E’ nata così, da questo desiderio di vicinanza che ci fa vedere ogni giorno solo in chat e non dal vivo. Una foto: non siamo divi, atleti, attori, ma colleghi, spunto per una notizia “leggera” in tempi in cui la leggerezza non appartiene a nessuno. Ma appena scattata (ognuno nella propria casa) e composta (grazie al nostro grafico Riccardo), torniamo a non prendere le distanze dal nostro mondo. Quel mondo digital di cui parliamo che anche questa settimana scivola e si rialza.

Le scivolate.

1 – Inps, la tecnologia non ha retto, dimostrando l’inadeguatezza del sito, andato in tilt per l’enorme corsa dei cittadini alla richiesta di indennità di 600 euro prevista dal Decreto Cura Italia come sostegno per diverse tipologie di lavoratori (fino a 100 domande al secondo). Non solo non ha retto (1 aprile), ma ha rivelato dati sensibili dei cittadini, dimostrando falle nella privacy di un sito che sulla privacy dei dati dovrebbe vivere (chi accedeva per presentare la domanda si trovava nel profilo di altre persone).
Una debacle: domande impresentabili, documenti non scaricabili, privacy violate, scuse dall’ente di previdenza, attacco hacker pregresso reso noto (da indagare), sito temporaneamente chiuso (il tutto scatenato dalla comunicazione, poi modificata, che le domande sarebbero state valutate per ordine cronologico a partire dal click day). Le scuse non rassicurano: “Ciò che in questi giorni non ho potuto dire per ragioni di sicurezza è che abbiamo ricevuto, nei giorni scorsi e anche stamattina, violenti attacchi hacker – ha dichiarato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico -. Ovviamente nei giorni scorsi abbiamo informato le autorità di sicurezza nazionale, polizia e ministri vigilanti. Abbiamo dovuto sospendere temporaneamente il sito”. Accertamenti e preoccupazione sollevate dal Garante della protezione dei dati personali, Antonello Soro. ”Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”. Si sta decidendo di scaglionare l’accesso al sito per fasce di utenza, se ne uscirà. Ma la tecnologia ne è uscita male. “Quello della mancanza di sicurezza delle banche dati e dei siti delle amministrazioni pubbliche – continua il Garante della Privacy – è una questione che si ripropone costantemente, segno di una ancora insufficiente cultura della protezione dati del nostro Paese”.

2 – Il tema della cybersecurity ha ancora molta strada da fare. Fake news e attacchi non si fermano, con Covid-19 nei titoli e nei messaggi minati. Ci siamo imbattuti tutti in articoli che propongono potenziali rimedi per evitare il contagio, che spacciano i più disparati farmaci in commercio come rimedi contro il virus o che costruiscono teorie complottistiche sulle cause della diffusione del virus. Fake news. False e pericolose come le campagne di spam e phishing che utilizzano Covid-19 per spingere le persone ad azioni malevole. L’Italia è la quarta nazione al mondo per spam ricevuto durante il Coronavirus e sesta per malware (fonte Trend Micro). Manca ancora la cultura della sicurezza, che trova falle importanti in queste settimane di smart working.

3 –  Il Centro Studi di Confindustria ha reso noto ieri, 2 aprile, un’indagine rapida sulla produzione industriale. Il dato che ne emerge è allarmante: le misure di contenimento e contrasto introdotte per limitare la diffusione del Covid-19 hanno determinato “un doppio shock negativo sulla produzione industriale”, sia lato domanda sia lato offerta dovuto al blocco di numerose attività produttive. Nei primi tre mesi del 2020 il calo della produzione industriale è del 5,4%, il dato peggiore degli ultimi 11 anni, ma nel secondo trimestre (da aprile a giugno) la caduta potrebbe raggiungere il -15% sull’onda del dato di marzo “devastante” meno 16,6%”. “Questa combinazione di fattori ha realizzato lo scenario peggiore possibile, facendo avvitare l’economia italiana in una recessione che sarà profonda e la cui durata dipenderà dai tempi di uscita dall’emergenzaprecisa lo studio. Tocca tutti, aziende digital incluse.

Guardiamo le spinte.

