La scommessa è sulla capacità di reinventarsi, di ridefinire il proprio business in tempi difficili. E’ sulla vitality, termine utilizzato da Boston Consulting Group Henderson Institute e Fortune per classificare le aziende che nei prossimi dieci anni arriveranno all’apice del successo.
Molto diverse una dall’altra, non sempre note e famose, a volte lontane da quelle Microsoft, Apple, Google, Amazon che oggi ancora dominano la percezione di innovazione vissuta nelle ultime decadi. Ma tutte piene di vitalità.

La classifica vale la lettura del report Achieving Vitality in Turbulent Times che ci spinge a guardare con curiosità aziende nate relativamente da poco e cresciute con estrema velocità. Ognuna può stimolare un’attitudine (utile anche alle nostre singole realtà, perché no) per affrontare nuove sfide e settori. Tra queste molte le aziende IT (pane di Inno3) ben posizionate nel ranking per la loro vitality. Fa piacere. Vediamole.

Classifica a spezzoni, dalla prima

1 – Workday, azienda di software di gestione finanziaria e risorse umane, cloud nativa, che ha fatturato 2,8 miliardi di dollari nel 2018 con una crescita media del 35% negli ultimi tre anni e una valutazione di mercato di 40 miliardi di dollari. Se saprà entrare nelle grandi aziende, diventerà competitor numero uno di aziende di software ad oggi più rinomate.

Le prime aziende della classifica Fortune
Achieving Vitality in Turbulent Times – Boston Consulting Group Henderson Institute e Fortune 2019

2 – Square, azienda di san Francisco nata nel 2009 che offre servizi finanziari e di pagamento su dispositivi mobili: ha visto crescere le entrate del 50% nel 2018 arrivando a fatturare 3,3 miliardi di dollari (pur se con azioni in diminuzione del 16%). La strategia dell’azienda – che ha tra i fondatori Jack Dorsey, padre di Twitter e dal 2015 è quotata al Nyse – è di attirare le grandi aziende sulla propria piattaforma di pagamenti, sviluppando anche trading di Bitcoin e transazioni dedicate.

3 – ServiceNow, società di software nata a Santa Clara nel 2004, che gestisce in cloud processi di lavoro all’interno delle aziende. La partnership strategica con Microsoft Azure ha migliorato la penetrazione di ServiceNow in grandi aziende e in ambiti governativi, anche se la redditività scarsa ha scosso l’azienda per le dimissione del Cfo (Mike Scarpelli) e l’arrivo del nuovo Ceo (Bill McDermott da Sap).

4Contemporary Amperex Technology (Catl), società cinese fondata nel 2011, è oggi il più grande fornitore di batterie agli ioni di litio per autoveicoli elettrici e sistemi di accumulo di energia. Ha come clienti Volkswagen, Bmw e Honda, case automobilistiche cinesi, collabora con Toyota per sviluppare tecnologia. Un colosso da 512 milioni di dollari di profitto nel 2018 ma che oggi teme la disputa commerciale tra Cina e Usa, e il previsto calo degli incentivi per veicoli elettrici da parte del governo cinese.

5 – Spotify Technology, la società di Stoccolma regina dello streaming on demand, che ha modificato il consumo della musica proponendo abbonamenti mensili e sta investendo per portare il proprio servizio in mercati nuovi, come India e America Latina, con Apple e Amazon che la incalzano con le loro proposte.

Le aziende della classifica Fortune
Achieving Vitality in Turbulent Times – Boston Consulting Group Henderson Institute e Fortune 2019

6Atlassian, società australiana che propone software-as-a-service, che poggia su Amazon Web Services, attraverso una strategia di marketing virale.

7Xiaomi, azienda cinese di tecnologia nata nel 2010 che ha lanciato il primo smartphone nel 2011. Si posiziona già oggi tra i primi quattro brand cinesi, con una forte espansione all’estero: è prima per market share in India, uno dei mercati di smartphone in più rapida crescita al mondo. Grazie ai dispositivi smart home e IoT, ci si aspetta che il suo fatturato cresca a ritmi del 20% nei prossimi due anni.

