Siae è in profonda trasformazione tecnologica. L’avvento di attori “digitali” nell’ecosistema della tutela del diritto d’autore sta richiedendo soluzioni innovative e tecnologicamente complesse in una fase in cui gli investimenti tecnologici sono vitali sia per mantenere un adeguato livello di servizio per i propri associati, sia per poter gestire i ricavi derivanti dagli utilizzi digitali delle opere di cui Siae tutela il diritto d’autore.

E’ il punto di partenza della trasformazione digitale che Siae ha avviato in questi anni, di cui parliamo con Michele Panigada, Cio di Siae, un ente pubblico economico a base associativa definito da Panigada stesso “la più importante società di “collecting” italiana, ed una delle prime 10 al mondo”, spesso alla ribalta della cronaca per multe elargite, compensi richiesti, tutele garantite, o azioni a difesa della cultura italiana (ultimo lo stanziamento di 150.000 euro e la raccolta fondi per aiutare le librerie e le biblioteche di Venezia colpite in queste settimane dall’acqua alta).

“Ogni anno Siae rilascia 1,2 milioni di licenze di utilizzo delle opere tutelate (italiane e straniere), un patrimonio che ammonta a diverse decine di milioni di entità e stringe accordi di reciproca rappresentanza con circa 150 società di autori in tutto il mondo” esordisce Panigada al Cio Café, prima di introdurre il tema della trasformazione digitale necessaria a Siae, in un mondo in cui i fornitori di servizi digitali erodono terreno ai tradizionali modi di usufruire la cultura.

Michele Panigada, Cio di Siae
Michele Panigada, Cio di Siae

Sarà che è nata nel 1882 (137 anni fa) come società di gestione collettiva del diritto d’autore (cioè ente costituito da associati dove autori ed editori compongono la “base associativa”), che si occupa dell’intermediazione dei diritti d’autore, garantendo agli associati il pagamento del giusto compenso per il loro lavoro. Sarà che la trasformazione digitale oggi è imprescindibile. “Negli anni recenti sono stati realizzati nuovi strumenti informatici in Siae per l’integrazione con i digital service provider (Spotify, Youtube, Apple Music…) – esordisce Panigada – al fine di poter gestire gli utilizzi delle opere di cui Siae tutela il diritto d’autore, anche quando questi usi avvengono in streaming e/o su canali online. Le soluzioni realizzate in tali ambiti sono basate su tecnologie cloud, con ampio utilizzo di framework di big data e machine learning. In futuro, l’utilizzo di tali tecnologie verrà ampliato e pensiamo di portare su questo tipo di soluzioni altre funzionalità fondamentali per Siae, funzionalità che ad oggi risiedono ancora su applicativi tradizionali. La complessità della sfida è determinata da volumi in continua crescita, dai canali digitali in continua evoluzione, e dalla volontà di fornire un servizio migliore ai propri associati”. Non semplice fare convivere l’anima storica con l’anima innovativa che guarda al clienti.

Dealer e associati

La centralità del cliente, la cura di ogni dettaglio, passa dall’implementazione di strumenti di customer satisfaction. “L’attività di Siae ha sempre al centro i propri associati – continua il Cio – e così è anche per le soluzioni IT che manuteniamo, evolviamo o trasformiamo. Oltre ai progetti avviati per relazionarci con i digital service provider, stiamo realizzando il nuovo applicativo per il nostro canale “dealer” (sedi, filiali e società mandatarie) che si occupano sul territorio di gestire il contatto diretto con quanti fruiscono dei servizi Siae. Oltre a questo canale, a breve lanceremo una nuova app per gli associati (autori ed editori in primis), al fine di permettere una miglior fruizione dei contenuti in mobilità. Stiamo anche provando e studiando alcune tecnologie blockchain da inserirle all’interno del nostro ecosistema tecnologico, e prevediamo di andare in produzione con alcune funzionalità entro i primi mesi del 2020”.

Un lavoro portato avanti dal gruppo IT che ha forti competenze verticali su tutte le tecnologie adottate, ereditate in parte da un passato i cui le soluzioni informatiche proposte erano sviluppate in-house. “Abbiamo profili standard con competenze per la gestione del ciclo di vita del software (manager, analisti…) e ci avvaliamo di partner specializzati che ci accompagnano nel nostro percorso di digitalizzazione – racconta Panigada -. In un data center di proprietà vengono gestiti tutti gli applicativi ma stiamo prevedendo importanti trasformazioni, sia in ottica cloud sia in ottica software defined data center”.

In futuro? “I cambiamenti del mercato viaggiano su doppia carreggiata: le necessità digitali e di business dettate dalla concorrenza e dal mercato guideranno in Siae l’implementazione di nuove soluzioni adatte a gestire le nuove sfide, così come le nuove soluzioni tecnologiche adottate da Siae potranno guidare il cambiamento del business. Un doppio dialogo, in cui valutiamo spostamento in cloud, adozione della blockchain, capacità di interagire con tutte le risorse edge computing”. Un dialogo tra business e IT che è alla base della trasformazione significativa che vedremo nei prossimi anni.

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