In un recente contributo abbiamo evidenziato come le soluzioni di Robotic Process Automation possano indirizzare e agevolare correttamente specifiche esigenze nei processi di digital transformation.
Ovum fornisce una serie di linee guida importanti per partire con il piede giusto in modo che l’implementazione dell’Rpa in azienda porti frutto e con il suo contributo indica le caratteristiche base che queste soluzioni devono avere. Se scelte correttamente, si tratta di soluzioni, tra l’altro, in grado di indirizzare i bisogni delle diverse industry: finance, risorse umane, telco, sanità, solo per citare le principali.
Parliamo di operazioni come le verifiche ripetitive sui documenti, le pratiche di onboarding delle risorse umane, procedure di assistenza ai clienti, fatturazioni, gestione delle prestazioni e molte altre. Un lungo elenco di attività che spesso portano per esempio i dipendenti semplicemente a replicare operazioni di copia e incolla, compilazione di moduli, replica di file e cartelle, apertura e chiusura di sistemi con relative procedure di login, data entry da fonti a destinazione diverse.
Compliant con le caratteristiche indicate dagli analisti è la proposta di Micro Focus di recente annunciata e già disponibile. L’azienda è presente sul mercato proprio con una soluzione Rpa specifica dal nome esplicito Micro Focus Robotic Process Automation.
Micro Focus Robotic Process Automation è stata sviluppata sulla base dell’esperienza decennale dell’azienda nell’ambito dei prodotti di orchestrazione delle IT operations e delle soluzioni UFT (Unified Functional Testing).
Micro Focus è molto conosciuta altresì per la sua proposta Sbm (Solutions Business Manager) uno strumento di Business Process Management che risulta funzionale anche per attivare i flussi operativi Rpa.
Micro Focus Rpa a differenza di altre proposte offre una modalità molto pratica e non invasiva per generare, dimensionare in modo corretto e proteggere l’automazione dei processi aziendali. L’impiego di robot (software) pronti ad essere addestrati tramite un’interfaccia utente del tutto vicina alla mimica delle azioni umane, permette di non dover intervenire sull’infrastruttura IT sottostante, anche grazie alla possibilità di sfruttare proprio le Api delle applicazioni in modo intelligente. Sono proprio i robot a interagire con le app e i sistemi come fanno le persone, solo in modo più veloce, con meno errori e senza pause.
In modo particolare, la proposta di Micro Focus si distingue perché permette di combinare l’automazione robotica con l’automazione IT e di controllare entrambe da un’unica dashboard per una vista d’insieme coerente su tutti i processi aziendali. Per quanto possano essere frammentati e a silos. In questo modo si beneficia anche di una visione globale complessiva, ma non approssimativa. E’ il passaggio obbligato per poter controllare, aumentare o ridurre i carichi di lavoro a seconda del “peso” delle operations automatizzate.
La soluzione Micro Focus propone anche un cruscotto centralizzato per la gestione dei robot, a ciascun sistema viene assegnato un ID univoco con credenziali di accesso crittografate e policy distinte per ruolo. Il sistema di riconoscimento avanzato degli oggetti di Micro Focus supera poi quello che ad oggi è considerato uno dei limiti delle soluzioni Rpa e cioè la difficoltà dei robot di adattarsi alle modifiche dell’interfaccia utente (colore, posizione, dimensioni) questo riduce in modo sensibile la complessità e i costi di gestione dei bot. Entriamo nei dettagli, per capire i grandi vantaggi.
Micro Focus RPA, in pratica
L’impostazione dei processi è possibile attraverso un’interfaccia visiva intuitiva di tipo low-code/no-code che, come abbiamo accennato, permette di fare tutto da una consolle di facile utilizzo. Da qui è possibile registrare e modificare le azioni dell’UI. E’ possibile utilizzare semplicemente la modalità drag&drop fino a generare anche sofisticati flussi di lavoro end-to-end.
La tecnologia Micro Focus permette ai robot di riconoscere più di 600 oggetti in un’UI di diverse centinaia di applicazioni (dalle applicazioni Sap ai terminali, dalle applicazioni Web a quelle Windows). I robot riconoscono gli oggetti applicativi per le loro proprietà senza rimanere vincolati alle modifiche di dimensione/colore o posizione e questo porta notevoli vantaggi.
E’ centralizzato il controllo dei robot, e questo permette di applicare logiche avanzate ai flussi di lavoro, con ampi margini decisionali, possibilità di gestire e correggere gli errori in pochi passaggi per assicurarsi la fluidità dei processi senza ulteriori interventi.
Come se non bastasse Micro Focus ha pensato a fornire una sorta di “catalogo di ricerca” per individuare scenari di automazione che siano anche personalizzabili. Scalabilità e sicurezza restano le parole chiave.
Nel primo caso, grazie alla dashboard di controllo ci si assicura la disponibilità di risorse di lavoro “automatizzate” cui assegnare le lavorazioni, indipendentemente da orario e con la certezza di performance sempre al 100% per quanto riguarda velocità ed intensità.
Per quanto riguarda la sicurezza, abbiamo visto che, poiché ai robot è assegnato un ID univoco, e credenziali basate sui ruoli, essi potranno portare avanti il proprio lavoro anche quando un display è bloccato, inserire dove occorre password criptate ma soprattutto lavorare sui dati sensibili senza che l’azienda corra rischi per quanto riguarda l’esposizione delle informazioni. Tutto “l’operato” dei robot resta tracciato in tempo reale. Si tratta di vantaggi da non sottovalutare che possono agevolare in modo significativo anche la compliance alle più recenti disposizioni sulla privacy.
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