8Ctrip.com International, la più grande agenzia di viaggi online in Asia con 210 milioni di utenti attivi ogni mese, 45.000 dipendenti (la metà donne, che ricoprono anche un terzo dei ruoli dirigenziali) e progetti di espansione mondiali. Grazie al Ceo Jane Sun arrivato nel 2016, la crescita dell’azienda non si è mai arrestata (fatturato 2018 di 4,7 miliardi di dollari, +18%). Grazie all’acquisizione di Skyscanner nel 2016, si prevede che le attività internazionali – oggi già il 35% del fatturato – continueranno a crescere del 15% quest’anno.

9 – Salesforce, l’azienda di San Fransisco che ha cambiato il paradigma dell’uso del software spingendo solo il modello cloud per soluzioni aziendali e applicazioni critiche, ha investito pesantemente in ricerca e sviluppo (intelligenza artificiale in primis), con la presenza in 36 paesi, una crescita annuale del 26% (13 miliardi di dollari di fatturato 2018) e una capitalizzazione di mercato di 130 miliardi di dollari.

10Vertex Pharmaceuticals, società biofarmaceutica di Boston specializzata nella produzione di farmaci per alcune malattie rare come la fibrosi cistica, con una crescita prevista a due cifre nei prossimi anni (43 miliardi di dollari il valore di mercato). Strategiche le acquisizioni di startup (l’ultima, 950 milioni per Semma Therapeutics, una startup che mira a utilizzare le cellule staminali per curare il diabete).

Le aziende della classifica Fortune
Achieving Vitality in Turbulent Times – Boston Consulting Group Henderson Institute e Fortune 2019

11 Alibaba Group Holding, la multinazionale cinese che oltre al commercio elettronico (Alibaba.com) sta rapidamente espandendo i propri servizi (AliExpress) e pagamenti mobili (Alipay ha oltre 1 miliardo di utenti attivi). Creata da Jack Ma – dimissionario dalla carica di presidente dallo scorso anno e ora dedito solo ad attività filantropiche – oggi la holding ha una capitalizzazione di mercato di 446 miliardi di dollari, nonostante il rallentamento dell’economia cinese, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e le proteste a Hong Kong.

12 – Tencent Holdings, nota per attività legate al mondo del gaming (in crescita del 55% nel mobile) e per WeChat (app di messaggistica sociale), con sede a Shenzen sta investendo pesantemente nelle migliori startup cinesi, in cloud computing e intelligenza artificiale.

13Twitter, social network alla base di ogni strategia di comunicazione politica o commerciale, cresce a doppia cifra e con un cash flow di 1 miliardo di dollari nel 2018.

Ci fermiamo qua, passando in velocità le aziende che ci separano da Alphabet al 18esimo posto: 14esima Jiangsu Hengrui Medicine che produce medicinali e materiali di imballaggio, 15esima Foshan Haitian Flavouring & Food che crea aromi e salse, 16esima Live Nation Entertainment che promuove eventi basati sulla experience economy, 17esima Xilinx produttrice di dispositivi logici programmabili concorrente di Intel.

18 – Alphabet, holding nata per gestire Google, ancora oggi domina il panorama della ricerca online e della pubblicità, grazie a continui investimenti in AI, machine learning, analytics. Sempre sotto i riflettori per rispetto alle norme antitrust.

Più distanziate le altre aziende IT in classifica.

32Amazon, che nonostante abbia superato i 200 miliardi di dollari di vendite annuali ha un tasso di crescita medio negli ultimi tre anni del 30%, con ritmi da startup, inverstendo su AI e servizi web soprendenti e di impatto sul mercato (Alexa ne è un esempio).

42Vmwareche dall’iniziale virtualizzazione del computer si è spostata negli anni sul cloud computing, con una politica lungimirante di apertura al mercato che le permette di lavorare con tutti i vendor e con tutti i grandi del cloud (Aws, Microsoft, e Google) con un valore di oltre 60 miliardi di dollari.

46 – Accenture, ormai un colosso da 43,2 miliardi di dollari di fatturato con quasi 500.000 dipendenti in 52 paesi, che scommette sulla digital transformation delle aziende clienti (il 65% dei ricavi di servizi professionali proviene da digitale, cloud e sicurezza) con le acquisizioni punto chiave della strategia del Ceo Julie Sweet (come quella recente dei servizi di sicurezza di Symantec).

E infine al 49esimo posto Facebook che, grazie anche a Instagram e WhatsApp, cresce mediamente a un tasso del 46% negli ultimi tre anni e genera oltre 23 miliardi di dollari all’anno. Una vitalità soprendente, progetti a lungo periodo, che non esauriscono mai le energie nel breve. Vitality.

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