rapidamente disponibili, per i pazienti italiani, le terapie innovative sviluppate dal team di ricerca internazionale. Entra nel dettaglio delle strategie, Davide Bottalico, digital healthcare & innovation director di Takeda Italia, che spiega le iniziative in atto.
La sfida della maggiore sostenibilità del settore socio-sanitario può trarre benefici dalla nuova frontiera della sanità digitale. Quali sono dal vostro osservatorio i trend principali che la sanità sta vivendo? Quali i miglioramenti avvenuti, quali le criticità ancora da sanare?
“Oggi, grazie all’innovazione e al suo contributo in termini di soluzioni digitali nel settore salute, stiamo assistendo ad un crescendo di iniziative mirate all’interesse dei pazienti e al sostegno del network di cura che ruota attorno alla gestione delle patologie croniche e/o oncologiche. In quest’ambito vanno distinti due cluster con differenti esigenze primarie. Una parte di pazienti, oggi percentualmente inferiore ma in crescita costante, è alla ricerca dell’ottimizzazione dell’accesso alle cure ed è molto attenta alla qualità dell’offerta; si tratta per lo più di pazienti relativamente giovani, nella fascia 50-70 anni, che vorrebbero trovare in ambito Salute quello che da molti anni è disponibile in altri settori. Queste persone vorrebbero vivere la stessa esperienza di organizzazione e di qualità che ad esempio trovano quando fanno acquisti sulle piattaforme di e-commerce, le quali seguono il cliente dal primo momento fino alla consegna dell’acquisto, garantendo standard di assistenza e di efficienza altissimi, anche nella post-vendita, e creando spesso fidelizzazione.
Un secondo cluster, oggi ancora numericamente dominante, è invece quello degli ultrasettantenni i quali spesso non sono molto interessati all’esperienza e all’efficienza dell’organizzazione, ma apprezzano la qualità e l’efficacia dei servizi. Un paziente ottantenne non darà valore alla possibilità di prenotare o meno una TAC con lo smartphone, ma piuttosto che sia possibile eseguire l’esame in tempi brevi. E’ importante dunque agire tenendo ben in considerazione le diverse priorità, dal momento che grazie alle tecnologie oggi disponibili sono possibili interventi efficaci per entrambe le tipologie di pazienti”.
La trasformazione digitale in atto nel settore sanità deve essere affrontata coinvolgendo tutti gli attori: istituzioni pubbliche, private, vendor di tecnologia, partner, aziende farmaceutiche… Una pletora complessa. Come supportate questo dialogo costruttivo? Con quali azioni?
“Quando mettiamo in opera un intervento migliorativo, in qualunque ambito, cerchiamo sempre di coinvolgere tutti gli attori che ne sono o ne saranno impattati. Questa è una lezione che abbiamo appreso dal Lean, e che cerchiamo di seguire anche se non è affatto semplice mettere intorno al tavolo tutti i diversi stakeholder, che vanno dai payer alle associazioni dei pazienti, ai medici, agli infermieri e naturalmente ai caregiver.
Purtroppo questo modello di medicina partecipativa non è ancora radicato in ambito salute, e spesso si tende a parcellizzare le problematiche, rendendo spesso gli sforzi di implementazione poco utili o comunque relativi. Si pensi a tutti quei siti web o quelle app create senza aver prima intercettato i reali bisogni dei soggetti futuri utilizzatori, che subito dopo il rilascio vengono completamente abbandonati poiché si rivelano poco utili. L’innovazione di valore deve essere utile e di reale supporto, facilitando il lavoro di networking, che deve essere costruito attorno al reale protagonista: il paziente“.
Il mondo farmaceutico ha un ruolo di primo piano nello sviluppo di soluzioni innovative per migliorare la vita delle persone. Quali sono i servizi che proponete e quali le peculiarità della vostra offerta.
“Takeda ha recentemente rilasciato diverse soluzioni. Siamo partiti da una piattaforma di Telemedicina (MyHospitalHub) rivolta alle strutture ospedaliere che si fanno carico dell’assistenza post-ricovero dei pazienti cronici ambulatoriali e che hanno dunque necessità di organizzarne le visite periodiche e i cambi di terapia, non perdendo mai d’occhio lo stato di salute del paziente e la sua aderenza terapeutica. Grazie a questa soluzione i pazienti non perdono il loro riferimento specialistico, ma rimangono costantemente in contatto con la struttura di riferimento e possono trasformare il proprio smartphone in un comodo pill reminder, che diventa anche un valido supporto per la propria terapia.
Successivamente, abbiamo lavorato insieme alla Associazione Nazionale Ciechi ed Ipovedenti ad una soluzione che permettesse alle persone non vedenti, ma anche ad ipovedenti ed anziani, d’accedere alle importanti informazioni contenute all’interno del foglietto illustrativo dei nostri farmaci. Questo è stato possibile utilizzando il motore di intelligenza artificiale di Google e gli assistenti vocali Google Home ed Alexa. Mai come in questo caso, lavorare con le persone cieche è stato utile per comprenderne appieno necessità e bisogni insoddisfatti: ad esempio, lo sapete che le persone cieche ancora oggi non riescono a leggere la data di scadenza su una confezione di farmaco?
Infine, abbiamo cercato di dare il nostro contributo contro una piaga dei nostri giorni: le fake news e la disinformazione che dilaga sul web. Le fake news sono un fenomeno diffuso in tutti gli ambiti che spesso ha risvolti politici od economici; purtroppo in ambito salute diventa molto pericoloso poiché espone le persone a intraprendere azioni che possono mettere in pericolo il proprio stato di salute o ad abbandonare le cure. Takeda, ha fornito una soluzione che grazie ad un motore intelligente, “filtra” le notizie sul web e restituisce solo quelle provenienti da fonti altamente selezionate e qualificate; il lavoro viene completato da un look & feel simile a quello dei social network, che rende quindi la navigazione della timeline più piacevole ed interessante”.
Guardando ai prossimi anni, qual è la strategia della vostra azienda per accelerare la svolta decisiva verso una sanità sempre più digitale e di valore, rispondente cioè ai paradigmi della Value Based Healthcare?
“Il nostro primo obiettivo rimane quello di rendere rapidamente disponibili, per i pazienti italiani, le terapie innovative sviluppate dal nostro team di ricerca internazionale. Si tratta di un lavoro di squadra che ci vede allo stesso tavolo con istituzioni e payer, e che si basa sulla sostenibilità delle cure e delle soluzioni proposte. E’ necessario produrre valore, minimizzando l’investimento del SSN per le nuove terapie. Proprio per questo, ci impegniamo nell’offrire tutto il nostro supporto affinché l’innovazione terapeutica sia sostenuta dall’innovazione gestionale, per offrire ai pazienti, e al network di cura, soluzioni che riducano l’impatto negativo della malattia”.
In diretta dal Digital Health Summit 2019
Informatizzare la rete dedicata alle cure per i malati cronici aiuta ad ottimizzare i processi. Questa l’idea realizzata da Takeda in partnership con l’Asl 2 Lanciano-Chieti. Ne parla Davide Bottalico che illustra il progetto di informatizzazione riguardante la cura e l’assistenza di pazienti affetti da malattie croniche. Il progetto è nato un paio di anni fa sul territorio Asl 2 Lanciano-Chieti. Takeda ha rafforzato il network di cura relativo alle competenze presenti sul territorio, già consolidato anni indietro, introducendo una piattaforma che consente di agire in maniera efficace riducendo tempi di intervento e costi.
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