1 – Al via la Task Force Dati Emergenza Covid-19 con i 74 esperti nominati dal Ministero per l’innovazione martedì (31 marzo), che dovranno valutare le 319 app arrivate al Ministero per studiare l’uso dei dati per arginare il Covid-19. “L’idea su cui si basa la task force è che l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione possono dare un contributo significativo attraverso la raccolta e l’analisi di dati, nel rispetto delle normative sulla privacy, per l’adozione di tutte le misure necessarie a fronteggiare la crisi in atto – dichiara il ministero -… Inoltre, l’uso delle tecnologie emergenti (data analytics, big data, intelligenza artificiale) può contribuire in modo significativo a contenere il numero di contagi e agevolare l’adozione tempestiva delle misure di distanziamento sociale indispensabili per arginare la diffusione del virus”.
La task force lavorerà in 8 sottogruppi: dal coordinamento delle attività, al gruppo dedicato alle infrastrutture e data collection (farà mappatura delle banche dati e ottimizzazione dei flussi dati sanitari e amministrativi con la creazione di un ecosistema di scambio digitale grazie a modelli di big data analytics), impatto economico, Web data e impatto sociale (analisi dei dati provenienti da chatbot, Facebook, Google… con sistemi basati su AI e data science), teleassistenza , tecnologie per il governo dell’emergenza, big data & AI for policies, profili giuridici della gestione dei dati connessi all’emergenza.

2 – Tra i tanti progetti arrivati al vaglio degli esperti, mi piace segnalare quello dei tre ragazzi italiani (, Enrico Santus e Andrea Nuzzo) che fanno parte del team di esperti del Massachusetts Institute of Technology che lavora sul progetto open source “MIT Safe Paths” per contrastare la diffusione del Covid-19 proteggendo la privacy individuale.  Il team ha creato una piattaforma digitale basata su un tool destinato alle autorità sanitarie e una mobile app per l’utente finale che permette di informare i cittadini entrati in contatto con il Coronavirus con massima cura alle problematiche legate alla privacy e alla sicurezza. L’app PrivateKit salva le localizzazioni dell’utente solo sullo smartphone e se l’utente dà il consenso all’accesso ai propri dati di localizzazione privatamente custoditi sul cellulare, la app, in forma anonima e criptata, li incrocia con quelli a disposizione del sistema sanitario e notifica all’utente se è entrato in contatto con soggetti positivi.

Tutti esempi quest’ultimi che mi riportano a una frase di un bellissimo articolo del professore Carlo Rovelli, fisico e saggista, sul Corriere di ieri: “Nei momenti di difficoltà si capisce meglio perché collaborare è meglio che competere, e la mia speranza segreta è che questa sia la lezione che portiamo a casa. I problemi si risolvono meglio insieme”. Ritorno alla foto di apertura (e di chiusura), la nostra squadra.

#DISTANTIMAUNITI - Cinzia Vinciguerra, Alessandra Pinza, Riccardo Zanchi, Vittorio Arighi, Giancarlo Capitani, Maurizio Chimenti, Rossella Macinante, Annamaria Di Ruscio, Emanuela Teruzzi, Riccardo Minuti, Barbara Arpa, Mario De Ascentiis, Brigida Landi, Donatella Prina, Roberta Gatto, Svetlana Gavrilan, Pamela Tiano, Gabriele Fornaci, Irene De Simone, Michela Aliazzo, Valentina Re Sartò, Federica Mazzocchi, Marialuisa Fontana, Anna Boccardi, Chiara Donnini, Martina Longo, Simona Lissemore
#DISTANTIMAUNITI – Cinzia Vinciguerra, Alessandra Pinza, Riccardo Zanchi, Vittorio Arighi, Giancarlo Capitani, Maurizio Chimenti, Rossella Macinante, Annamaria Di Ruscio, Emanuela Teruzzi, Riccardo Minuti, Barbara Arpa, Mario De Ascentiis, Brigida Landi, Donatella Prina, Roberta Gatto, Svetlana Gavrilan, Pamela Tiano, Gabriele Fornaci, Irene De Simone, Michela Aliazzo, Valentina Re Sartò, Federica Mazzocchi, Marialuisa Fontana, Anna Boccardi, Chiara Donnini, Martina Longo, Simona Lissemore

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